Fiumefreddo risponde a Musumeci |"La Sicilia deve fare pulizia" - Live Sicilia

Fiumefreddo risponde a Musumeci |”La Sicilia deve fare pulizia”

Anche il presidente Crocetta commenta quanto accaduto: "Quanto affermato è offensivo nei confronti dei magistrati".

l'inchiesta Riscossione sicilia
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CATANIA – “Se far pagare le tasse e dire chi è che non le paga, cosa che tra l’altro dice la Magistratura, significa sentirsi infangati, allora ci può stare”. Risponde così all’accusa-difesa di Nello Musumeci, l’amministratore unico di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo. “Se qualcuno dei deputati si sente infangato – continua – perché non ha pagato le tasse, siamo tornati a un’etica della vita pubblica. Se invece, al solito, di fronte a quanto sta accadendo, si alzano polveroni, allora paghiamo tutti. Amici, avversari. Siamo tutti cittadini e non esiste un censo esattoriale che divide le categorie, almeno da quando amministro io Riscossione Sicilia. Evidentemente è esistito”.

E suoi nomi dei tre deputati, presunti beneficiari di altrettanto presunte agevolazioni da parte di personale della società  di cui è amministratore, Fiumefreddo precisa: “Immagino che nell’avviso di conclusione indagini sono citati come beneficiari delle condotte di abuso – dice. Poi, avere un beneficio, non significa che ricorra una condizione di reato, a meno che non si voglia immaginare, noi siamo un popolo di fantasia, che qualcuno abbia sbianchettato le tasse ai deputati a loro insaputa”.

Non ne esce bene la regione. “Se vuole fare pulizia, la Sicilia deve evitare di mettere la sporcizia sotto il tappeto, come tende a fare il presidente Ardizzone. La Sicilia, se vuole fare un’operazione di rinnovamento, deve dirsi in faccia come stanno le cose. E pensare di non dirle, perché chi le dice quasi ne sporca l’immagina, è lo stesso ragionamento che facevano i mafiosi quando dicevano che non si deve parlare di mafia, perché quando lo si fa si insulta la Sicilia. E’ un ragionamento culturalmente mafioso: dire che la colpa dell’incendio è dei Vigili del fuoco”.

La “mafia dell’antimafia” è una frase fatta, secondo Fiumefreddo, che precisa, “non esiste ed è gravissimo che ci si riferisca al movimento antimafia, che ha i suoi limiti, per carità, paragonandolo alla mafia. Significa non onorare i morti caduti, anche per il movimento antimafia. Se poi ci si riferisce al fatto che ci siano professionisti dell’antimafia, che la utilizzano per fare carriera – sottolinea- su questo siamo d’accordo. L’antimafia vera la fanno i cittadini che, ogni giorno, affrontano la vita con onestà. I cittadini ignoti, che non si mettono l’etichetta”.

Infine, sui nomi di altre persone che sarebbero coinvolte nella stessa inchiesta, l’amministratore unico tace, pur evidenziando come “Abbiamo motivo di ritenere che, quanto è successo a Catania sia successo in altre province. Ciò che ci sembrava sospetto lo abbiamo segnalato. Sarà la Magistratura a verificare”.

Prima dell’amministratore unico, anche il presidente Crocetta, a margine dell’incontro di presentazione del nuovo movimento, Riparte Sicilia, incalzato dai giornalisti, parla di quanto avviato da Riscossione Sicilia e di quanto affermato dal presidente della commissione regionale antimafia. “Sinceramente, non ho sentito quanto affermato dall’onorevole Musumeci – afferma il governatore. Qui c’è un’inchiesta della Magistratura che non lo vede indagato. A essere indagati sono dei dirigenti di Riscossione Sicilia. Dov’è l’attacco politico? Quanto affermato è offensivo nei confronti dei magistrati. Io non sono intervenuto e non ho intenzione di farlo: ho letto un articolo di stampa che non ho intenzione di commentare, ma mi sembra assurdo che di fronte a un lavoro dei magistrati, si gridi all’attacco politico. Qui a Riscossione Sicilia si sta facendo un grande lavoro”.

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