PALERMO – Dietro la novità, i soliti vecchi vizi. La Regione torna ad assumere. E lo mette nero su bianco nel maxi-emendamento che costituisce, di fatto, la nuova finanziaria del governo Crocetta. La norma in questione, come già raccontato in un altro articolo, riguarda i giornalisti e gli addetti alla comunicazione. Ma il testo esitato oggi dalla giunta presenta alcuni dettagli decisivi. Perché il governatore, anche nel corso della conferenza stampa di stamattina, si è limitato a dire che finalmente “verranno espletati i concorsi per individuare i giornalisti”. Mentre è rimasto nell’ombra un altro pezzettino della norma.
Nell’attesa infatti di bandire i concorsi, comunque non oltre tre mesi dalla data di pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Finanziaria, il presidente, gli assessori ma anche tutti i presidenti di enti regionali, i sindaci e, nel complesso, tutto il settore pubblico, può fare ricorso a giornalisti scelti, di fatto, intuitu personae. Tramite la semplice valutazione dei curricula. Vale a dire con le stesse modalità con le quali erano stati assunti gli addetti stampa di Palazzo d’Orleans licenziati poco dopo il suo insediamento dal governatore. Insomma, mentre si parla di “concorsi”, si apre alla possibilità che ciascuno “chiami direttamente” un proprio addetto stampa. Che dovrà occuparsi di enti ed istituzioni ma che finirà inevitabilmente dentro una campagna elettorale, dove le ambizioni personali e le esigenze pubbliche rischierebbero di entrare in conflitto. Così come l’utilizzo dei soldi di tutti per le esigenze di pochi. Crocetta quindi, da un lato punta il dito contro i “vizi” del passato, ma poi li replica. Tali e quali. Almeno per il tempo necessario. Perché verosimilmente, nessun concorso sarà mai concluso entro l’estate. In piena campagna elettorale, appunto.
Altre due norme importanti di questa manovra che dovrà poi passare il vaglio dell’Ars, riguardano il sistema idrico e gli ex sportellisti. Nel primo caso, il governo prova ad acceleare la lunghissima liquidazione dell’Eas. Entro 30 giorni dalla pubblicazione della Finanziaria, infatti, l’ente acquedotti siciliano dovrà cedere le reti e gli impianti ai Comuni serviti fino a oggi. Il personale passerà in Resais. Per gli ex sportellisti, invece, si prevede l’utilizzo all’interno del Ciapi, ente strumentale della Regione. Una norma confermata anche in una nota di Palazzo d’Orleans. Prevista poi la fusione in un unico ente degli attuali Enti regionali per il diritto allo studio (Ersu).
Prevista anche una norma che estende i prepensionamenti ai lavoratori degli enti strumentali della Regione. Il governo poi potrà concedere prestiti agevolati fino a 250 mila euro per i cittadini che saranno vittime di estorsione. Confermata poi la scelta di trasformare il Consorzio autostrade siciliane in una spa che poi si fonderà con Anas dando vita al soggetto unico che gestirà tutte le autostrade dell’Isola. Oltre quattro milioni di euro invece saranno destinati alle aziende vitivinicole siciliane per attività di promozione.
Tra le altre norme, poi, la possibilità di nominare un amministratore unico dei parchi archeologici, sul modello tracciato da Franceschini: potranno essere indicate anche personalità del mondo della cultura e dell’arte. Per i lavoratori della formazione professionale ecco una norma che prevede, in caso di perdita dell’accreditamento di qualche ente, l’obbligo per gli enti ai quali passeranno i corsi, di assumere il personale degli enti disaccreditati. Una norma che sembra legata alle recenti vicende che hanno coinvolto giganti della Formazione professionale, per ultimo l’Anfe, con i suoi 700 dipendenti.
