Agata, la "mamma" di tutti | Il dolore e l'attesa dei familiari - Live Sicilia

Agata, la “mamma” di tutti | Il dolore e l’attesa dei familiari

Ancora la salma di Agata Strano non è stata restituita ai parenti.

il crollo di via crispi
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CATANIA – Aspettano di poter riabbracciare per l’ultima volta zia Agata. Sono momenti di forti emozioni e dolore per i familiari della donna rimasta tragicamente uccisa nel crollo della palazzina al civico 111 di via Francesco Crispi. Ancora alcun avviso è stato notificato dalla Procura sugli accertamenti irripetibili necessari per il proseguimento dell’inchiesta, un pezzo di carta darebbe almeno un tempo sulla restituzione della salma e quindi per la celebrazione dei funerali. Questi giorni senza notizie per i nipoti Benedetto e Salvatore Niciforo e le sorelle Grazia, Sebastiana e Carmela Strano, assistiti legalmente dagli avvocati Carmelo Calì, Cristina Calì e Chiara Ragusa, sono interminabili.

L’unica certezza pare essere che non ci sarà alcuna autopsia, ma si svolgerà – su disposizione della pm Raffaella Vinciguerra – solo un’ispezione cadaverica esterna. I tempi restano incerti, molto dipende da quando il sessantenne ricoverato al Civico di Palermo per le ustioni riportate e unico indagato al momento sarà in condizioni di poter parlare e quindi di nominare un difensore di fiducia.

Zia Agata era una donna vispa, allegra, una bravissima cuoca ed era considerata la “mamma di tutti”. Anche se la donna aveva scelto di non sposarsi. In quell’appartamento in via Crispi, ormai sgretolato nelle macerie, si riunivano molte volte tutti i familiari ad assaggiare i manicaretti dell’ottantacinquenne. E’ stato Benedetto, chiamato “Benny”, a identificare la zia quella tragica mattina di domenica scorsa. Erano appena le 4 quando ha visto estrarre il corpo della donna senza vita. Sono amareggiati i nipoti di zia Agata: sui giornali leggono dell’inchiesta, di quando si ricostruirà il palazzo, ma pare che la città abbia dimenticato che in quel maledetto crollo sia morta una persona. Ed ora aspettano solo di poterla salutare degnamente. Intanto, ciao Agata.

 

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