PALERMO – Un giro vorticoso di scommesse su una quindicina di incontri. Molti di più dei tre che finora hanno fatto scattare nove avvisi di garanzia. Nei prossimi giorni altri tennisti potrebbero scoprire di essere finiti nel registro degli indagati della Procura di Palermo.
Gli avvisi, necessari per i sequestri eseguiti ieri dagli agenti della Squadra mobile, sono legati a tre partire. Lo scorso ottobre Marco Cecchinato perde in Marocco contro il polacco Kamil Majchrzak. L’ufficio dei Monopoli di Stato, che monitora le scommesse, si accorge di un flusso anomalo che parte da Palermo e dietro cui ci sarebbe la mano di Riccardo Accardi e del padre Fabrizio. Analoghe anomalie si registrerebbero quando, nel marzo successivo, Antonio Campo e Walter Trusendi sfidano in doppio un argentino e uno spagnolo. E su questi ultimi che si scommette di più. Solo che vincono gli italiani perché, così sostengono gli investigatori, Trusendi, che nulla avrebbe saputo della presunta combine, si sarebbe impegnato al massimo. Infine in aprile Campo sfida Daniele Capecchi a Brescia e perde nonostante sia il favorito.
Di incontri ai raggi X, però, i pm Salvatore De Luca, Francesca Dessì e Dario Scaletta ne stanno passando un’altra dozzina. Si parte da una raffica di messaggi whatsapp intercettati su cui lavorano i poliziotti agli ordini del capo della mobile Rodolfo Ruperti. Da sole le chat, però, non bastano. Bisogna scovare i flussi sospetti di denaro. Non sarà facile visto che le scommesse sarebbero partite da una ventina di conti on line. Piccole scommesse, che apparentemente non destano sospetti, di poche decine di euro che ripetute, però, avrebbero fatto lievitare le vincite fino a diverse migliaia di euro.
Furono davvero incontri combinati? Gli altri tennisti erano al corrente dei match truccati? Chi sono gli scommettitori? Tutti interrogativi a cui si deve ancora dare risposta. Stessa cosa per alcuni “anomali” viaggi di ritorno. Prima ancora di disputare le partite qualcuno aveva già prenotato il rientro a casa.
