"Avviso 8, violata la legge" | Nuova bufera sulla Formazione - Live Sicilia

“Avviso 8, violata la legge” | Nuova bufera sulla Formazione

La conferenza stampa

La denuncia: “Il bando è viziato. Non si può aprire agli imprenditori, danneggiando gli enti no-profit”. Atti a Procura e Corte dei conti.

PALERMO – “L’Avviso 8 contiene tante violazioni di legge che si ripercuoteranno anche sulla sostanza del servizio”. Rischia di abbattersi una nuova bufera sulla Formazione professionale siciliana. Un vero e proprio atto d’accusa quello lanciato oggi a Palazzo dei Normanni dal vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino. Al suo fianco, l’avvocato Francesco Menallo e il senatore di Sinistra italiana Francesco Campanella. Al centro delle accuse, l’approvazione del mega-bando da quasi 160 milioni di euro destinato agli enti che organizzano i corsi di formazione.

“Difficilmente – spiega Venturino – a queste condizioni l’Avviso 8 potrà partire alle giuste condizioni. Sono stati, ancora una volta, ammessi, in violazione delle norme sull’accreditamento, bypassate con una circolare assessoriale, soggetti imprenditori (nonostante le determinazioni di Tar, Cga e Corte dei Conti sul punto) anche in forma associativa, versando nelle loro casse veri e propri aiuti di Stato ed escludendo, quindi, non foss’altro che per l’inevitabile conseguente scivolamento in graduatoria, soggetti no profit invece legittimati a svolgere i corsi, consentendo loro il recupero dell’Iva e dei costi vivi in genere, in quanto scaricabili dalle imprese e non dai soggetti no profit”. Insomma, le società nella Formazione non dovrebbero stare, secondo Venturino. Ma le presunte anomalie non si fermerebbero qui.

“Si è affermato – prosegue il vicepresidente dell’Ars – che la Comunità Europea avrebbe reso non necessaria la rendicontazione, accontentandosi di controlli in itinere sul regolare svolgimento dei corsi: ciò non corrisponde al vero, giacché una cosa è la determinazione del finanziamento (mediante costi unitari standard uguali per tutti), altra cosa è il sistema di controllo della spesa con la conseguente restituzione delle somme non utilizzate od impropriamente utilizzate. Il Nucleo di Valutazione dei Progetti – prosegue Venturino – è stato composto non rispettando le vigenti norme di legge (prevalenza di membri esterni alla pubblica amministrazione); lo stesso organismo si è diviso in tre sottocommissioni, dando luogo a valutazioni difformi; parrebbe altresì che vi sia stata una tempistica eccezionalmente breve per esaminare ciascun progetto, così come progetti identici avrebbero avuto punteggio difforme”.

E le anomalie riguarderebbero anche i lavoratori. “Non sarà possibile – avverte Venturino – prevedere il reimpiego del personale licenziato dagli organismi affidatari in quanto non sono state rispettate le regole della legge regionale siciliana 24 del 1976 né quelle della Legge regionale siciliana 25 del ‘93 né le circolari attuative né il Contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria. L’albo del personale che si pretenderebbe di utilizzare, – prosegue – difatti, non è quello della legge regionale siciliana bensì è un albo aperto, a cui tutti gli operatori si possono iscrivere, anche dopo la scadenza temporale del 31 dicembre del 2008”. Una soluzione, spiega Venturino, per il “personale rimasto senza attività e senza sostegno al reddito” può essere rappresentata dalla pratica “dell’avvalimento, istituto giuridico comunitario che consentirebbe il passaggio diretto ed immediato di personale da un ente ad un altro nel rispetto del principio comunitario dell’obbligo di destinazione dei fondi impegnati”.

“Ma qui all’Ars – attacca il senatore Campanella – non c’è mai stata una opposizione forte, specie su settori fondamentali come quelli della Formazione siciliana. Se questa opposizione è vuota, non resta che affidarci alla Procura, per fare in modo che qualcuno verifichi se questi sono solo dei dubbi senza fondamento o se ci sono delle vere violazioni di legge. E investiremo della questione – conclude – non solo i magistrati ordinari, ma anche i magistrati contabili”.

Nel frattempo, sull’Avviso sembra incombere una pioggia di ricorsi da parte degli enti esclusi. “L’Avviso 8 – l’accusa di Francesco Menallo – non si scontra solo con le norme di legge, ma anche sulle stesse determinazioni amministrative della stessa amministrazione. Penso alle norme sull’accreditamento. Che poi sono state modificate attraverso una semplice circolare dell’assessore che ha riaperto alle imprese il mondo della Formazione finanziato con soldi pubblici. Un fatto che determina anche differenze di natura fiscale tra società di capitali e Onlus, ad esempio, nella gestione dell’Iva”. A proposito delle norme dell’accreditamento, Venturino spiega che “segnatamente in materia di caratteristiche dei locali adibiti alle attività corsuali e non, sono state ristrette ed allargate in modo privo di criterio ed allargando le destinazioni d’uso imposte dalla vigente normativa urbanistica e catastale, in violazione di norme primarie”. Una nuova bufera incombe sulla Formazione siciliana.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI