Quattro giornate chiave |Perché bisogna crederci - Live Sicilia

Quattro giornate chiave |Perché bisogna crederci

Dal Milan alla Fiorentina: ai rosa la matematica concede ancora un'impresa quasi impossibile.

calcio - serie a
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PALERMO – E’ davvero arrivato il momento di tirare i remi in barca? Dati e statistiche alla mano, con gli uomini di Diego Lopez che hanno gettato al vento anche l’ultimo bonus a disposizione contro il Cagliari, non ci sarebbe niente di male a programmare l’ormai noto ‘piano B’ annunciato in tempi non sospetti dal neo presidente Paul Baccaglini già nel giorno della sua presentazione come nuovo patron rosanero e pensare dunque al Palermo che sarà. Oppure è ancora possibile pensare ad una salvezza in queste ultime otto giornate che, alla luce del livello delle dirette concorrenti ad un posto nella prossima serie A, autorizzerebbe a crederci anche a partire dalla trasferta di ‘San Siro’ contro il Milan di domenica prossima? A ben guardare le prestazioni offerte dai rosanero in queste trenta giornate di campionato, condite da ben 21 sconfitte, 6 pareggi e sole tre vittorie, anche il più ottimista farebbe oggettivamente fatica a trovare una fiammella di speranza e se a tutto questo si aggiunge la contestazione che monta nel ventre della tifoseria, espressa fino a ieri con uno striscione apparso al campo d’allenamento (clicca qui), il quadro non è per niente incoraggiante.

La diffidenza in merito ad un improvviso colpo di coda dei siciliani viene alimentata poi proprio dal calendario che, da qui a fine aprile, attende il club di viale del Fante. Eppure nelle due gare in trasferta (Milan e Lazio), in cui sulla carta non arriveranno punti contro due big del nostro campionato, Lopez potrebbe puntare il tutto per tutto sull’unico trend positivo che la sua squadra ha mostrato durante tutto il corso dell’anno, ovvero mostrare lampi di gioco e compattezza quando si è lontani dal ‘Barbera’. Dei 15 punti attuali in classifica, che valgono il penultimo posto sempre a sette lunghezze di distanza dall’Empoli in quartultima piazza, infatti dieci sono arrivati solo dalla gare in trasferta (frutto di due vittorie e quattro pari, ndr).

Ai rosanero dunque, considerando il non altrettanto momento positivo vissuto dal Milan reduce da un pari deludente contro il Pescara, servirà dunque isolarsi dalla delusione dell’ambiente circostante, alimentato fino alla scorsa settimana con manifestazioni pubbliche per avvicinare i supporters come l’allenamento a porte aperte al ‘Barbera’, facendo parlare il campo, l’unico in grado di poter riabilitare il nome di un gruppo che fino ad ora non ha dimostrato impegno sufficiente ad onorare i colori indossati. Per Vitiello, che ieri in conferenza ha ribadito la volontà della squadra di voler credere fino in fondo alla salvezza, e compagni ci sarà da fare ovviamente meglio anche in casa (12 sconfitte, due pareggi e una vittoria) dove arriveranno a far visita due formazioni come Bologna, tranquillamente fuori da ogni discorso salvezza (anche Udinese e Cagliari lo erano ma hanno comunque fatto la voce grossa con i rosanero, ndr) e Fiorentina che insegue ancora la speranza di una qualificazione alla prossima Europa League.

Insomma anche se la matematica non condanna ancora il Palermo, che non dovrebbe fare l’errore di guardare il calendario dell’Empoli per certi versi simile a quello dei siciliani (Pescara, Fiorentina, Milan, Sassuolo) e del Crotone tornato a sperare (Inter, Torino, Sampdoria, Milan), entro fine aprile potrebbe arrivare anche la certezza dei numeri a certificare una stagione fallimentare, fino ad ora senza ombra di dubbio la peggiore da quando i rosanero militano in serie A. Starà dunque agli uomini che il tecnico uruguaiano metterà in campo da qui al 30 aprile, termine ultimo non solo per l’ormai noto closing da parte del presidente Baccaglini ma sopratutto per capire in che zona della classifica si troveranno i rosa, gettare il cuore oltre l’ostacolo trovando quelle motivazioni che in questo momento diventano assolutamente decisive.⁠⁠⁠⁠


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