Mafia e rifiuti, Russo parla in aula: |“Ero io a coordinare i cantieri" - Live Sicilia

Mafia e rifiuti, Russo parla in aula: |“Ero io a coordinare i cantieri”

Imputato centrale nel processo Nuova Ionia, è ritenuto esponente del clan Cintorino.

Processo Nuova Ionia
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CATANIA. Ha parlato per quasi 20 minuti in aula, davanti ai giudici della terza sezione penale del tribunale di Catania, Roberto Russo, imputato di spicco del processo denominato “Nuova Ionia”, sulle presunte infiltrazioni della mafia nella gestione del servizio di igiene urbana nei 14 comuni del comprensorio ionico etneo. Russo, ritenuto esponente di spicco del clan Cintorino di Calatabiano, è accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto d’armi, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, truffa e trasferimento fraudolento di beni. A sorpresa il pubblico ministero Alessandro La Rosa si astiene dal porre domande. E’ quindi su sollecitazione del legale Simone Iofrida, in sostituzione dei difensori di fiducia Salvatore Pappalardo e Michele Pansera, che Russo ricostruisce mansioni e attività svolte tra il 2006 ed il 2012, fino all’arresto avvenuto a maggio, per l’Aimeri Ambiente, ditta aggiudicataria dell’appalto. “Ero il coordinatore dei cantieri – spiega l’imputato – Mi occupavo dei servizi e organizzavo anche i trasferimenti dei camion in discarica”. Russo nega di aver mai avuto alcuna voce in capitolo nelle assunzioni del personale, di stretta competenza, così dice in aula, della sede milanese dell’azienda.

Un’altra contestazione riguarda i continui furti di carburante perpetrati ai danni dell’Aimeri. L’imputato, su domanda del legale, spiega le modalità di rifornimento. “La ditta aveva un accordo con l’Agip – racconta – che ci forniva carte prepagate, ognuna delle quali era abbinata ad un mezzo. Poi avevamo anche, ma in numero minore, dei buoni benzina cartacei”. Tra le accuse anche quella di aver compiuto con i mezzi dell’Aimeri Ambiente servizi di bonifica di microdiscariche sul territorio di Mascali, dati in appalto ad altra azienda, l’Alkantara 2001. L’imputato nega che sia mai successo. “Può darsi che sul posto, mentre erano in corso le operazioni di bonifica dell’altra ditta, ci fosse pure qualche mezzo dell’Aimeri ma – sottolinea Russo – solo perché dopo il prelievo degli ingombranti, era nostro compito ripulire l’area”. E poi la questione formulari, riempiti secondo la Procura di Catania in modo illecito per attestare percentuali di raccolta differenziata mai raggiunte. Su richiesta del difensore Russo risponde: “Di solito – dichiara l’imputato – li riempivano gli stessi autisti quando andavano a scaricare il materiale nei vari centri di raccolta”.

Decide invece di non sottoporsi ad esame Gaetano La Spina, accusato di associazione per delinquere, truffa aggravata in concorso e traffico illecito di rifiuti. Per Alfio Aquino, invece, solo dichiarazioni spontanee. Il 4 aprile, data fissata per la prossima udienza, il tribunale scioglierà la riserva sulla richiesta, formulata dal pm, di acquisizione dei verbali di interrogatorio davanti al gip per quegli imputati che hanno deciso di non sottoporsi ad esame. La richiesta ha trovato l’opposizione di quasi tutto il collegio difensivo.


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