“Porte aperte, ma senza simboli | Pronto a dialogare con tutti" - Live Sicilia

“Porte aperte, ma senza simboli | Pronto a dialogare con tutti”

Fabrizio Ferrandelli

Ferrandelli non chiude: “Ma nessuna bandiera sporcherà questo progetto”

Palermo, verso le elezioni
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PALERMO – “Nessuno sporcherà il nostro progetto con la bandiera dell’appartenenza. Ma sono pronto a dialogare con tutti”. Fabrizio Ferrandelli apparentemente chiude, in realtà “apre”. Non sbarrando la porta a chi, nei giorni scorsi, si era detto pronto a sostenere la sua candidatura: dai “cuffariani” che fanno capo a Saverio Romano, fino a Gianfranco Micciché, esplicito pochi giorni fa sull’appoggio all’ex deputato regionale del Pd proprio nei minuti in cui Ferrandelli rispondeva alle domande dei pm, dopo l’invito a comparire in Procura con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. “Dell’indagine si occuperà il tribunale. Io vado avanti con convinzione e a testa alta e mi occuperò solo di politica”.

E per rimanere in politica, e per farla breve, il concetto espresso da Ferrandelli stamattina, nel corso della conferenza stampa convocata nel suo “quartier generale” di piazza Don Sturzo, è chiaro: chi vuole far parte di questo progetto dovrà lasciare le bandiere fuori dalla porta. Ma al di là dei partiti e dei simboli, ci sono sempre gli uomini con la loro storia e la loro provenienza: “Se temo che l’apertura a persone provenienti dal centrodestra possa creare tensioni e divisioni tra chi mi segue dal primo giorno? Non è ancora successo – ha detto Ferrandelli – e non credo che succederà. Questo è sempre stato un progetto aperto e trasversale. Qui dentro ci sono persone che hanno votato per il centrodestra, il centrosinistra e persino per il Movimento cinque stelle. Ma il primo passo – aggiunge – l’ho fatto io, rinunciando alla mia appartenenza, lasciando il partito di cui facevo parte. Proprio per propormi come il sindaco di tutti e per dare a tutti la possibilità di trovare un posto in questo progetto, a patto che si condividano le nostre idee e il nostro programma”.

Anche gli uomini riconducibili all’universo politico dell’ex presidente Cuffaro? È stato pubblico e convinto, poche settimane fa, l’endorsement dell’ex governatore ne confronti di Ferrandelli. “A me non sembra così strano che Cuffaro – spiega Ferrandelli – possa esprimere delle valutazioni politiche. E non può che farmi piacere ricevere apprezzamenti trasversali. Ovviamente – aggiunge – io non ho mai votato Cuffaro e lui non è mai stato un mio punto di riferimento politico. Del resto, ho visto un altro grande cuffariano come Totò Cardinale dichiarare il proprio sostegno a Orlando. E a dire il vero, ho visto più cuffariani nella giunta di Crocetta che altrove”.

E a facilitare l’avvicinamento attorno a un progetto comune di persone provenienti da diverse storie, spiega Ferrandelli, è la stessa natura di queste elezioni. “Le elezioni amministrative – precisa Ferrandelli – sono assai diverse dalle elezioni politiche. Qui dobbiamo capire quale è il modo migliore per amministrare una città. Poi so bene che tanti tra quelli che mi sosterranno nelle altre competizioni elettorali voteranno per i partiti, anche quelli storicamente lontani da me. Ma è assolutamente normale e io non mi sogno di denigrare chi proviene dai partiti. La mia – aggiunge – non è una battaglia antipolitica, ma una battaglia politica. Perché penso che la politica possa migliorare le condizioni dei cittadini”.

Ferrandelli, fin dai primi minuti della sua conferenza, ha ricordato le sue scelte più radicali e recenti, come le dimissioni dall’Assemblea regionale (“Unico nella storia della politica siciliana”). Anche per questo, il giovane candidato a sindaco ribadisce: “Sono un uomo libero, privo di condizionamenti. Ho sempre detto che non avrei avuto né padrini né padroni. Ho chiesto a chi mi vuole appoggiare, libero da appartenenze, di sottoscrivere quel programma che abbiamo scritto davvero per le strade, ascoltando i cittadini. Tutti sono invitati al dialogo – ha detto – Sono il candidato di tutti. Se mi fossi voluto schierare solo da una parte, mi sarei messo dietro un simbolo. Non ci sarà nessun simbolo di Forza Italia, né altri. Ma chi vorrà sostenerci, organizzando liste civiche, – prosegue Ferrandelli – è benvenuto. La politica oggi è questa, è fata di alleanze e oggi siamo in un panorama ormai ‘liquido’. Chiedo allora a tutti quelli che vorranno condividere il nostro progetto di togliersi la maglietta e di giocare per la Nazionale. Io questa competizione elettorale la voglio vincere. Non sono qui per partecipare”.


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