Immigrazione, il punto di FI |sul disegno di legge al Senato - Live Sicilia

Immigrazione, il punto di FI |sul disegno di legge al Senato

Le contestazioni e le proposte sono state esposte in conferenza stampa nella sede dell'Ars di Catania.

il sistema dell'accoglienza
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CATANIA – Numeri allarmanti e soluzioni previste preoccupanti. È il commento di Forza Italia a quanto emerso nella trattazione, in corso al Senato, delle norme per la protezione internazionale. Un disegno di legge che dovrebbe, tra le altre cose, diminuire i tempi di attesa e snellire le procedure dell’accoglienza, ma che nello stesso tempo evidenzia alcuni aspetti, su cui si sono soffermati stamani, a Catania, gli esponenti del partito azzurro. “Quella di oggi – ha spiegato il senatore Vincenzo Gibiino – è una conferenza che muove da quanto accaduto in aula dove sono stati evidenziati i numeri preoccupanti. L’istituzione di sezioni specializzate la vediamo in modo positivo, ma questo ha evidenziato un grande caos che non c’era con il governo Berlusconi. Oggi ci troviamo di fronte a numeri come quelli – ha proseguito – relativi alle domande di protezione internazionale di fronte alle quali c’è risposta. Le richieste salgono vertiginosamente negli anni – evidenzia: nell’ultimo triennio ci sono stati cinquecentomila ingressi a fronte di trecentomila domande. Che fine anno fatto gli altri?”.

Secondo il senatore azzurro, di fronte ai numeri incongruenti e, comunque, sempre in crescita esponenziale, di fronte alla spesa che ogni anno deve affrontare lo Stato – “è lievitata da un 1,6 miliardi del 2013 ai 4 miliardi di adesso”, ha riferito – non vi sarebbe un ritorno in cresciti di Pil. Non solo. Gibiino prende spunto anche da quanto affermato dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, nel corso dell’audizione di fronte al Comitato Schengen, sulla presenza delle navi delle Ong a poche miglia dalle coste libiche, “costano 10 mila euro al giorno e portano migranti nelle nostre acque e nei nostri porti fuori dagli accordi. Grazie a una voce terza, di chi è materialmente impegnato sul campo –ha aggiunto – e ieri la commissione Difesa ha disposto un’indagine conoscitiva su queste imbarcazioni”.

Distinguere le motivazioni alla base della migrazione, una delle necessità per l’esponente azzurro secondo cui “sono di tipo economico quelle di chi viene verso l’Italia”, e istituire accordi con i Paesi africani, tra le proposte di Forza Italia, che tira in ballo anche le responsabilità dell’Unione europea, sulle quali si è soffermato l’eurodeputato, Salvo Pogliese.

“I dati emersi sono importanti e devono fare riflettere- ha commentato – e che hanno evidenziato alcune anomalie nel sistema italiano dell’accoglienza, ovvero quella della composizione dei flussi migratori. In Grecia sono rifugiati, in Italia sono flussi di migrazione economica”. Secondo quanto affermato da Pogliese, che ha citato i dati della Croce rossa, nel Cara di Mineo vi sarebbero solo 7 siriani e nessun afgano, su una popolazione di 2949 persone. “Ma l’anomalia in Italia è rappresentato dai tempi medi di attesa – ha aggiunto: circa sette mesi per il primo grado, due anni per il secondo grado. Per questo, noi invochiamo l’eliminazione dell’appello che ridurrebbe i tempi complessivi per le pratiche”. Altra anomalia italiana sarebbero anche i rimpatri, pochi rispetto al numero dei decreti, sui quali si dovrebbe intervenire stringendo accordi bilaterali con i Paesi interessati. “Nel 2016 – ha detto l’europarlamentare – solo il 12% di quelli che hanno ricevuto il foglio di via è stato rimpatriato L’88% scompare o raggiunge altre nazioni”.

Infine, anomalia che coinvolge l’intero sistema europeo dell’accoglienza, e che penalizzerebbe l’Italia e la Sicilia in particolare, la mancata “perequazione” chiesta dal Parlamento europeo, stabilita dalla Commissione ma non applicata dai Paesi membri. “Abbiamo in discussione un dossier sull’accoglienza e uno sulla riforma di Dublino 3 – ha continuato, evidenziando la volontà di opporsi alla proposta, che definisce “eretica” dell’accesso immediato al mondo del lavoro per i richiedenti asilo. “Poi ci si chiede – ha concluso – perché i populismi aumentano”.

 


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