Ksm, in arrivo 516 licenziamenti | I sindacati: "Bollettino di guerra" - Live Sicilia

Ksm, in arrivo 516 licenziamenti | I sindacati: “Bollettino di guerra”

In una lettera dell'azienda la notizia dell'avvio della procedura per le guardie giurate.

Il colosso della sicurezza
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PALERMO – La Ksm, colosso della vigilanza privata, ha inviato ai sindacati l’avvio delle procedure di licenziamento per 516 guardie giurate. “La comunicazione – affermano Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia e Marianna Flauto, segretario generale Uiltucs Uil Sicilia – coinvolge, travolgendoli come un fiume in piena, 516 guardie giurate della Ksm impiegate praticamente sull’intera regione siciliana. Numeri che sanno veramente di bollettino di guerra”. Da quanto si legge nella comunicazione, sono 308 su Palermo, 87 a Messina, 21 a Trapani, 32 A Caltanissetta, 18 a Enna, 50 ad Agrigento le guardie giurate a rischio licenziamento.

<p>Mimma Calabrò, Fisascat Cisl</p>

“Scenari ancor più gravi di quanto l’Istituto avesse rappresentato nel corso dell’ultimo incontro del 10 marzo quando – continuano le sindacaliste – appreso dell’esubero individuato in circa 400 guardie giurate, avevamo già lanciato l’allarme chiedendo l’intervento delle Istituzioni che non possono rimanere silenti di fornte a questa gravissima e preoccupantissima situazione”.

Fisascat Sicilia e Uiltucs Sicilia, infatti, hanno già indetto lo sciopero regionale del settore della vigilanza per l’intera giornata di martedì 11 aprile con concentramento in forma di sit-in davanti ai locali della Prefettura di Palermo dalle ore 9, ritenendo che l’intervento della Prefettura possa essere determinante per potere affrontare tutte quelle problematiche che stanno colpendo le società del settore della vigilanza a sostegno della salvaguardia dei livelli occupazionali e affinché venga garantita l’osservanza delle norme, dei regolamenti e delle previsioni contrattuali del settore e si ponga fine alle gare al massimo ribasso che con le quali oramai vengono aggiudicati tutti gli appalti pubblici a discapito dei lavoratori ai quali non può essere neanche garantita la retribuzione minima garantita dal contratto nazionale di settore.

“Urge l’intervento delle Autorità funzionalmente deputate – continuano Calabrò e Flauto – affinché si possano censurare tutti comportamenti e atti lesivi dei diritti dei lavoratori, ponendo, altresì, fine all’annidarsi di fantomatici istituti di vigilanza che non solo non riescono a garantire la dovuta retribuzione, ma rischiano anche di non poter garantire la dovuta sicurezza alle guardie Necessita, altresì, ristabilire corrette condizioni di mercato in un settore sensibile per le attività svolte e fornite alla collettività. La vertenza è più che mai complessa ma nel corso dell’esame congiunto Fisascat e UIltucs profonderanno tutto il loro impegno affinché si trovino tutte le soluzioni atte a tutelare le centinaia di lavoratori coinvolte nella procedura”.


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