Casa del Mutilato nel degrado |CasaPound lancia un appello - Live Sicilia

Casa del Mutilato nel degrado |CasaPound lancia un appello

L’edificio fu costruito sul finire degli anni Trenta per mano dell’architetto Ercole Fischietti.

piazza Vincenzo bellini
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CATANIA – “La storia non si cancella”. E’ quanto recitava lo striscione affisso la scorsa notte dagli attivisti di CasaPound Catania alla recinzione della Casa del Mutilato in piazza Vincenzo Bellini, per richiamare l’attenzione sullo stato di assoluto abbandono in cui versa l’edificio costruito sul finire degli anni Trenta per mano dell’architetto Ercole Fischietti.

“E’ inaccettabile – afferma il responsabile di CasaPound Catania, Giovanni Coppola – lo stato di abbandono e di degrado in cui versa l’edificio di così incommensurabile valore storico-artistico-architettonico. Il degrado, che ormai appartiene al patrimonio di questa città, offende un luogo che ha immanente un significato umano e sociale, e che meriterebbe ben altro destino che non fosse una discarica a cielo aperto e un volgare urinatoio”. 

“Sappiamo – aggiunge Coppola – che l’edificio adesso è di proprietà privata, che un ex presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, dopo che il Tar aveva bloccato la compravendita tra privati riconoscendo all’Ente un diritto di prelazione, non ha voluto esercitarlo , consegnando in tal modo un bene che faceva parte del patrimonio storico-culturale della città nelle mani di privati che vogliono adibirlo in hotel. Sappiamo, inoltre, che la destinazione d’uso dell’edificio non è per attività commerciali”. 

Alla luce di tutto ciò, CasaPound chiede il ripristino del luogo e il mantenimento della destinazione d’uso a tutela della storia e del significato della Casa del Mutilato. “Vorremmo sapere inoltre dal signor Castiglione, perché ha rinunciato a esercitare il diritto di prelazione che avrebbe permesso alla città di avere nel suo patrimonio un luogo di immenso fascino e importanza. Vigileremo e ci attiveremo con altre azioni affinché la l’eidficio possa avere la sua giusta dimensione e la sua giusta funzione”, conclude il responsabile della Tartaruga.


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