Assolto il 22enne siriano |Gup: "Contradditorietà della prova" - Live Sicilia

Assolto il 22enne siriano |Gup: “Contradditorietà della prova”

Il Giudice ha disposto l'immediata scarcerazione.

Accusato di terrorismo
di
2 min di lettura

CATANIA – E’ stato assolto con la formula perché il fatto non sussiste il siriano di 22 anni, Mourad El Ghazzaoui, imputato a Catania per partecipazione e associazione per delinquere con finalità di terrorismo anche internazionale. La sentenza è stata emessa ieri sera dal Gup Giancarlo Cascino per “insufficienza e/o contradditorietà della prova” a conclusione del processo col rito abbreviato. L’imputato, difeso dall’avvocato Luca Ruaro, sbarcato il 4 dicembre 2014 a Pozzallo (Ragusa), era accusato di avere collegamenti con cellule della jihad. Per questo era stata chiesta la sua condanna a quattro anni di reclusione. Secondo la Procura, l’imputato faceva parte di un gruppo armato affiliato all’Isis di matrice integralista islamica. Il suo legale ha sostenuto, invece, che sia partito dalla Siria per raggiungere dei familiari in Germania da anni e che un presunto ‘passaporto dell’Isis’ trovato in uno dei sette cellulari che gli erano stati sequestrati era un falso.

Detenuto a Sassari l’uomo sarà scarcerato. Il siriano era arrivato a Pozzallo, nel Ragusano, sulla nave lussemburghese Bourbon Argos il 4 dicembre 2015 che aveva soccorso 523 migranti nel canale di Sicilia, che erano su un gommone e un barcone. Lui era su quest’ultima imbarcazione, proveniente dalla Libia, come passeggero. E’ stato fermato dopo indagini eseguite dalla squadra mobile della Questura di Ragusa, poi delegate alla Digos iblea e alla polizia postale di Catania. Gli sono stati sequestrati telefoni cellulari, alcuni di ultima generazione. Dai primi controlli era emersa la presenza di immagini che, secondo la Procura distrettuale di Catania, “facevano ritenere possibile la vicinanza dell’indagato a gruppi armati affiliati all’Isis e combattenti in Siria”. Dai successivi accertamenti eseguiti dalla Digos di Ragusa e dalla Polizia postale di Catania “emergevano ulteriori file video e audio che – ha ritenuto la Dda etnea – corroboravano il quadro indiziario nel senso dell’appartenenza dell’indagato a un gruppo armato affiliato all’Isis di matrice integralista islamica”.

L’imputato era stato rinviato a giudizio ma il 27 ottobre del 2016 la Corte d’assise di Catania, ritenendo ‘abnorme’ il decreto perché il siriano non aveva avuto modo di comprendere l’iter processuale in Italia sull’accesso a riti alternativi. Così ha avuto accesso col rito abbreviato. Il giovane siriano, detenuto nel carcere di Sassari, assistito dall’avvocato Luca Ruaro del foro di Siracusa, ha assistito al processo seguendolo in videoconferenza dell’istituto penitenziario. Il Gup di Catania, Giancarlo Cascino, ha disposto che sia liberato subito se non detenuto per altra causa. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro i prossimi 45 giorni. (ANSA)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI