Zamparini: "Annata disgraziata |La B non equivale alla morte" - Live Sicilia

Zamparini: “Annata disgraziata |La B non equivale alla morte”

Il patron del Palermo saluta il 2016 e non vuol fare drammi in caso di retrocessione.

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PALERMO – Maurizio Zamparini, per quella che con ogni probabilità sarà la sua ultima intervista per il 2016, fa capire che l’eventuale retrocessione in serie B potrebbe non essere la fine del mondo per il Palermo. Il patron del club di viale del Fante, intervistato dai colleghi di Radio Kiss Kiss, ammette che è ancora sua forte intenzione quella di lasciare la squadra, indipendentemente da quello che sarà l’epilogo della sua quindicesima stagione in sella al club siciliano: “Voglio lasciare il Palermo – ha dichiarato Zamparini – , ma solo per la mia età, c’è bisogno di gente giovane. Sto cercando degli investitori che possano anche aiutarmi economicamente. Andare in B non significa morte, magari si ritorna più forti di prima”.

Ci si avvicina al giro di boa di questo campionato che, almeno per il momento, vede il Palermo in piena zona retrocessione. Terzultimo posto a quattro lunghezze da quella quartultima piazza che garantirebbe un altro anno tra i grandi. Zamparini ritiene che questa stagione sia nata con il piede sbagliato, soprattutto – almeno dal suo punto di vista – per i tanti infortuni che hanno flagellato la rosa fin dai giorni che hanno preceduto il debutto in campionato: “Questo è un campionato disgraziato per noi, stiamo lavorando sul mercato per prendere i rinforzi che servono. Nel girone d’andata abbiamo avuto una serie d’infortuni, poi Trajkovski ed Embalo non li abbiamo mai quasi avuti”.

Si parla, e non potrebbbe essere altrimenti, di allenatori. Eugenio Corini è il terzo che ha accettato l’incarico di guidare il Palermo dall’inizio della stagione, dopo le dimissioni di Ballardini a inizio agosto e l’esonero di De Zerbi. Proprio il giovane mister bresciano rappresenta una scommessa persa da Zamparini, come ammette lui stesso: “Ho una grande esperienza coi giovani, presi Ventura, Spalletti da giovanissimi. De Zerbi mi ha deluso: non per il suo lavoro, ma per la sua presunzione. Era talmente presuntuoso che non sapeva di essere più umile ed ascoltare i consigli di chi conosce la categoria. Fare la Serie C non è la stessa cosa di fare la A. Son rimasto deluso perché ci credevo moltissimo”.

La chiusura dell’intervista è dedicata al giocatore che più di tutti si è messo in mostra in questa prima parte della stagione. Ilija Nestorovski è il capocannoniere della squadra nonostante le ultime quattro giornate a secco, e per lui Zamparini vede un futuro luminoso, molto di più rispetto al primo bomber che ha cambiato casacca a gennaio, quel Leonardo Pavoletti che si è trasferito dal Genoa al Napoli: “Nestorovski è più simile ad Inzaghi, ma anche Pavoletti sa far gol. Il macedone è una grossa sorpresa anche per me. De Laurentiis mi mandò un sms tre mesi fa chiedendomi il calciatore, ma io gli ho detto che se ne riparlerà a giugno, perciò è arrivato Pavoletti. Nestorovski è più esperto, ha il carattere di Higuain”.


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