PALERMO – Quella casa, per il momento, non deve essere abbattuta. Dopo la sentenza del Tar dello scorso ottobre, al quale si era appellata nei mesi scorsi la proprietaria dell’immobile per bloccare le ruspe, oggi anche il Cga conferma il blocco dell’ordinanza di demolizione avanzata dal comune agrigentino e riguardante l’abitazione di proprietà di una donna licatese, assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino.
“Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, respinge l’appello”, questo il verdetto dei giudici. Le motivazioni di entrambi i tribunali amministrativi si basano su un unico presupposto: prima di demolire va stabilita la regolarità o meno dell’immobile. Intanto, ecco lo stop “cautelare”. Poi, nel merito si inizierà a discutere dal prossimo 5 ottobre, data in cui si discuterà nel merito di un altro ricorso presentato dalla proprietaria dell’immobile contestualmente a quello contro il provvedimento di demolizione, ovvero quello contro la revoca della concessione edilizia. Il Tar valutando le carte potrebbe anche decidere sulla non abusività della villetta. Proprio sulla base di questo vuoto verte la decisione del Tribunale amministrativo di Palermo dello scorso ottobre e oggi quella del Cga. Insomma anche per questa volta niente ruspe, il comune di Licata dovrà attendere.