L'Aquarius torna a Palermo | Salvati più di 13mila migranti - Live Sicilia

L’Aquarius torna a Palermo | Salvati più di 13mila migranti

La nave dell'organizzazione umanitaria solca il Mediterraneo alla ricerca di vite da salvare FOTO

A un anno dalla prima missione
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PALERMO – E’ ritornata al porto di Palermo, da dove era partita un anno fa per salvare il maggior numero possibile di vite: è la nave Aquarius della associazione umanitaria Sos Mediterranee. Solo nel 2016 la nave ha accolto più di 13mila migranti, la maggior parte proveniente dall’Africa sub-sahariana. L’organizzazione italo-franco-tedesca opera nel mar Mediterraneo per aiutare chi ogni giorno cerca di raggiungere le nostre coste. Tutto questo lo fa grazie alla sua nave che può ospitare fino a 500 persone. 

Per festeggiare un anno di attività, proprio a bordo dell’Aquarius, sono stati accolti la porta voce dell’Unhcr per il Sud Europa, l’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati, Carlotta Sami, lo scrittore Daniel Pennac, testimonial di Sos Mediterranee Francia e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Presenti inoltre il presidente del Consiglio comunale Totò Orlando e anche i due assessori ai Servizi sociali e alla Scuola Agnese Ciulla e Barbara Evola. A fare gli onori di casa Valeria Calandra, presidente italiano dell’organizzazione no profit, che non ha potuto esimersi dal dare tutti i numeri di questo primo anno di attività. Dati che, se da un lato dimostrano la buona volontà della Sos Mediterranee e delle altre organizzazioni che operano nel Mediterraneo, dall’altro lasciano intendere che la strada per una migliore gestione dei flussi migratori è ancora lunga e in salita.

Un fatto dimostrato anche dalla notizia di stamattina dei riflettori della procura di Catania sulle Ong che operano nel Canale di Sicilia. Il procuratore Carmelo Zuccaro proprio oggi ha spiegato: “Vogliamo capire chi c’è dietro tutte queste organizzazioni umanitarie che sono proliferate in questi ultimi anni, da dove vengono tutti questi soldi che hanno a disposizione e soprattutto che gioco fanno”. Secondo un rapporto di Frontex ci sarebbero dei legami fra scafisti e alcune organizzazioni: “Verrebbero date agli scafisti chiare istruzioni prima della partenza sulla direzione da seguire per raggiungere le imbarcazioni Ong”. Accuse gravissime che Calandra commenta così: “Io non posso parlare per gli altri, però se ci sono delle irregolarità è importante che vengano denunciate e bloccate. Per quanto ci riguarda – ha sottolineato Calandra – posso garantire che il lavoro della nostra associazione è fatto con serietà e impegno. I fondi che ci consentono di operare vengono solo ed esclusivamente dalle donazioni dei nostri sostenitori e che le nostre operazioni sono chiare e sempre documentate”.

Nel 2016 nel mar Mediterraneo hanno perso la vita più di cinquemila persone e nel 2017, solo nel mese di gennaio, sono già 256 i migranti dispersi. Ma il dato più drammatico è quello che riguarda i minori: quasi il 25 per cento dei migranti salvati dall’organizzazione italo-franco-tedesca è composto da bambini, la maggior parte dei quali viaggiano non accompagnati. Insomma si continua a morire nei nostri mari, soprattutto nei periodi invernali: proprio nei mesi più complessi l’Aquarius rimane l’unica nave ad operare senza interruzioni, salvando vite grazie all’equipe medica di un’altra organizzazione senza scopo di lucro, Medici senza frontiere. “Per me Sos Mediterranee è l’onore dell’Europa – ha detto durante l’incontro lo scrittore francese Daniel Pennac – Noi stiamo vivendo in un periodo di totale isteria per quanto riguarda la questione dei migranti. Questo problema viene presentato alla popolazione come se fosse un’ondata gigantesca che presto potrebbe travolgerci. Io penso che non sia così”.

“Ancora sono troppi i morti – ammette Calandra –  ma noi non ci arrendiamo e oggi vogliamo in un certo senso anche festeggiare questo primo anno di impegno”: proprio per questo già da ieri è possibile visitare diverse mostre, fare tour a bordo dell’Aquarius, sabato sarà possibile visitare l’Arsenale della marina regia e assistere alla proiezione del film di Jean Paul Mari “I migranti non sanno nuotare”.


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