Sicilia al buio, blackout e disagi | Chi ruba l'"oro rosso" - Live Sicilia

Sicilia al buio, blackout e disagi | Chi ruba l'”oro rosso”

Seria la situazione nel Trapanese, danni per l'aeroporto di Birgi e il porto di Mazara.

PALERMO – Porti, aeroporti e strade al buio. Intere aree rurali senza elettricità per giorni. Un danno economico ingente e incalcolabile quello sociale. Il problema è “semplice”: i furti seriali di rame da parte di novelli cercatori del cosiddetto “oro rosso”, che si trova nei cavi elettrici e che, sul mercato nero, è pagato con fior di quattrini. L’ultima emergenza segnalata in Sicilia arriva dalla provincia di Trapani dove qualche giorno fa, come racconta “Il Fatto quotidiano”, un blackout generale ha messo ko persino l’aeroporto di Birgi, costringendo un volo notturno proveniente da Bergamo ad atterrare a Catania, dall’altro lato dell’Isola, con seri disagi per i passeggeri. Anche a Palermo c’è stato ogni tanto qualche piccolo blackout, ma senza ricadute per i passeggeri, precisa la Gesap. A Mazara del Vallo, tra l’altro, il problema del porto al buio che si presenta ripetutamente costringe i pescherecci a rientrare prima del calare del sole. Un coprifuoco stabilito dalla Capitaneria di porto per evitare che si verifichino incidenti manovrando “all’oscuro” tra le banchine.

Trapani, insieme ad Agrigento, Caltanissetta e Palermo è tra le province in cui, dati Enel alla mano, i problemi legati ai furti di rame sono più seri e frequenti. Nel capoluogo, per esempio, è spesso rimasta al buio la Favorita, la strada che collega il centro città alla borgata marinara di Mondello, considerata pericolosa anche per la scarsa visibilità di alcuni tratti. Nei casi più gravi, i tecnici dell’Amg, la società che si occupa dell’illuminazione pubblica a Palermo, hanno effettuato dei ripristini parziali per circoscrivere danni e disagi.

Ma i casi più seri di blackout causati da furti di rame si verificano non tanto nelle città più grandi, in cui misure di sicurezza più stringenti e una densità maggiore di popolazione consentono di ridurre l’incidenza dei furti, ma soprattutto nelle aree rurali circostanti e nei piccoli centri, dove i malviventi possono agire indisturbati e a volte riescono persino a sradicare i pali della linea elettrica. Purtroppo questa “mancanza di grazia” da parte dei ladri di rame la pagano poi i cittadini rimasti senza corrente elettrica, perché i tempi di ripristino della rete si allungano. Per mettersi al riparo da nuovi furti nelle stesse zone, infatti, l’Enel interviene sostituendo i cavi di rame con moderni cavi in lega di alluminio. Lavori che richiedono una progettazione più dettagliata oltre alla ricostruzione. “Una soluzione a lungo termine non c’è – spiegano dall’Ufficio comunicazione di Sicilia e Calabria – ma almeno nello stesso posto non possono tornare a rubare”.

Un’idea, quella dell’alluminio, che ha convinto i vertici regionali di Anas che hanno deciso di intervenire su una delle emergenze più urgenti della rete autostradale: l’assenza di luce sulla Siracusa-Catania. Il progetto per risolvere definitivamente il problema dei furti di rame sull’autostrada, che costringono al buio a turno le dodici gallerie esistenti sul percorso, con ricadute pesantissime sulla sicurezza stradale, consiste nella modifica di tutti gli impianti utilizzando alluminio anziché rame. E tutto sarà rigorosamente cementificato. Il lavoro costerà quattro milioni di euro e il progetto è in fase di realizzazione: fa parte di un Accordo quadro che porterà all’aggiudicazione dell’appalto nei primi mesi del 2017.

Anche per il porto di Mazara c’è un accordo e un finanziamento già stabilito. Si tratta del Patto per la Sicilia, in cui sono previsti fondi per un milione e 200 mila euro per l’illuminazione. Peccato che nessuna gara sia ancora stata indetta.

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