Nuova nomina, nuova polemica | “Illegittimo l'incarico all'Irsap” - Live Sicilia

Nuova nomina, nuova polemica | “Illegittimo l’incarico all’Irsap”

Vinciullo: “Scelto un dg esterno”. E il governo dimentica che il predecessore era deceduto.

Governo e poltrone
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PALERMO – Nuova nomina, nuova polemica. Non c’è incarico, tra quelli recentemente conferiti dal governo Crocetta, sul quale non si allunghino ombre e e dubbi. Dopo i “casi” relativi all’Ircac e a Sicilia e-servizi, ecco spuntare fuori le “anomalie” sulla nomina del nuovo direttore generale dell’Irsap, Roberto Barberi. Una nomina decisa nel corso della giunta del 22 marzo scorso, con una delibera nella quale il governo ammette di non accorgersi che il vecchio direttore generale non era andato in pensione, ma era deceduto.

Lo denuncia il presidente della commissione bilancio Vincenzo Vinciullo: “Nella scelta del nuovo direttore – dice il deputato – si è ricorso alla prassi errata dell’intuitu personae, che, in questo caso, essendo l’Irsap un ente e non un assessorato, non può assolutamente essere presa in considerazione”. E tra le incongruenze, anche la scelta di un “esterno” all’Istituto, “in contrasto – aggiunge – anche con la volontà del parlamento, che aveva bocciato più volte l’ipotesi di ricorrere ad un esterno per tale nomina”. Nomina arrivata senza nemmeno passare attraverso un atto di interpello, ricorda Vinciullo.

E oltre ai dubbi sulla legittimità della nomina, ecco l’ombra di una gaffe: “Sorprende scoprire – dice Vinciullo – che questa giunta di governo riesce perfino ad avere poteri divini, tant’è vero che scambiano un fatto, sicuramente doloroso, di morte, con quella di quiescenza, a meno che – aggiunge – non ci troviamo di fronte a un nuovo caso simile a quello di Lazzaro e allora diciamo a gran voce: procedete pure con un altro miracolo simile a quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci, moltiplicando le risorse della Regione Siciliana, in modo da poter chiudere finalmente Finanziaria e Bilancio”. Il riferimento, appunto, alla delibera in cui si afferma che il precedente direttore generale era andato in pensione. Giuseppe Francesco Barbera, invece, è deceduto dal novembre 2014. “Appare almeno anomalo se non gravissimo, – insiste Vinciullo – al limite della derisione a livello nazionale, che l’assessore regionale per le Attività Produttive non comprenda la differenza tra la morte fisica e il collocamento in quiescenza di un dipendente”.

Il presidente della Commissione bilancio ha così deciso di presentare due distinte interrogazioni. Negli atti parlamentari, Vinciullo ricostruisce anche i passaggi fondamentali della normativa vigente, a cominciare da quelli in cui si prevede che il direttore generale debba essere prioritariamente un dirigente interno dell’Irsap. Il governo regionale, invece, ha ritenuto che questo criterio potesse essere ‘superato’ dalla ricerca di un dirigente che fosse in una ‘posizione di terzietà’. Barberi, tra l’altro, è un dirigente assai gradito al governo. È stato infatti nominato, pochi mesi fa, come commissario per la gestione del ‘caso Expo’ dopo le accuse rivolte dall’esecutivo Crocetta all’allora commissario del Cluster Biomediterraneo, Dario Cartabellotta. Nella delibera, poi, il governo afferma che i dirigenti interni dell’Irsap non potessero essere nominati perché impegnati nel ruolo di commissari liquidatori.

“Tale affermazione – si legge in una delle interrogazioni di Vinciullo – è assolutamente non rispondente al vero e che si potrebbe appalesare addirittura come un evidente falso in atto pubblico, in quanto, alla data della firma della nota, nessun dirigente era utilizzato quale commissario liquidatore, ma solo alcuni dirigenti dei soppressi Consorzi Asi erano nominati commissari ad acta”. Insomma, i dirigenti interni c’erano, secondo Vinciullo, e nemmeno pochi: “A gennaio 2017 – ricostruisce il deputato – risultato transitati 19 dirigenti in pianta organica, e di questi, uno in aspettativa per mandato parlamentare, mentre un altro è stato collocato in pensione dal primo marzo 2017, e quindi, allo stato, risultano presso l’Irsap ben 17 dirigenti in servizio attivo e quindi tutti potenzialmente nominabili, così come prevede la legge, direttori generali”. Ma il governo ha deciso di ignorare quella norma. E così, nuova nomina e nuove polemiche.


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