Decadenza dei sindaci e tagli, Anci: | "Danneggiati Comuni e cittadini" - Live Sicilia

Decadenza dei sindaci e tagli, Anci: | “Danneggiati Comuni e cittadini”

L'appello dei sindaci siciliani raccolto dal Pd. Il 26 aprile confronto a Palazzo dei Normanni.

PALERMO-  Il confronto è già previsto per il prossimo 26 aprile. Ma sembra si sia aperto già qualche spiraglio. Dall’Ars infatti più forze politiche si sono dette pronte a modificare la riforma che prevede la decadenza dei sindaci in caso di mancata approvazione dei bilanci. Una norma contro la quale i sindaci, raccolti nell’Anci, avevano protestato in maniera forte nei giorni scorsi.

“Come un copione che si ripete – dicono oggi Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia – aggravandosi di anno in anno, anche per il 2017 gli enti locali dell’Isola rischiano di doversi confrontare, a fine aprile, con trasferimenti regionali ridotti sulla parte corrente e ancora una volta azzerati per ciò che attiene alle spese per investimenti. Senza alcun tipo di confronto con le istituzioni locali – continuano Orlando e Alvano – si prendono decisioni che in molti casi appaiono estemporanee più che ispirate al buon senso. L’AnciSicilia è costretta, ancora una volta, a richiamare l’attenzione sul necessario rispetto tra livelli istituzionali pari ordinati e sulla necessità che si comprenda che ogni iniziativa legislativa che coinvolga direttamente o indirettamente i comuni per portare risultati positivi deve coinvolgere, attraverso un preliminare confronto i Comuni stessi”.

Tra i tagli, anche quelli che prevedono la destinazione di una quota del bilancio per i disabili. Ma oltre alle questioni sul piatto della Finanziaria, come detto, i sindaci puntano il dito contro altre decisioni: “Occorre evitare – spiegano Orlando e Alvano – di indebolire gli unici presidi istituzionali rimasti sul territorio attraverso scelte legislative adeguate, e certamente evitando norme come quelle sulla decadenza di sindaco e giunta che rischiano di generare una inaccettabile situazione di instabilità politica ed amministrativa con inevitabili ulteriori ricadute negative sui cittadini. E’ per queste ragioni – conclude il presidente Orlando – che invitiamo tutti i sindaci siciliani a partecipare all’incontro che si terrà il 26 aprile a Palermo alle ore 12, presso l’Ars che porterà ad un confronto con il presidente del Parlamento siciliano e ci auguriamo anche con tutti presidenti dei Gruppi parlamentari”.

E dai gruppi parlamentari arrivano, come detto, le prime aperture. “Raccogliamo l’appello dell’Anci – dichiarano il capogruppo del Pd Alice Anselmo e il vicecapogruppo Giovanni Panepinto – bisogna restituire alle autonomie locali la certezza della governabilità: per questo abbiamo proposto la presentazione di un emendamento per abrogare la norma che prevede la decadenza dei sindaci in caso di mancata approvazione del bilancio comunale. Invitiamo inoltre l’assessore alle Autonomie locali a sospendere la verifica nei comuni che non hanno adottato gli strumenti finanziari, alla luce del fatto che non è ancora stata approvata la finanziaria regionale e quindi non c’è certezza sulle loro entrate. Bisogna prendere atto – aggiungono Anselmo e Panepinto – che questa ‘sanzione’, nata con l’obiettivo di accelerare l’approvazione dei bilanci nelle amministrazioni locali, crea in realtà più problemi di quelli che risolve ed rischia di impedire il regolare corso dell’attività dei sindaci dal momento che l’iter di approvazione dei bilanci spesso ritardi per cause indipendenti dalla volontà degli amministratori. Ci auguriamo – concludono Anselmo e Panepinto – che l’emendamento, che proporremmo nell’ambito della finanziaria, trovi il più ampio consenso in aula”.

 

E una apertura arriva anche dai Centristi di D’Alia, tramite le parole del neocapogruppo Marco Forzese, secondo cui bisogna raccogliere “l’appello dell’Anci – dice Forzese – . Siamo certi che anche in questo scorcio finale di legislatura, con la garanzia istituzionale del presidente Giovanni Ardizzone, si possa approvare un buon documento finanziario”.


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