Cas, adesso il governo insiste: | “Fusione con Anas, rischi per il G7” - Live Sicilia

Cas, adesso il governo insiste: | “Fusione con Anas, rischi per il G7”

Pistorio: “Conoscevamo le difficoltà”. Il dirigente Bellomo: “Dubbi sull'evento di Taormina”

Dopo l'inchiesta
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PALERMO – Dai tribunali ai palazzi della politica il passo a volte è breve. E l’operazione di oggi, con diversi indagati tra dirigenti e funzionari del Consorzio autostrade siciliano, riporta d’attualità la proposta del governo regionale: ossia la fusione del Cas con Anas.

Una proposta che è stata bocciata dalla commissione bilancio e, di fatto, estromessa dalla Finanziaria regionale. Una decisione che aveva sollevato molte critiche e aveva spinto lo stesso governatore Rosario Crocetta a inviare una “lettera aperta” all’Ars, chiedendo ai deputati di tornare sui propri passi.

Ma anche ieri, nel corso della seduta nel corso della quale è stata incardinata la Finanziaria, il presidente della Commissione bilancio Vincenzo Vinciullo ha ribadito: “Quella proposta, così come è stata presentata, parte dal presupposto che il Cas non valga nulla e che la Regione, fondendo la società con Anas, faccia un grosso affare. Non è così. Siamo pronti a riconsiderare l’ipotesi – ha aggiunto – solo se si darà atto delle potenzialità di questa azienda”.

Azienda investita oggi dall’operazione voluta dalla Procura di Messina. “Esprimo il mio apprezzamento – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio – per il rigoroso lavoro svolto della magistratura e dalla Direzione Investigativa Antimafia per l’operazione in corso in queste ore al Consorzio Autostrade Siciliane che sta portando alla luce fatti illeciti risalenti al 2012 e 2013 e che coinvolgono dirigenti e funzionari dell’ente. L’assessorato regionale delle Infrastrutture, per quanto di propria competenza, è a totale disposizione degli organi inquirenti – ha proseguito Pistorio – al fine di fare assoluta chiarezza sui fatti emersi in queste ore. Da tempo avevamo giudicato il Cas uno strumento non idoneo per ragioni giuridiche, tecniche ed economiche, al perseguimento delle finalità ad esso assegnate nella gestione dei tratti autostradali in esercizio e la costruzione di nuove infrastrutture autostradali”.

E sarebbbe proprio per queste regioni, “che oggi assumono una nuova urgenza, – spiega Pistorio – abbiamo avviato il percorso, attualmente all’esame dell’Ars, per la costituzione insieme ad Anas di una società per azioni ad intero capitale pubblico che diventi il nuovo concessionario unico per la gestione delle autostrade siciliane. La capacità industriale, economica e tecnica dell’Anas in pieno raccordo con la Regione, – continua Pistorio – che conserverà la funzione di indirizzo strategico nella nuova società, dovranno finalmente garantire ai siciliani l’esercizio di un sistema autostradale moderno, efficiente e sicuro e la realizzazione, secondo criteri di massima trasparenza dei tratti ancora mancanti per la garanzia del pieno diritto delle mobilità di tutti i siciliani”.

Ma quella norma, come detto, al momento è sparita dalla manovra, bocciata dall’Assemblea regionale. Che però sul tema è divisa. A rilanciare l’ipotesi della fusione tra Cas e Anas, oggi, è ad esempio il deputato regionale di Cantiere popolare, Pippo Gennuso: “Il Consorzio autostradale siciliano – ha detto – è un carrozzone che non ha motivo di esistere, prima si scioglie, passando tutte le competenze ad Anas, e meglio è per le casse pubbliche. E’ una struttura elefantiaca che non ha mai funzionato. Baste vedere – prosegue Gennuso – le infrastrutture di loro competenze e capire come sono ridotte e prive di manutenzione. Addirittura nell’ultima contestazione della Procura, il Cas distribuiva incentivi a destra e manca finanche per progetti mai eseguiti. Credo che questa ultima inchiesta giudiziaria, è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. E’ arrivato il momento di dire basta al Cas e di chiuderlo definitivamente”.

E preoccupazione ha espresso anche dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Fulvio Bellomo: “Quanto accaduto questa mattina al Cas è sicuramente preoccupante perché si rischia il blocco di importanti infrastrutture stradali in corso di realizzazione. Mi riferisco principalmente alle opere per il G7, al viadotto Ritiro e all’Autostrada Siracusa-Gela che rischierebbero di diventare le ennesime incompiute del territorio regionale”. Il Presidente del Cas Rosario Faraci, rassicura che già da oggi le professionalità interessate dai provvedimenti della Magistratura saranno sostituite da altro personale e, pertanto, la realizzazione delle opere proseguirà il suo corso. Faraci fa presente, inoltre, che si è subito adoperato presso l’Anas per il potenziamento del contratto di service già in atto, al fine di sopperire alle professionalità mancanti. Il rischio che il caos del Cas ricada anche sul G7, adesso, è forte.


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