Dinamite nel giardino di casa| Ciancimino jr, condanna definitiva - Live Sicilia

Dinamite nel giardino di casa| Ciancimino jr, condanna definitiva

Massimo Ciancimino

Resta da capire se e quando il figlio di don Vito tornerà in carcere. In ballo c'è un indulto.

PALERMO – La condanna per la dinamite è definitiva. Massimo Ciancimino deve scontare tre anni di carcere, anche se non si sa ancora se e quando tornerà in carcere. Spetta, infatti, alla Procura della Repubblica di Palermo chiedere l’eventuale revoca dell’indulto di cui ha goduto Ciancimino jr nel processo per il riciclaggio dei soldi del padre. E poi bisogna tenere conto della carcerazione preventiva che ha già scontato.

Fu lo stesso Ciancimino jr, nel luglio del 2011, a fare ritrovare quaranta candelotti di dinamite nel giardino della sua abitazione. Pochi mesi prima, in aprile, la sua credibilità riceveva una picconata. Era stato, infatti, arrestato per avere calunniato l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Fu allora che sostenne di avere ricevuto la dinamite da un personaggio misterioso che voleva convincerlo a interrompere la sua collaborazione con i pm di Palermo che lo consideravano e lo considerano un teste chiave del processo sulla trattativa Stato-mafia. Solo che le telecamere piazzate davanti all’ingresso della sua abitazione smentirono la consegna. Ciancimino disse allora che i candelotti gli erano stati consegnati a Bologna e li aveva trasportati in macchina fino a Palermo. Non lo aveva detto prima per paura. E sempre per paura delle minacce avrebbe mantenuto il silenzio su tutti gli altri particolari della vicenda.

Si arrivò alla condanna di primo e secondo grado. I giudici d’appello nella motivazione non furono teneri nei confronti di Ciancimino jr scrissero che “aveva preordinato un finto attentato ai suoi danni al quale affidare le sorti della ricostruzione della propria credibilità fortemente compromessa”. Con lui fu condannato a due anni anche un amico, Giuseppe Avara che, per conto di Ciancimino, si sarebbe disfatto di parte dell’esplosivo buttandolo in un cassonetto. La corte parlava di “simulato attentato pianificato” da parte del figlio dell’ex sindaco mafioso.

Nell’ottobre 2011 la Cassazione confermò che Ciancimino jr aveva riciclato il tesoro del padre. Ma tra annullamenti, prescrizioni e indulti venne fuori che il figlio di don Vito Ciancimino vantava un credito con lo Stato. Aveva trascorso, infatti, undici mesi agli arresti domiciliari in fase di carcerazione preventiva. E così, nonostante la condanna a due anni e otto mesi, non andò in carcere. Poi, trascorse sei mesi ai domiciliari per la calunnia a De Gennaro. Ecco perch* adesos bisogna fare i conti per capire quanto gli resti da scontare.

 


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