Mangano rompe gli indugi: |"Paternò è cambiata: mi ricandido" - Live Sicilia

Mangano rompe gli indugi: |”Paternò è cambiata: mi ricandido”

Mauro Mangano è pronto a guidare Paternò per altri 5 anni. Il bilancio.

PARLA IL SINDACO USCENTE
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PATERNO’- Mauro Mangano (PD), sindaco della città di Paternò, si ricandida alle prossime elezioni amministrative. L’annuncio ufficiale lo fa ai nostri microfoni e lo confermerà domani sera nel corso di un incontro pubblico che si terrà nella biblioteca di Paternò. Mancano infatti ormai pochi mesi alle votazioni che si svolgeranno a maggio. Ma intanto, ecco che per il sindaco, giunto quasi al termine del suo mandato, è tempo di bilanci.

“Quando è arrivato il momento di decidere se candidarmi o meno – esordisce il sindaco – ci siamo chiesti cosa eravamo stati capaci di fare. Nel mio bilancio ci sono sicuramente tante cose che non siamo purtroppo riusciti a fare. A partire dalla realizzazione e manutenzione di strade e sistema viario. Cose per cui esistono già progetti, ma non i soldi che si possono ottenere solo tramite prestiti. Con fondi comunali siamo riusciti a realizzare solo dei piccoli tratti, ma gli stanziamenti necessari ammontano a milioni di euro e le condizioni delle casse non consentono al Comune di accendere mutui. Questo credo sia il dato peggiore dell’esperienza amministrativa”.

BILANCIO – Il primo cittadino si concentra sulla situazione economica finanziaria: “Il comune in questi 5 anni ha pagato debiti che non aveva ancora estinto come quelli verso i doposcuolisti, poi ci sono le spese per il personale che abbiamo ridotto di almeno di un milione di euro. E ancora questi debiti non sono finiti. Il comune in questi 5 anni è però riuscito a non dichiarare il dissesto è oggi questo rischio non c’è più.

I problemi per l’approvazione del bilancio non sono mancati. “La priorità – continua Mangano – era appunto evitare il dissesto. Il prezzo da pagare era proprio rinunciare a tutta una serie di cose e ridurre all’osso le spese. Aumentando quindi l’irpef perché al Comune servivano soldi. La tassa sulla casa, almeno, non l’abbiamo toccata. E per i prossimi due anni il Comune non potrà affrontare ancora spese: ci sono sentenze da smaltire e debiti da pagare. Oggi posso solo dire che la situazione finanziaria è stabile, ma non serena”.

RIFIUTI – Altra criticità annosa è quella dei rifiuti: “Da una spesa annua di 10 milioni – spiega soddisfatto il sindaco di Paternò – ora siamo sui 7 milioni, è cioè più gestibile. E di questo ne è una conferma l’aspetto della Città. Quando mi sono insediato era una discarica con cumuli di rifiuti ovunque. Oggi non è più così”. In città la differenziata è al 26%, “siamo nella media regionale”, spiega soddisfatto Mangano, che pensa a costruire il futuro: “E’ certamente ancora troppo basso, l’obiettivo è almeno arrivare al 60%. Ma io faccio il confronto con 5 anni fa: allora il problema non era la raccolta, ma la città trasformata in una pattumiera con cumuli d’immondizia ovunque. Da allora la situazione è nettamente migliorata. Eravamo il fanalino di coda nella raccolta differenziata. E comunque non amo i confronti con le atre città”.

I RISULTATI – “In cinque anni siamo riusciti a far tornare la vita dove non c’era. A partire dal castello Normanno. Quando m’insediai era stato chiuso dalla sovrintendenza, perché inagibile. Mentre ora è aperto, lo abbiamo riportato nel circuito turistico e siglato una convenzione con la Regione per renderlo un polo museale”. Risultati che rischiano, secondo il primo cittadino, di finire nel dimenticatoio. “Abbiamo realizzato tanti eventi culturali per la città – continua Mangano – Paternò non aveva poi un centro per disabili, adesso c’è. Così come il centro di aggregazione giovanile che era stato vandalizzato, abbiamo preso un finanziamento regionale di 500 mila euro e lo abbiamo completato e ristrutturato. Scuola Falconieri: era ridotta un cumulo di macerie dove abbiamo eseguito degli interventi. È stato un lavoro faticoso”.

OPERE PUBBLICHE – Il sindaco Mangano lancia un cronoprogramma: “La piscina scoperta sarà completata tra poco, il centro di aggregazione e il parco del sole che è stato sistemato. E poi l’asilo nido, questa città non ne aveva uno comunale. Si tratta di un altro finanziamento che abbiamo ottenuto. E lo stiamo realizzando nella zona di scala vecchia . In questi giorni partiremo, inoltre, con le gare per il rifacimento delle reti idriche di varie zone della città parliamo di un finanziamento di oltre 2 milioni di euro. Parliamo di speranze chiaramente. Poi ci sono tutte le scuole, tutte oggetto di ristrutturazione. Il problema ora è al 4′ circolo che stiamo tentando di risolvere”.

Il sindaco poi si sofferma sul clima di disaffezione politica che si respira nella città, riflettendo pure sulle ragioni che potrebbero aver indotto una parte dei cittadini a nutrire un sentimento di sfiducia nei suoi confronti. “Il cambiamento c’è stato. Se mi chiede come mai i cittadini si sentano delusi, credo la risposta risieda in due fattori il primo: bisogna misurare la distanza fra le attese e i risultati. Perché è chiaro che ci sono delle cose che non sono state fatte, e se io cittadino in buona fede guardo a quanto fatto posso dichiararmi soddisfatto. Se invece guardo a quello che non è stato fatto è chiaro che sono deluso”. Forse, le attese erano troppo alte. “Io mi ricordo che cinque anni fa quando m’insediai non mi si parlava altro che del problema della spazzatura. Era il primo problema della città. Per i primi sei mesi non ci occupammo d’altro. Per fortuna il cittadino vuole sempre di più, perché si aspetta una città migliore. E quindi la delusione credo risieda in questo: in ciò che non è stato ancora fatto. Seconda ragione deriva dal fatto che viviamo e amministriamo in un momento storico in cui le risorse sono pochissime, e a causa di ciò delle volte l’amministrazione non riesce a dare risposte ad esigenze banali come riparare una buca. La reazione che ne consegue da parte del cittadino è la rabbia”.

“E’ importante – insiste Mangano – che chi vuole fare politica e chi sarà il prossimo sindaco sappia quali passi è necessario compiere prima di arrivare al traguardo. Io quello che mi auguro che chiunque farà il sindaco capisca che serve avere la serietà di dire ai cittadini che prima di avere la sfilata di moda occorre magari rimuovere la scritta ingiuriosa che c’è sul muro della Chiesa storica. Altrimenti stiamo prendendoci in giro”

GLI EQUILIBRI – “Chi c’è con Mauro Mangano lo vedremo a breve non appena presenteremo le liste e gli schieramenti. In Consiglio comunale ci sono stati consiglieri che hanno abbandonato la maggioranza e sono passati all’opposizione, altri che hanno fatto l’inverso. Ma queste purtroppo sono dinamiche che vediamo in molti consigli”.

Il sindaco lancia una frecciatina ai consiglieri che dalla maggioranza sono passati all’opposizione: “Secondo me non sono stati in grado di sostenere il peso rappresentato dal dovere di parlare al cittadino dicendo loro la verità su cosa è possibile fare e cosa ancora non lo è. Non hanno saputo gestire un tale ruolo di responsabilità, e hanno trovato un capro espiatorio nell’amministrazione. Anche perché dall’altra parte ci sono stati consiglieri dell’opposizione che hanno votato alcuni provvedimenti dell’amministrazione o addirittura questi si schiereranno con me. E considerando come il gradimento del sindaco non sia altissimo, se non ci fosse alla base una motivazione concreta sarebbe folle sostenermi, ma invece avendo vissuto le vicende politiche hanno valutato che forse le cose fatte meritano un appoggio”.

PRIVATIZZAZIONE CIMITERI – “La delibera c’è, e ho dato disposizioni di pubblicazione. Ma ciò che mi dispiace è notare che ad alimentare questa polemica sia proprio chi vuole candidarsi. Perché evidentemente hanno pensato che il modo giusto per convincere le persone a votarli sia disapprovare il mio operato. Un dibattito condotto in questo modo è una grande occasione sprecata. Noi che facciamo politica abbiamo il dovere di mediare correttamente le informazioni con i cittadini, se io dico ad un cittadino se vuole pagare di più o di meno nessun cittadino risponderà che vuole pagare di più. Il mio compito è spiegare che si tratta di un project financing di un privato che ha avanzato una proposta. La legge impone ai comuni di rispondere entro 90 giorni, non dire a quel privato torna l’anno prossimo perché ci sono le elezioni. All’’amministrazione tocca invece ora valutare questo progetto e capire se è migliorabile per quanto riguarda i costi. Su questo si esprimerà il Consiglio comunale. Al momento il Comune non riesce a garantire tutta una serie di servizi, quali manutenzione dei cimiteri, (interventi su parcheggi, aree verdi, marciapiedi) pulizia e acqua. La ditta allora ha proposto di farsi carico di tutti questi servizi oltre che la vendita dei il loculo per i prossimi 30 anni. Il Comune dunque potrà anche decidere di non lasciare in concessione ai privati questi servizi e lasciare svolgere solo una parte di queste opere alle ditte private, in modo di non far lievitare troppo i prezzi. Ma in molti altri comuni questo è già accaduto senza particolari scandali, forse perché c’erano cimiteri già in buone condizioni quindi non servivano milioni per sistemarli. Però se i nostri avversari politici si schierano contro la concessione ai privati devono anche spiegare e fare presente ai cittadini come nei prossimi trent’anni intenderanno sistemare i cimiteri, garantendo tutti i servizi necessari. Chi pagherà? Io lo vorrei capire, perché quello che non pagherà il cittadino quando acquista il loculo, lo pagherà purtroppo quello stesso cittadino quando pagherà poi una tassa”.

 


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