PALERMO – Una giornata di passione, una di quelle a cui Zamparini ha ormai abituato, conclusa con l’epilogo meno atteso da tifosi e ambiente ma alla fine sicuramente più gradito. Eugenio Corini rimane in sella alla panchina dei rosanero dopo il colloquio programmato nella giornata di ieri ad Aiello del Friuli, nella residenza del patron, che ha portato alla scelta di proseguire il percorso intrapreso il 30 novembre scorso e che dopo quattro sconfitte, una vittoria e un pareggio sembrava giunto al capolinea. A risultare decisivo nel ricucire il rapporto fra l’allenatore di Bagnolo Mella e il presidente del club di viale del Fante è però l’uomo che non ti aspetti, quel Nicola Salerno nuovo ds dei siciliani che è risultato decisivo nella permanenza nel capoluogo del Genio.
Classe ’56 originario di Matera, figlio dell’ex storico presidente della stessa società basilicatese Franco Salerno, il nuovo uomo mercato del Palermo ha infatti posto in cima alla lista delle sue richieste per accettare il suo quarto incarico in Sicilia (dopo Licata, Messina e Catania, ndr) proprio la permanenza dell’allenatore che dopo la pesante sconfitta di Sassuolo sembrava giunto definitivamente ai saluti con i rosanero. Il colloquio fra Salerno e il massimo dirigente rosanero, avvenuto subito dopo quello fra Corini e Zamparini, ha portato dunque ad un inaspettato dietrofront del numero uno vista la ferma volontà manifestata dal dirigente, chiamato a sostituire il posto vacante lasciato da Daniele Faggiano, di lavorare all’interno dell’importante solco segnato dall’ex capitano del Palermo. Impossibile al momento stabilire fino a quando verrà rinnovata la fiducia a Corini, molto ovviamente dipenderà dai risultati che il tecnico conseguirà.
Per Salerno infatti, nonostante gli scarsi risultati sul campo, il lavoro svolto da Corini per riaccendere l’entusiasmo nel gruppo e sopratutto nella tifoseria è risultato decisivo per convincere l’ex Leeds United. Il presidente Zamparini dunque, che dopo aver ricevuto un secco no da Roberto De Zerbi era in procinto di richiamare un altro ex come Davide Ballardini, non ha potuto far altro che assecondare la richiesta del suo nuovo braccio destro per rinforzare una squadra che necessita disperatamente di correttivi per non rassegnarsi ad una retrocessione al momento già scritta. E’ proprio sull’argomento mercato, dopo aver confermato la guida tecnica, che Salerno in quel di Aiello del Friuli avrebbe avanzato pertanto la sua seconda, e più importante, richiesta al suo nuovo datore di lavoro.
Piena libertà sulle scelte di mercato, che adesso si limitano agli ultimi quindici giorni della finestra di mercato invernale per il ds di Matera, per intenderci senza interferenze da quegli intermediari dell’Est (Davor Curkovic e Dario Simis su tutti, ndr) che andrebbero a pregiudicare la manovra del dirigente che domenica era presente insieme ad i suoi più stretti collaborato sugli spalti del ‘Mapei Stadium’ di Sassuolo e osservando il 4-1 subito dell’undici rosanero ha capito quali sono le immediate necessità degli uomini di Corini. Innanzitutto dei correttivi in difesa, con l’ennesimo errore della retroguardia che è costato un gol nella fase decisiva della gara con gli emiliani, poi negli altri reparti con un occhio anche alle possibili cessioni (Goldaniga, Hiljermark, Quaison). A Salerno il compito di reperire sul mercato elementi validi e pronti, a Corini quello di lavorare sulla mente dei giocatori per sfruttare al meglio le loro capacità e credere fino all’ultimo in una salvezza improbabile. La strana coppia composta da allenatore e ds dovrà mettersi subito a lavoro, chissà per quanto sotto la benedizione di Zamparini.
