Palazzo Chigi e Viminale |ammessi come parte civile - Live Sicilia

Palazzo Chigi e Viminale |ammessi come parte civile

Sono 16 gli imputati accusati di turbativa d'asta.

Inchiesta sul Cara di Mineo
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CATANIA – La presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Interno sono stati ammessi parte civile nell’udienza preliminare per la richiesta a rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Catania per 16 persone accusate di turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sulla concessione dell’appalto dei servizi, dal 2011 al 2014, al Cara di Mineo. Il Gup Santino Mirabella ha rigettato un’analoga richiesta avanzata da un sindacato. Da questa tranche dell’inchiesta è uscito il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, indagato in qualità di allora soggetto attuatore del Centro accoglienza richiedenti asilo più grande d’Europa, che ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Tra i sedici imputati ci sono Luca Odevaine, in qualità di presidente la commissione aggiudicatrice, il sindaco di Mineo, Anna Aloisi; l’ex presidente del consorzio Sol.Calatino, Paolo Ragusa; l’ex direttore del consorzio ‘Calatino terra d’accoglienza’, Giovanni Ferrera; gli ex vertici delle Ati interessate.

A rappresentare Palazzo Chigi e il Viminale in aula è stato un legale rappresentate dell’Avvocatura dello Stato. Nell’udienza di oggi hanno reso spontanee dichiarazioni il sindaco Aloisi, che ha respinto ogni addebito, e Ragusa che ha contestato con date e documenti alcune accuse mosse da Odevaine e dall’accusa, e il cui legale, l’avvocato Carmelo Passanisi, ha depositato un documento ‘pro veritate’ che attesta la regolarità nelle procedure nei bandi. Ferrera si è fatto sottoporre a ‘esame’ da parte della difesa e della Procura, rigettando le accuse. Al centro dell’inchiesta le gare d’appalto per la gestione dei servizi del Cara fra il 2011 e il 2014, intervallata da sette proroghe avallate da un protocollo con la Prefettura di Catania. Secondo l’accusa, “il bando di gara sarebbe stato predisposto con la finalità di affidamento all’Ati appositamente costituita” dalle Coop che avrebbero “ricevuto rassicurazioni sull’aggiudicazione degli appalti”. Prossime udienze il 6 e il 7 aprile. A Castiglione, Aloisi, e Ragusa è contestata anche la corruzione “per la promessa di voti per loro e i gruppi politici nei quali gli stessi militavano (Pdl, lista Uniti per Mineo e Ncd)” in cambio di “assunzioni al Cara”. (ANSA)


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