Troppa Recco per l'Ortigia | Gli aretusei vengono umiliati - Live Sicilia

Troppa Recco per l’Ortigia | Gli aretusei vengono umiliati

I liguri, campioni in carica, infliggono una severa lezione ai ragazzi di coach Leone.

pallanuoto - serie a1
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SIRACUSA – Finisce la settimana terribile dell’Ortigia. Alla “Paolo Caldarella” passa anche la seconda corazzata del campionato e i biancoverdi iniziano a pensare ai prossimi incontri da giocare contro le dirette concorrenti. La Pro Recco mette la parola fine già dopo i primi due tempi. Nove gol segnati nei primi sedici minuti e per i liguri il match scivola via senza eccessiva fatica. Vujasinovic risparmia capitan Tempesti e Volarevic si dimostra all’altezza tra i pali della squadra più titolata al mondo. Nell’Ortigia ancora fuori Siani e Rotondo, torna in acqua Patricelli. Prima dell’inizio Eraldo Pizzo premia, con una targa, Massimo Giacoppo, ora capitano dei siciliani ma ex di turno e, soprattutto, protagonista di tanti successi liguri.

In tribuna oltre duecento spettatori e tantissimi bambini delle scuole nuoto e pallanuoto corsi per vedere da vicino i campioni d’Italia. In vasca, come detto, nessuna storia. Ospiti impietosi sin dai primi secondi, determinati a mettere vantaggio sui siracusani. Gli uomini di Gino Leone soffrono la fisicità e le ripartenze di Figlioli e compagni. Meglio, per l’Ortigia, nel terzo e quarto tempo. La difesa tiene bene ad alcune incursioni ospiti e in avanti si cercano soluzioni buone per andare a segno. Alla fine festa a bordo vasca con i giovanissimi a caccia di foto e autografi.

Così a fine gara Gino Leone, coach dell’Ortigia: “Di buono prendiamo l’aver giocato contro la squadra più forte del mondo. Con la testa siamo già proiettati al match di Torino che resta alla nostra portata e per il quale stiamo lavorando. Ora dobbiamo cercare di conquistare i punti buoni per tirarci fuori dalla zona a rischio. Ora rivedremo quello che abbiamo fatto negli ultimi due tempi. Lavoriamo anche sul gruppo; i ragazzi devono capire che dobbiamo cementarci ed essere gruppo. Dobbiamo sacrificarci e ritrovare la compattezza utile per ritrovare lo spirito giusto”.


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