Appalti aeroporto, l'ex ad Colombo: | "Sono pronto a collaborare" - Live Sicilia

Appalti aeroporto, l’ex ad Colombo: | “Sono pronto a collaborare”

E il presidente dell'Enac Vito Riggio precisa: "Non mi sono mai occupato di progetti e lavori".

L'INCHIESTA
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PALERMO – “In riferimento alle attuali vicende giudiziarie che vedono la società Gesap, suo malgrado, vittima di una complessa rete di interessi illeciti, rappresento la mia più serena e completa disponibilità a contribuire e collaborare con gli inquirenti, non solo al fine di far verificare la mia più totale estraneità ai fatti rilevati, ma con il preciso impegno a fornire tutto il supporto necessario e per meglio individuare eventuali condotte illecite e gli eventuali attori, che ne sono stati protagonisti”. Lo dice l’ex amministratore delegato della Gesap, Dario Colombo, finito nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari di Carmelo Scelta, ex direttore generale di Gesap, e Giuseppe Liistro, ex dirigente del settore manutenzioni di Gesap. “Nel caso di Gesap è bene ricordare, come si evince dai verbali del consiglio di amministrazione, che su mia iniziativa e del presidente Fabio Giambrone, con il pieno supporto di tutti gli altri amministratori – conclude – dopo la scioccante vicenda di cui si era reso protagonista Helg, si è provveduto al licenziamento di Scelta e alla rotazione di tutti i dirigenti. Improntando la mia azione amministrativa al rigoroso rispetto dei principi di efficienza e legalità”.

Anche il presidente dell’Enac Vito Riggio è intervenuto oggi sulla questione commentando con l’Ansa il contenuto di un’intercettazione, riportata da alcuni quotidiani, inserita nell’ordinanza del gip Walter Turturici sulle presunte irregolarità negli appalti per il restyling dello scalo Falcone Borsellino, che venerdì scorso ha portato all’emissione di quattro ordini cautelari e a dieci avvisi di garanzia. “Non mi sono mai occupato di procedure di appalti di nessun tipo né di progettazione né di esecuzione di lavori in nessun scalo italiano men che mai a Palermo che è la mia città. Querelerò chi sostiene il contrario”. “In Sicilia non ti scordare che fanno quello che gli pare”, diceva l’imprenditore romano Carlo Damiani, titolare di una importante ditta di progettazione, che aveva deciso di non partecipare più alle gare bandite all’aeroporto di Palermo. E si sfogava con il collega Sergio Gaudino, uno degli indagati sugli appalti a Punta Raisi: “Quando il committente vuole, con questa procedura, si sceglie praticamente già il progettista e in una terra come la Sicilia dove comanda Vito Riggio, e ovviamente Vito Riggio già gli aveva detto qui la deve vincere Tizio e Caio, capito?”. (ANSA)


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