PALERMO – Un tema, uno sfogo, un grido di aiuto. Ecco cosa ha scritto la ragazzina dando il via all’inchiesta di Partinico.
“Vi voglio parlare della mia adolescenza che non è bella come la maggior parte. Incomincio per dirti che da quando ero piccola fino ad adesso non è cambiato niente, vi sembrerà strano ma io ho da sempre un vuoto dentro, tristezza, angoscia e paura di mio padre.
Beh ancora sono una bambina e non so come si sentano le donne picchiate, cosa provano (solamente quello di mia madre), so solo che soffrono molto e vogliono aiuto… se penso tutto questo è perché io ci sono passata, anche se non sono stata io a subire violenze di mio padre ma mia madre, nessuno può capire il suo dolore, ma io sì perché ero con lei quando ha subito quelle violenze, nessuno può capire il mio dolore, delle mie sorelle, di mio fratello e soprattutto quello di mia madre, nessuno!…io non perdonerò mai mio padre perché è senza un cuore e ci ha fatto soffrire molto, soprattutto non ci dà libertà, mi chiedo spesso cosa dovrò ricordare da grande, cosa dovrò raccontare ai miei figli quando mi chiederanno della mia adolescenza…
io credo che mia madre dovrebbe reagire, ciò che dice mio padre lei obbedisce, non è giusto quello che fa mio padre, almeno dovrebbe darci la libertà di uscire… a vederla piangere mi si spezza il cuore.
