PALERMO – Vigilia di campionato per il Palermo di Diego Lopez, domani impegnato al “Meazza” contro il Milan. Nonostante le sconfitte in serie e un pronostico che vede i rosanero partire nettamente sfavoriti, il tecnico uruguaiano non intende gettare la spugna: “Affronteremo una squadra che sta facendo il suo, capace di giocare un buon calcio e allenata da un ottimo tecnico. Servirà una grande prova, questa settimana i ragazzi hanno lavorato nel modo giusto e non era affatto semplice dopo la sconfitta rimediata contro il Cagliari. Avremo a disposizione Diamanti: Alino giocherà titolare, anche perché i giocatori più smaliziati devono indicare la strada ai ragazzi più giovani. L’esperienza può rivelarsi una componente fondamentale”.
A patto di sfruttare i momenti favorevoli dell’incontro e di non vanificare quanto viene fatto in settimana. Crolli emotivi e disimpegno sono concetti banditi, su questo Lopez è piuttosto chiaro: “In più di una circostanza è mancata la capacità di portarsi sul doppio vantaggio e chiudere la gara. E’ successo col Cagliari, così come con l’Udinese e il Torino, tanto per citare gli esempi più recenti. Ma qui nessuno molla, non può e non deve accadere. Solo continuando a crederci possiamo sperare nella salvezza. Dobbiamo pensare a fare il nostro lavoro, serve la giusta concentrazione per andare in campo. Chi getterà la spugna prima del tempo rimarrà a casa. Io non mollo e non deve farlo neanche la squadra. Non ho visto, tuttavia, situazioni di questo tipo”.
Non è solo una questione di atteggiamento, ma anche di occasioni da creare e da sfruttare, confidando nella vena realizzativa di Nestorovski, sin qui trascinatore di un Palermo che arranca ma prova ad aggrapparsi alla matematica: “Ilija è un giocatore importante per noi, capace di creare molto e di essere pericoloso – spiega Lopez -. Non possiamo scendere in campo con un atteggiamento sparagnino, per questo motivo schiererò con due punte così come avvenuto col Cagliari. Chance per Sallai? E’ giovane, sta facendo dei progressi. Ripeto, i più esperti devono prendere per mano i ragazzi. Per quanto riguarda il portiere, non ci sono gerarchie: vedrete chi manderò in campo a San Siro”. Infine una considerazione sui tifosi: “I fischi sono giusti – ammette il tecnico uruguaiano -. Tocca a noi reagire e onorare una maglia importante”.
