La Chiesa Anglicana di Palermo | Un po' di Inghilterra in città FOTO - Live Sicilia

La Chiesa Anglicana di Palermo | Un po’ di Inghilterra in città FOTO

Da quasi cento cinquantanni, centro delle attività religiose per la comunità di lingua inglese in Sicilia.

TESORI NASCOSTI
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Nel cuore di Palermo ci sorprende un piccolo tesoro architettonico di stile anglosassone: the Holy Cross Church, da quasi cento cinquantanni, centro delle attività religiose per la comunità di lingua inglese in Sicilia. Nella chiesa, situata in via Roma, all’angolo con via Mariano Stabile, aperta per le funzioni il mercoledì e la domenica mattina, quando vi si entra, si ha la sensazione di essere immersi nell’atmosfera del Regno Unito, senza aver preso l’aereo. Se poi vi accadesse di assistere ad una delle tante attività organizzate dalla comunità riunita intorno al Cappellano, Father Russel Ruffino, come le “book fairs” a cadenza trimestrale con la vendita per beneficenza di libri usati in inglese, o ascoltare i cori in madrelingua, vi sentireste, improvvisamente, molte miglia lontani dall’Italia.

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La chiesa, costruita tra il 1871 e il 1875, su iniziativa e con il contributo economico di Joseph Whitaker e Benjamin Ingham Junior, era nata sia come sacrario di famiglia che per offrire un luogo di culto permanente alla numerosa colonia di britannici presenti in Sicilia in seguito al “Blocco Continentale” imposto all’Inghilterra da Napoleone Bonaparte nel 1806. I due gentiluomini erano gli eredi di Benjamin Ingham Senior, capostipite della famiglia, giunto in Sicilia proprio nel 1806 e nel giro di pochi anni divenuto il più importante produttore di Marsala dei suoi tempi, superando la fama della ditta Woodhouse che aveva perfezionato e lanciato il prodotto alla fine del Settecento.

Prima della costruzione della Chiesa anglicana a Palermo, la numerosa comunità inglese doveva recarsi a Napoli o a Malta dove risiedevano cappellani autorizzati dalla Chiesa d’Inghilterra alla celebrazione ufficiale di matrimoni o battesimi. Successivamente, a partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento, la comunità anglosassone di Palermo riuscì ad avere un cappellano anche a Palermo ma la celebrazioni venivano ospitate prima a Palazzo Lampedusa in via Butera e poi a Palazzo Campofranco in piazza Croce dei Vespri, le due residenze del console generale del Regno Unito John Goodwin.

Dopo il ritiro di Goodwin (1866) e dopo l’Unità d’Italia, il problema del luogo di culto per la comunità si presentava con più urgenza, così Benjamin Ingham Jr. decise di donare il terreno di fronte a Palazzo Ingham (ora sede del Grand Hotel et Des Palmes) perché vi fosse edificata la nuova chiesa. Egli morì prima che il lavori dell’edificio religioso avessero inizio e la vedova Emily e il cugino, Joseph Whitaker, portarono a compimento la costruzione. L’amministrazione della chiesa è sempre stata portata avanti dai Whitaker fino al 1962, quando l’ultima rappresentante della famiglia, Delia, decise di affidarla alla Diocesi di Gibilterra. Oggi il luogo di culto, che dipende dalla Chiesa Anglicana d’Inghilterra, fa parte della Diocesi d’Europa.

Progettata dall’architetto William Barber, assistito da Henry Christian – genero di Whitaker – secondo lo stile romanico con pianta a tre navate e vetrate ogivali, per la chiesa sono stati utilizzati marmi e pietre provenienti non solo da Palermo e Carrara (bianco) ma anche dal Devonshire (nero) e dalla Cornovaglia (verde). Questa combinazione di marmi si può notare nel pulpito, progettato da un architetto inglese ma scolpito dal noto scultore palermitano Benedetto Civiletti. L’architettura e le decorazioni rimandano allo stile gotico tipico nel Nord Europa, ma i mosaici dorati dell’abside sono di ispirazione bizantina e rimandano allo stile Arabo-Normanno elaborato in Sicilia, “di moda” nel periodo del revival medievale dell’Ottocento.

Le vetrate sono state progettate a Londra da Lavers, Barraud e Westlake e costruite da Cox & Sons. Alcune, distrutte dai bombardamenti del 1943 sono state ripristinate da Pietro Bevilacqua, che aveva realizzato altre splendide vetrate a Palermo, come quelle a Palazzo Alliata di Villafranca a Piazza Bologni. Tra quelle ricostruite dal Bevilacqua degne di nota sono le tre aperture sul prospetto principale le cui decorazioni simboleggiano la Beata Vergine Maria, Santa Maria Maddalena e San Giovanni ai piedi della santa Croce. Sopra di esse, nel grande rosone originale, è raffigurato il tema dell’Adorazione dell’Agnello.

Fulcro della chiesa è l’abside, con le decorazioni ideate dal famoso architetto britannico Francis Cranmer Penrose, Soprintendente della Cattedrale di St. Paul’s di Londra, e realizzate dalla Ditta Salviati di Venezia. All’interno di una serie di nicchie trilobate sono inserite le decorazioni a mosaico con le raffigurazioni degli Apostoli e, al centro, il Cristo risorto adorato dagli angeli. Da notare le teste sui peducci che sostengono i pilastri di marmo intorno all’abside, che ritraggono figure importanti per la Chiesa anglicana: S. Agostino di Canterbury, John Wycliffe, Thomas Cranmer, Edoardo VI, Lord Burghley e la Regina Elisabetta I. L’organo è firmato dalla ditta Walker di Londra su modello di quello della Cattedrale di York ed è stato restaurato nel 2003, per celebrare il centenario della sua realizzazione. Viene suonato tutte Domenica e in speciali occasioni, come il concerto del Balliol College Chapel Choir dell’Università di Oxford che si terrà venerdì prossimo, 24 marzo alle ore 20, con musiche di Faure, Arcadelt, Anerio, Rachmaninov e Mendelssohn.

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Per maggiori informazioni: www.chiesaanglicanapalermo.it

 

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