Sanità, pronto l'uomo di Gucciardi | Le nomine di Crocetta e dei partiti - Live Sicilia

Sanità, pronto l’uomo di Gucciardi | Le nomine di Crocetta e dei partiti

L'assessore alla Salute pensa al manager dell'Asp di Trapani. Ircac e Crias, incarichi pronti. Ecco la “geografia” delle poltrone.

Il risiko della Regione
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PALERMO – Il primo movimento c’è già stato. Ma è solo un primo passo. Il dirigente generale Ignazio Tozzo da pochi giorni è a capo di entrambi i dipartimenti che fanno capo all’assessorato alla Salute. Ha infatti ricevuto l’interim della “Pianificazione strategica”, ramo dell’amministrazione importante e delicato. Da lì passeranno tutte le procedure legate ai prossimi concorsi nella Sanità. Tozzo ha preso il posto di Gaetano Chiaro che è stato “trasferito” in un ufficio comunque prestigioso: a capo della Segreteria tecnica del governatore Crocetta.

Nei prossimi giorni, l’interim di Tozzo si potrebbe trasformare nell’incarico “ufficiale” a capo di quel dipartimento. A quel punto resterà “libero” il cosiddetto “Dasoe” (dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico). Ed è lì che potrebbe giungere qualche novità. L’assessore Gucciardi infatti assicura: “al momento sto riflettendo su quale possa essere la soluzione migliore. Ho almeno cinque ipotesi sul tavolo”. In realtà, una di queste è assai più quotata di altre. Tra i nomi più caldi è infatti quello dell’attuale manager dell’Asp di Trapani Fabrizio De Nicola. Un direttore generale assai vicino all’assessore, al punto da diramare in più di un’occasione comunicati stampa “congiunti”. Note in cui De Nicola non ha mai risparmiato “lodi” nei confronti di Gucciardi che condivide, con lui, anche l’origine geografica: quel Trapanese che è anche feudo elettorale dell’assessore in quota Pd. La nomina ad oggi non sarebbe stata ancora proposta ufficialmente in giunta per un fatto meramente tecnico: De Nicola non è infatti un dirigente di ruolo della Regione. E un suo eventuale incarico dovrebbe rispettare paletti assai più stretti di quelli previsti per le nomine di burocrati che fanno parte del cosiddetto “ruolo unico della dirigenza”. Tra le altre incombenze, infatti, gli uffici dovranno dimostrare che il ricorso a un esterno (che costerebbe alla pubblica amministrazione più di un interno) sia effettivamente necessario e che nessuno, all’interno della Regione, possegga titoli ed esperienza simili a quelli di chi proviene da fuori.

E il risiko della Sanità è uno dei più importanti anche dal punto di vista strategico. Sarà, quello di Piazza Ottavio Ziino, un assessorato impegnato, nei prossimi mesi, nella definizione e attuazione della rete ospedaliera e soprattutto nella gestione delle procedure che accompagneranno i concorsi nella Sanità. Un passaggio cruciale anche in vista, potenzialmente, delle prossime tornate elettorali: sia le amministrative (comprese quelle del Trapanese) che le Regionali di ottobre, senza contare che le novità giunte dall’Ars in queste ore potrebbero aprire anche a una campagna elettorale per le Province, entro luglio.

Ma non solo sul campo della Sanità si sta giocando la partita tutta politica sulle nomine. Da mesi, infatti, sono rimaste in sospeso quelle di due enti importanti come l’Ircac e la Crias. Il primo, si occupa del sostegno alle cooperative, il secondo si muove nel settore dell’artigianato. Per l’Ircac, a dire il vero, già da tempo sembrava tutto fatto. Ma la designazione, da parte di Crocetta, del consulente tunisino Sami Ben Abdelaali, scatenò le proteste di buona parte della maggioranza. Così veementi da spingere la vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello a parlare di “razzismo”. Ma più che la razza, poté la politica, appunto. E la nomina di Ben Abdelaali, contestata anche sul piano dei titoli in curriculum, sembra cosa ormai fatta. Anzi, doveva essere ufficializzata già due giorni fa, durante la riunione della giunta. Ma tutto è stato rinviato per un problema “puramente tecnico – spiega Mariella Lo Bello – visto che la stessa giunta dovrà approvare, prima delle nomine, la modifica, voluta dal nostro governo, degli statuti proprio di Irac e Crias”. Ma quelle modifiche, giunte tra i tavoli del governo, sarebbero state “viziate” da alcuni errori puramente materiali. Così, bisognerà correggere e a quel punto, via libera alle nomine. Che potrebbero giungere già domani, in occasione di una giunta di governo.

A partire proprio da quella di Sami Ben Abdelaali, stoppata anche per motivi di “equilibri politici”, dicevamo. Un eufemismo, ovviamente, che rimanda alla protesta veemente, pochi mesi fa, di Antonello Cracolici e Giovanni Pistorio nei confronti del governatore che pretendeva di incaricare un suo fedelissimo. “O si ragiona nel quadro complessivo della coalizione, o niente nomine” avrebbero protestato i due “big” di Pd e Udc. Tradotto: due dei maggiori alleati di Crocetta hanno preteso garanzie sulla possibilità di esprimere anche uomini a loro vicini in vista delle prossime nomine, specie dopo l’incarico al vertice della Sac di Nico Torrisi, voluta dalle associazioni di categoria, ma considerata anche il frutto del pressing politico di Sicilia Futura di Totò Cardinale.

Insomma, si lavora a un “mini-Cencelli” delle poltrone. Due giorni fa sarebbe stato risolto il primo problema: la nomina di Dorotea Di Trapani a capo del dipartimento dello Sviluppo rurale dell’assessorato dell’Agricoltura avrebbe esaudito i desideri di Cracolici (è ovviamente lo stesso assessore, per legge, a proporre il nome del “suo” capodipartimento). E se sembra ancora un po’ lontana la nomina del nuovo presidente dell’Irsap, ente attualmente affidato al commissario Maria Grazia Brandara, imminente potrebbe essere la scelta della nova guida della Crias. Ente che sembra essere stato “promesso” ai centristi ex Udc, dopo la scelta di incaricare un uomo non espressamente “di partito” come Alesandro Dagnigno all’Irfis, guidato fino a pochi mesi fa proprio da un ex candidato dell’Udc come Rosario Basile. I centristi scioglieranno la riserva sul nome da mettere a capo di Crias nelle prossime ore: tra i più caldi, quello dell’ex sindaco di San Piero Patti ed ex presidente del Consiglio provinciale di Messina, Salvino Fiore.


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