Non ci sarà alcun inceneritore |La ditta rinuncia al protocollo - Live Sicilia

Non ci sarà alcun inceneritore |La ditta rinuncia al protocollo

Soddisfazione da parte del Comitato "NO Pirolosi Aci Sant'Antonio ".

ACI SANT'ANTONIO
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ACI SANT’ANTONIO – Sospiro di sollievo per i cittadini di Aci Sant’Antonio. Dopo la bocciatura, ieri sera, in consiglio comunale, (10 astenuti e 6 favorevoli) della mozione presentata dai consiglieri di minoranza per la revoca del protocollo d’intesa del 18 novembre 2016 tra il Comune di Aci Sant’Antonio ed il Consorzio Artigiano Edile Comiso, arriva il colpo di scena.

La ditta, rinuncia all’accordo che prevedeva la proposta di realizzazione nel territorio comunale, di un centro di trattamento rifiuti urbani e residui agro-forestali mediante tecnologia di pirolisi. Il progetto, mai redatto, avrebbe visto la nascita dell’impianto tra Lavinaio e Monterosso o in localitità “Colle Gelsomino” a Santa Maria la Stella, progetto che seppur mai concretizzato, ha destato la preoccupazione degli abitanti santantonesi tanto da costituire un comitato di protesta, il comitato ” NO Pirolosi Aci Sant’Antonio “.

Il comitato, sostenuto anche dall’associazione Rifiuti zero, aveva organizzato una raccolta firme e molteplici incontri sul tema. L’ultimo, proprio venerdì scorso, presso la saletta dell’oratorio della Chiesa di Lavinaio, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni, comitati e cittadini aderenti, allo scopo di informare i santantonesi, sui motivi della ferma opposizione alla costruzione dell’impianto.

Durante l’incontro, il Tecnico Ambientale Giuseppe Di Gaetano, aveva evidenziato le principali problematiche connesse alla realizzazione dell’impianto: dall’individuazione dell’area di possibile realizzazione, alla motivazione delle possibili criticità circa il controllo dei processi, della sicurezza dell’impianto, delle valutazioni tra i costi/rischi che sosterrebbe la comunità santantonese, ma non solo.

Il Prof. Filippo Samperi, docente di Chimica dell’Università degli Studi di Catania, nonchè ricercatore CNR ha, invece, aveva illustrato non solo la differenza di processi tra incenerimento e pirolisi, affermando che la stessa agenzia di Protezione Ambientale degli Usa e quella dell’Unione Europea classifica gli stabilimenti di pirolisi come “inceneritori”, ma ha anche descritto quali sono le possibili sostanze prodotte dai processi di questa tecnologia e le problematiche da queste derivate.

Parole di soddisfazione, arrivano proprio dal comitato per il No: “ Molte città del mondo, hanno respinto la proposta di adottare la pirolisi dei rifiuti urbani perchè i benefici prospettati dalle industrie proponenti non sono state confermate dai fatti. Questo impianto, inoltre, avrebbe contrastato con il Parco naturalistico “bosco di Aci” e il paesaggio residenziale”.

La lettera della ditta

Pronta la reazione del sindaco Santo Caruso al termine della seduta consiliare: “La lettera arrivata, è la dimostrazione che non c’erano accordi sottobanco – spiega Caruso – non c’erano progetti nascosti, che tutto è stato fatto alla luce del sole e che i pericoli paventati erano atti solo a gettare discredito su un’amministrazione che quotidianamente lavora per il bene dei cittadini e che finora è riuscita a fare quello che nessuno era mai riuscito a fare sul tema rifiuti portando le percentuali della raccolta differenziata in prossimità del 50% e abbassando per ben due volte la tariffa della Tari. In realtà, la notizia era ufficiosa da diverso tempo. Non ho voluto divulgare la notizia prima perché ho voluto aspettare il Consiglio Comunale di ieri per togliermi qualche sassolino dalla scarpa. Sull’argomento infatti si è aizzata una virulenta polemica che considero pretestuosa e montata ad arte da chi voleva racimolare un po’ di visibilità. Divulgare la notizia prima, peraltro, avrebbe significato cedere al ricatto di chi ha fatto terrorismo mediatico e psicologico sull’argomento e sottrarmi all’agone politico, abitudine che non appartiene certo al sottoscritto ma forse a qualche altro rappresentante politico che mi ha preceduto nella carica che ricopro. Il sindaco cos’aveva firmato? Aveva autorizzato un progetto? No. Lo abbiamo detto sin dall’inizio, non avevamo autorizzato nulla, ed oggi ne abbiamo testimonianza con questa lettere. Io avevo firmato solo un protocollo d’intesa per un eventuale conferimento. Quel protocollo avrebbe potuto permettere di visionare un progetto e di valutarlo. Solo alla visione di un progetto avremmo potuto esprimerci favorevolmente o sfavorevolmente ad un investimento nel nostro territorio. I miei avversari politici se ne facciano una ragione ma mi troveranno sempre e per sempre dalla stessa parte, quella dei cittadini”.


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