Proto: “Ripartire con infrastrutture” |Manfredi: “Riapriremo il Celeste” - Live Sicilia

Proto: “Ripartire con infrastrutture” |Manfredi: “Riapriremo il Celeste”

Giornata importante sotto il profilo politico per i giallorossi, mentre Da Silva pensa già al Taranto.

calcio - lega pro
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MESSINA – A Caserta, Cristiano Lucarelli lo ha schierato fin dal primo minuto, segno evidente che l’espulsione (ingenua) subita in occasione del derby con il Catania, non ha scalfito la fiducia che il tecnico ripone nei suoi riguardi. Per Gaston Da Silva l’amarezza di quel pomeriggio adesso è davvero alle spalle: “Venivo da una serie di partite consecutive, sono venuto qui per giocare e restare fuori, se anche solo per un turno, non è mai positivo. A Caserta abbiamo conquistato un punto importante, adesso serve fare un filotto di risultati positivi per tenere a bada la zona playout. Fisicamente sto bene, mentalmente pure, ma posso dare di più”.

Alle porte c’è il delicato match interno con il Taranto che può valere davvero mezza salvezza: “Pensiamo partita dopo partita, attualmente la squadra è concentrata e siamo mentalmente pronti a questa gara che per noi vale veramente tanto. I tifosi domenica saranno fondamentali, ci possono dare quel qualcosa in più per raggiungere il successo, ma prima di tutto spetta a noi entrare in campo con la giusta concentrazione, se ciò avverrà allora vinceremo. Il mio ruolo? Non importa, basta che sto in mezzo al campo posso giocare ovunque”.

Quella di oggi è stata una giornata importante anche sotto il profilo “politico”. Visto che il nuovo corso dell’Acr Messina ha fatto il proprio esordio ufficiale nell’VIII commissione consiliare (Sport e Cultura), presieduta dall’esponente del centrodestra Piero Adamo. A rappresentare i vertici della società peloritana c’erano il presidente, Franco Proto, il direttore organizzativo Vittorio Fiumanò, il responsabile amministrativo, Fabio Formisano e il direttore generale, Lello Manfredi. Quest’ultimo ha espresso la volontà della società di voler tentare di riaprire le porte del vecchio “Celeste” in vista della prossima stagione: “La nostra missione è resa più agevole dall’impegno del presidente Proto, che fin da subito ha dato un indirizzo ben preciso. Questa società deve fare i conti con delle strutture sovradimensionate rispetto all’attuale realtà sportiva, vale a dire la Lega Pro. Al “Franco Scoglio” il rapporto degli spettatori è di 1 a 13, i costi di gestione della singola gara sono il doppio degli incassi. Vogliamo tornare a giocare al “Celeste”, questo è il nostro progetto ma non la nostra ossessione. Da domani faremo dei sopralluoghi per capire se ciò di cui stiamo parlando è possibile oppure no. I primi passaggi saranno quelli di ottenere la licenza della Lega Calcio e dell’Organo di Pubblica Sicurezza, una volta ricevuti tutti i via libera necessari torneremo qui in Consiglio e chiederemo alla politica cittadina di recitare la propria parte tenendo in considerazione ogni possibile proposta migliorativa”.

Il presidente Franco Proto, invece, si è soffermato sulla politica che la società intende adottare, una politica basata sulla valorizzazione del settore giovanile e sull’oculatezza finanziaria: “Cambiare vuol dire migliorare, creare un rapporto più fitto con il territorio a partire dal settore giovanile che deve essere una nostra risorsa inesauribile. Noi crediamo che una parte di ciò che incassiamo lo possiamo ridistribuire sul territorio. Vogliamo coinvolgere il più possibile tutti gli operatori economici del territorio, per fare una grande società che abbia delle basi solide già a partire dal settore finanziario. Alle mie spalle c’è un management importante. Vogliamo abbassare i costi fissi, dal prossimo anno se si incassa cento spenderemo cento. Non faremo il salto più lungo della gamba per aggraziarci la tifoseria, voglio andare in Serie B attraverso le scelte di qualità e la nostra bravura, dando stabilità e facendo dimenticare gli ultimi dieci anni. Per ripartire non possiamo che farlo dalle infrastrutture, ci deve essere una casa per le partite e un’altra per gli allenamenti, le infrastrutture ci permettono di avere un futuro”.


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