Precari di Comuni, Sanità e scuole | Milleproroghe: tutti i coinvolti - Live Sicilia

Precari di Comuni, Sanità e scuole | Milleproroghe: tutti i coinvolti

Da Palazzo Chigi sì al decreto che prolunga i rapporti di lavoro. Baccei: “Stiamo rischiando”.

I lavoratori siciliani
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PALERMO – Un po’ Palermo, un po’ Roma. La proroga dei precari ha una paternità condivisa tra l’Assemblea regionale che ha approvato la norma ieri a Sala d’Ercole e il parlamento nazionale dove il governo Gentiloni porterà nelle prossime ore il cosiddetto decreto “milleproroghe”.

Ma adesso il rischio è che le norme entrino in conflitto. Che la legge regionale possa anche essere impugnata in qualche parte. Che i brindisi di queste ore, insomma, si trasformino in qualcos’altro. Un rischio, ammesso con onestà dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei: “Abbiamo affrontato – ha detto – il problema a 360 gradi fornendo soluzioni e dando un percorso, è stato frutto di un lavoro di squadra. Abbiamo elaborato una risposta cercando di soddisfare le esigenze dei lavoratori e degli enti locali. E’ un percorso che doveva essere fatto insieme al governo nazionale, – ha aggiunto Baccei – ma poi per varie vicende abbiamo preferito farlo interamente a livello regionale, sapendo che ora continuerà il dialogo con il governo nazionale. Ci è sembrato importante aver un documento che illustrasse le tappe di questo percorso”. In effetti, una norma che consentisse le proroghe in deroga ai paletti fissati dalla normativa nazionale era stato presentato dal deputato nazionale Pd Angelo Capodicasa alla legge di stabilità nazionale. Ma a causa della crisi di governo, tutti gli emendamenti sono decaduti. E così, la Regione ha dovuto andare avanti da sola.

“Da qui – spiega sempre Baccei – continuerà un dialogo con il nuovo governo, perché è evidente che alcune norme sono in deroga alla legge nazionale e sappiamo che questo comporta dei rischi, ma abbiamo ritenuto utile mettere dei punti fermi per cominciare una discussione, se non l’avessimo fatto avremmo solo rimandato. Ci siamo presi delle responsabilità – ha concluso – andando incontro a dei rischi, ci abbiamo messo la faccia. Non è un percorso in discesa, ci saranno degli incontri da fare, ma siamo convinti che questo sia un disegno valido”.

Ma da Roma oggi rivendicano la paternità della proroga dei precari. Che sarebbe stata possibile solo in seguito alle norme previste nel cosiddetto “decreto milleproroghe” approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Secondo quanto trapela, il decreto prevede delle specifiche deroghe per i precari siciliani che consentano di “allentare” i lacci della legge D’Alia. Una legge che avrebbe fissato come termine ultimo per la stabilizzazione dei precari proprio il 31 dicembre prossimo. E che sarebbe stato prorogato di un altro anno. Mentre la legge regionale ha previsto una proroga di due anni. Il “milleproroghe”, poi, dovrebbe contenere anche le deroghe per i Comuni in dissesto finanziario e in fase di pre-dissesto. Ma non solo. Per dare il via libera alla proroga per i precari siciliani, servivano anche delle norme che derogassero ai vincoli del patto di stabilità e anche al Jobs act che vietava nuovi contratti a tempo determinato dal primo gennaio 2017.

Un intervento, quello romano, smentito dal presidente della Regione Crocetta, secondo cui la legge è tutta farina del suo governo. Anche se adesso, anche questa dovrà passare il vaglio di costituzionalità dello stesso esecutivo Gentiloni. Intanto, che sia il governo regionale o quello nazionale il “padre” di questa operazione, la “quadra” sembra essere stata trovata: e così, ecco la proroga per i circa 13.600 precari degli enti locali, per gli Asu, oltre a quelli di Regione e Sanità, circa 20 mila contratti in tutto che potrebbero essere trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato.

A proposito di Sanità, il “milleproroghe” prevede anche lo spostamento al 31 dicembre del 2017 della scadenza relativa alla validità delle graduatorie dei concorsi pubblici. Una norma che potrebbe così garantire centinaia di medici, infermieri, tecnici e ostetriche che attendono da anni il ritorno in Sicilia e che manterrebbero così una “priorità” nel momento in cui venissero sbloccati i concorsi.

Ma non solo. Il milleproroghe garantisce anche personale nelle scuole siciliane. Sono stati prorogati di 12 mesi infatti i contratti dei 519 collaboratori scolastici, ex Lsu, di Palermo e provincia. “Con il decreto milleproroghe si è evitato il peggio per queste famiglie, il disagio sociale ed economico di vivere un anno nell’incertezza assoluta dovuta alla mancanza di un lavoro – spiegano Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani e Francesco Amato segretario Felsa Cisl Palermo Trapani -, ma sia chiaro che da gennaio bisogna subito avviare, in modo proficuo e concreto, il tavolo al Ministero del Lavoro sulla loro stabilizzazione”. Da gennaio si riparte, insomma. Roma permettendo.


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