Passante, vertice alla Regione| Sì alle demolizioni in via Bernava - Live Sicilia

Passante, vertice alla Regione| Sì alle demolizioni in via Bernava

Nuovo vertice la prossima settimana, quando Sis dovrà presentare il crono programma.

PALERMO – La Regione batte i pugni sul tavolo, i sindacati chiedono certezze, Rfi vuole rassicurazioni. Tutto, adesso, dipende dalla Sis. E’ sempre appeso a un filo il futuro del passante ferroviario di Palermo, opera da oltre un miliardo di euro che, a lavori quasi conclusi, sembra essere in procinto di arenarsi. Il consorzio iberico-piemontese Sis, infatti, ha minacciato a più riprese il licenziamento di 200 lavoratori ma soprattutto lo stop al cantiere, nel caso in cui non riceva gli ulteriori 100 milioni chiesti a Rfi.

Una situazione di stallo al centro di un vertice che si è tenuto oggi alla Regione: da un lato l’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pistorio, i sindacati (Fillea, Filca e Feneal) e Ferrovie e, dall’altro, proprio il consorzio. “E’ stato un incontro serio e approfondito in cui abbiamo posto alcune questioni in modo chiaro – dice Pistorio – i lavori devono essere conclusi velocemente e salvaguardando i livelli occupazionali, senza tattiche dilatorie. La tensione contrattuale fra Sis e Rfi non può essere scaricata sui lavoratori che non possono diventare ostaggio di questa situazione”.

In realtà un primo tentativo di mediazione c’è già stato: le Ferrovie hanno accertato l’accertamento tecnico preventivo, ossia il ricorso a un tribunale che dovrà decidere se Rfi debba o meno pagare altri 100 milioni a Sis. Una procedura che però si annuncia molto lunga e, nel frattempo, le Ferrovie chiedono che i lavori proseguano a pieno regime. “Dalla Sis anche oggi sono arrivate affermazioni generiche che però non ci bastano – spiegano dalle Ferrovie – a noi interessano i fatti concreti”.

Per termine l’opera rimangono circa 100 milioni di opere civili, di competenza degli attuali operai, e 50 di opere tecnologiche (binari, sistemi di telecomunicazione e sicurezza) che invece vanno a ditte esterne affidatarie. “Ci siamo detti disponibili a pagare direttamente queste ditte, che sarebbero anche d’accordo – continuano da Rfi – ma c’è chi si oppone”.

Il rischio è che si arrivi a uno strappo, anche se Pistorio prova a gettare acqua sul fuoco. “L’azienda incontrerà i sindacati il 2 marzo e noi per la settimana prossima ci aspettiamo una risposta seria da parte di Sis – dice l’assessore – ci aspettiamo che ci dicano se intendono continuare i lavori. Stiamo tutelando un interesse pubblico fondamentale, cioè il collegamento con Punta Raisi e con Cefalù e Termini Imerese. Ho detto alla Sis di ragionare con serenità e aggiornarci alla prossima settimana: dovranno portare un crono programma, con la riapertura del collegamento con l’aeroporto entro l’anno, e non creare allarme sociale tra gli operai. Non possiamo fare da mediatori, ma saremo vigili: nel caso in cui Sis non sarà disponibile, Rfi ha già annunciato di voler riappaltare in danno i lavori rimanenti”. Insomma, basta perdite di tempo oppure si farà a meno della ditta.

Ci sono però due buone notizie. Entro mercoledì si dovrebbero superare le criticità legate al monitoraggio ambientale della maga-talpa Marisol, così da poterla finalmente mettere in funzione, mentre dall’assessorato all’Ambiente è arrivato il via libera all’abbattimento delle palazzine di via Bernava (tratta A), malgrado manchi ancora il decreto che richiederà qualche altro giorno. Questo però consentirà di riassorbire tra i 30 e i 40 operai.

“L’assessore Pistorio ha invitato l’azienda ad avviare una riflessione e a prendere decisioni chiare – dichiara il segretario della Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra – Abbiamo tutti quanti chiesto all’azienda un nuovo cronoprogramma. Se le attività riprenderanno a pieno regime, i licenziamenti non saranno giustificati. Chiediamo di fugare ogni dubbio circa gli esuberi dichiarati, che potrebbero essere ricondotti a motivazioni esterne, legate al contenzioso con Rfi, che non riguardano le esigenze produttive. Se i lavori riprenderanno a pieno regime, non ci sarà un problema occupazionale”.

 

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