"Pregate per l'unità della Chiesa" |Appello dopo lo "scisma" palermitano - Live Sicilia

“Pregate per l’unità della Chiesa” |Appello dopo lo “scisma” palermitano

La vicenda del parroco di Romagnolo. Adorazione eucaristica in cattedrale. Il sacerdote: "Resto. Il vescovo non è un despota". 

PALERMO – Qualcuno, scherzandoci su, l’ha ribattezzato “lo scisma di Romagnolo”. Ma quanto sta accadendo in queste ore nella Chiesa palermitana, è in effetti un evento che sta attirando su di sé l’attenzione dei media anche nazionali. E la serietà della questione, o almeno la considerazione che la Curia ha degli eventi degli ultimi giorni, è dimostrata dalla convocazione per domani, martedì 4, alle 21 in Cattedrale di una adorazione eucaristica alla presenza dell’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice in cui “si pregherà per l’unità della Chiesa di Palermo”, annuncia il sito della diocesi, che invita a partecipare “i presbiteri e i diaconi, i religiosi e le religiose e tutti i fedeli laici”.

Il caso che agita la comunità cattolica in città è quello di don Alessandro Minutella, il parroco della chiesa di San Giovanni Bosco a Romagnolo. Protagonista di uno scontro senza precedenti con il vescovo. Monsignor Lorefice, infatti, gli ha chiesto di lasciare la parrocchia. All’origine del casi, contrasti sulla pastorale del sacerdote, che da anni dice di essere in contatto con la Madonna e che si è espresso in modo assai critico sulla svolta “progressista” della chiesa di Papa Francesco.

Il prete palermitano è stato richiamato al silenzio e all’obbedienza dal vescovo, il quale lo ha invitato a prendersi un periodo di riposo e a lasciare la parrocchia. Per tutta risposta don Minutella ha celebrato una messa in diretta su Facebook, rivolgendo accuse durissime alla diocesi.

“La vera Chiesa vive il martirio, chi non obbedisce viene imbavagliato e buttato fuori”, ha tuonato il parroco ribelle. Ha invitato tutti coloro che vogliono “difendere la dottrina della Santa Chiesa Cattolica a venire fuori e salvare Roma”. Ha parlato anche di “grande apostasia, martirio ed emarginazione”. Nel saluto “a questa Chiesa che non mi vuole dico: addio falsa Chiesa, resteranno edifici inutili, addio multinazionale della vergogna, prostituta indegna che ti sei venduta ai potenti del mondo”.

Divisi i commenti dei fedeli sui social. Diverse le critiche. Ma a difesa del parroco parlano in tanti, convinti dalla sua linea “tradizionalista”, che ha i suoi seguaci non solo a Palermo. E che vive con insofferenza le aperture della chiesa “misericordiosa” di Papa Francesco.

E così il 43enne sacerdote palermitano sta diventando un riferimento per quel pezzo di chiesa che guarda con sospetto alle aperture del pontificato di Francesco, sul cui solco si muove monsignor Lorefice, che Bergoglio ha voluto a capo dell’arcidiocesi “promuovendolo” da semplice parroco di provincia. Il profilo Facebook di Minutella trabocca di messaggi di solidarietà che provengono proprio da quegli ambienti tradizionalisti. Che si scagliano contro la “falsa Chiesa” (contrapposta a quella che rimane fedele), quella chiesa che “vuole piacere al mondo ma non piace più a Gesù Cristo”.

In attesa di riunire il 22 aprile a Verona la «vera Chiesa» per “resistere” a quella di Francesco, don Minutella resta al suo posto. E si appella al diritto canonico. (leggi quil’intervista a Livesicilia) 

Ma le sue battaglie e le sue posizioni tradizionaliste sono note. Il prete prevede che lo cacceranno “riducendolo allo stato laicale”, ma lui dice che continuerà a predicare “negli scantinati”. “Io andrò avanti non chinerò il capo: Corrado col tuo decreto hai compiuto la Profanazione di tante anime che per te non esistono”, ha attaccato il sacerdote, che parla di prostituzione della chiesa, di eresia, criticando le messe con aperitivo e le benedizioni delle coppie omosessuali.

Don Minutella era già entrato in conflitto col vescovo di Monreale Michele Pennisi in merito alla sa comunità Piccola Nazareth dove a suo dire sarebbe sgorgata acqua benedetta secondo gli annunci ricevuti dalla Vergine. Visioni su cui era arrivato l’altolà della Chiesa.

In una chiesa palermitana agitata da questi venti scismatici, giunge ora l’invito dell’arcidiocesi alla preghiera per l’unità domani in Cattedrale. Invito rilanciato anche da un post sulla pagina Facebook della curia. Un post che ha visto anche molti commenti di fedeli tradizionalisti che criticano il vescovo per la lectio divina tenuta a Palermo da Enzo Bianchi (il priore di Bose inviso ai cattolici conservatori che vedono in lui un’icona del cattolicesimo progressista) e a difesa di don Minutella. “Nella sostanza convocate tutta la Chiesa palermitana per dare contro ad un solo sacerdote. Mi sembra ben proporzionata come risposta. Centinaia contro uno. #iostoconGesùCristo”, scrive un utente. È questa l’aria che tira in queste ore nella chiesa palermitana.


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