Notte di "vampe" di San Giuseppe | Scontri nei quartieri con i pompieri - Live Sicilia

Notte di “vampe” di San Giuseppe | Scontri nei quartieri con i pompieri

Da un lato vigili del fuoco e polizia, dall'altro i ragazzini e i giovani che lanciavano pietre.

PALERMO
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PALERMO – Notte di “vampe” a Palermo, come ogni anno, a Palermo per le celebrazioni della festa di San Giuseppe. Nonostante i divieti di appiccare il fuoco alle tradizionali cataste di legno, questa notte i vigili del fuoco sono dovuti intervenire in diversi quartieri. Veri e propri scontri con i pompieri si sono registrati, in particolare, alla Kalsa, alla Guadagna, nel quartiere Oreto e nella zona di via Messina Marine, dove bande di ragazzini hanno dato vita a una vera e propria sassaiola contro i vigili del fuoco intervenuti per spegnere i roghi, pericolosi perchè accesi in strade trafficate e tra palazzi abitati.

La guerra delle vampe a Palermo era iniziata già da alcuni giorni. In vista della festa di San Giuseppe nei quartieri la Rap, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti, ha raccolto quintali di legna. Le fiamme sono state comunque appiccate in via Colonna Rotta, in via Mosca, piazza del Carmine, in via Mongitore. Da un lato si sono trovati i vigili del fuoco e la polizia dall’altro i ragazzini e i giovani che lanciano le pietre per ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine.

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha manifestato la sua solidarietà alle forze dell’ordine: “Nonostante gli oltre 20 interventi preventivi svolti dalla Rap in diverse zone della città con la rimozione di diversi quintali di legna, ieri in alcuni quartieri si è ripetuta la triste e inaccettabile scena degli attacchi ai Vigili del fuoco e alle Forze di polizia intervenute per spegnere le ‘vampe di San Giuseppe’. Oltre ad esprimere la mia più totale solidarietà a coloro che, mentre intervenivano per garantire la sicurezza dei cittadini, sono stati vittime di vergognosi attacchi, non posso che condannare quei comportamenti che nulla hanno a che vedere con la festa e con la tradizione religiosa. Accanto alla repressione e alla prevenzione occorre quindi che tutti, dalle istituzioni, alla scuola e alla chiesa, lavorino per un vero cambiamento culturale, grazie al quale la festa sia tale e non sia occasione per illegalità e violenza gratuita”.


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