L'attesa davanti al carcere | "Tutelare la privacy" - Live Sicilia

L’attesa davanti al carcere | “Tutelare la privacy”

La denuncia dell'associazione Antigone. Donne e bambini per strada sulla circonvallazione, davanti al Pagliarelli, aspettando i colloqui.

PALERMO – Stanno lì, per strada, sulla circonvallazione, sotto gli occhi di una città intera. All’aperto, senza una copertura, che ci sia il sole che spacca le pietre o la pioggia battente. Sono uomini, donne e anche bambini. Li accomuna l’avere qualcuno recluso al carcere Pagliarelli di Palermo. Una persona cara a cui portare il conforto di una visita. Senza il diritto ad alcuna privacy, esposti al passaggio continuo delle auto sulla tangenziale cittadina, senza una copertura che li ripari dal sole o dalla pioggia. “Ma davvero non è possibile creare un posto esterno di attesa per i visitatori, evitando a queste persone, bambini inclusi, di dover stare per strada?”, domanda Pino Apprendi, deputato regionale e presidente dell’associazione Antigone, che ha scattato la foto che pubblichiamo a corredo, denunciando il problema che si protrae da molto tempo.

L’ingresso su viale Regione Siciliana, si legge sul sito della casa circondariale, è utilizzato solo dai familiari per i colloqui del padiglione “Laghi” del carcere palermitano. Si tratta di un nuovo reparto, distante dagli altri, la cui struttura è migliore rispetto al resto dell’istituto, e rispondente agli standard europei, illustrava il report dell’Osservatorio sulle carceri delle Camere penali un anno e mezzo fa. Nel resoconto di quella visita si parlava della “preoccupata sensazione dell’immanenza di un certo discrimen tra una parte molto preminente della popolazione carceraria presente nell’Istituto e quelli residui alloggiati in questo padiglione; ciò spiegherebbe anche il differente ingresso riservato ai familiari di questi ultimi”. Gli altri visitatori infatti entrano, anche lì dopo una lunga fila all’aperto, dall’ingresso principale, in una zona meno trafficata dalle auto. “In altre carceri si è eliminato il problema delle file all’esterno. Credo che si debba affrontare il problema di queste persone e del loro diritto alla riservatezza”, dice Apprendi, che presiede l’associazione Antigone che si interessa dei diritti dei detenuti

In occasione del recente Giubileo dei carcerati, Papa Francesco ha ancora una volta invocato rispetto per la dignità dei detenuti. Dignità che è anche quella dei loro familiari, tanto più se minori. Da qui l’appello di Antigone per porre fine a questa esposizione da fiera che va avanti da anni. Tanto più che l’associazione – che in passato aveva fatto altre segnalazioni sul carcere palermitano – nel report sul suo sito a proposito del Pagliarelli segnala come “le file per i colloqui si formano già alle 4 del mattino”. In questi due giorni non siamo riusciti a metterci in contatto con il direttore della casa circondariale.

“Sono a conoscenza del problema e ne avevo parlato con la direttrice, che ne ha consapevolezza. E’ una questione certamente tra quelle da affrontare, occorrono anche risorse per farlo”, commenta il garante dei detenuti in Sicilia Giovanni Fiandaca. “Di certo è opportuno intervenire per rendere più sicura e protetta questa attesa”.

 


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