Il blitz e la denuncia della Muliere |Il Gip archivia l'inchiesta - Live Sicilia

Il blitz e la denuncia della Muliere |Il Gip archivia l’inchiesta

Era stato querelato anche l'ex Questore Longo.

Il caso dei cani a Nesima
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CATANIA – Si chiude con un’archiviazione l’indagine scattata a seguito dell’esposto del vice questore aggiunto Adriana Muliere, che aveva querelato l’ex Questore Salvo Longo, il vicario Giovanni Signer, il segretario del Siap Tommaso Vendemmia e altre due poliziotte per il caso del “blitz” per la presenza di cani al Commissariato di Nesima. Diffamazione, calunnia ed abuso d’ufficio erano le accuse mosse da Adriana Muliere. Per il Gip Pietro Currò però – come scrive nel provvedimento di archiviazione – appaiono “destituite di fondamento”. E inoltre il giudice rileva “l’infondatezza della articolata notitia criminis”. 

Per comprendere bene l’articolata vicenda e anche il suo epilogo è bene rimettere in fila i fatti che si susseguono tra agosto e settembre del 2013. Tutto sarebbe partito da una telefonata al 113 di un cittadino che si lamentava della presenza di alcuni randagi all’interno del Commissariato di Nesima. Notizia giunta all’orecchio del vicario Giovanni Signer che avrebbe chiesto chiarimenti alla Muliere. Sulla vicenda sarebbe stato anche redatto un verbale consegnato proprio al vicario del Questore. A metà settembre sarebbe arrivata la contrarietà del Questore Salvo Longo che ha predisposto un controllo al Commissariato di Nesima per verificare la presenza dei cani. La difesa della poliziotta, l’avvocato Salvatrice Sambataro, nella querela evidenza che “l’umiliazione e la degradazione subita ne provocava un malore e quindi l’intervento del 118”. La vicenda ha suscitato “clamore mediatico” e anche diverse “interrogazioni parlamentari”. Ma la versione fornita ai media secondo il Questore Longo sarebbe stata difforme dalla realtà e quindi sarebbe stato compromesso il rapporto fiduciario. A quel punto è scattata per Adriana Moliere la rimozione dal ruolo da dirigente del Commissariato di Nesima e la destinazione ad altro incarico. Un trasferimento che la Muliere collega invece “alla volontà del Questore a volerla sottrarre da una delicata indagine sulla sanità”. Ma che il Gip invece riconduce ad una “situazione sicuramente suscettibile di astratto rilievo del piano disciplinare” e inoltre ricorda che la rimozione della Muliere era stata disposta “dopo l’ottenimento del nulla osta da parte dell’allora Procuratore Capo della Repubblica di Catania”, Giovanni Salvi.

Nel calderone dell’esposto dell’ex dirigente del Commissariato di Nesima sono finite anche le interviste rilasciate da Tommaso Vendemmia, segretario del Siap, sul caso. Dichiarazioni diffamatorie secondo la Muliere, ma non secondo la Procura che  ha chiesto l’archiviazione per tutti gli indagati. Una richiesta che il Gip, nonostante l’opposizione della difesa della Muliere, l’ha accolta. Dettagliate inoltre le memorie del collegio difensivo composto dagli avvocati Tommaso Tamburino, Enzo Mellia e Goffredo D’Antona. Il Giudice Currò ha ordinato l’archiviazione del procedimento a carico dell’ex Questore Salvatore Longo, dell’allora vicario Giovanni Signer, delle poliziotte Maria Grazia Longo e Francesca Batisti, e del segretario del Siap Tommaso Vendemmia e la restituzione degli atti al pm.

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