Catania ed Evola in campo | "Palermo non è immobile" - Live Sicilia

Catania ed Evola in campo | “Palermo non è immobile”

Attacco a Ferrandelli. E ai grillini.

PALERMO- Una rivendicazione di tutto quello che è stato fatto e l’invito a continuare. La presentazione della candidatura al consiglio comunale di Giusto Catania e Barbara Evola, assessori nella giunta Orlando ed esponenti di Sinistra Comune, ha puntato soprattutto sulla trasformazione che Palermo avrebbe vissuto negli ultimi cinque anni di amministrazione, e sulla necessità di consolidarla.

“Palermo non è immobile come pensano i suoi abitanti”: Giusto Catania, assessore uscente alla mobilità e al decentramento, rivendica il cambiamento vissuto da Palermo negli ultimi cinque anni. Un cambiamento che sarebbe stato fatto realizzando cose che sembravano inimmaginabili. Catania cita più volte le zone pedonali come un motivo di vanto di questa amministrazione, che avrebbe regalato ai palermitani una città con l’aria più pulita, e sottolinea il grande numero di persone presenti nel centro di Palermo durante il ponte del 25 aprile. “Quando parlavamo di pedonalizzazione nessuno era d’accordo – dice Catania – la sfida contro l’immobilità di Palermo è vinta”.

L’idea che Palermo sia una città diversa torna spesso nell’intervento di Catania, che dipinge nel suo intervento una città moderna, in cui nuovi diritti sulle unioni civili sarebbero stati concessi in anticipo di anni sulle leggi nazionali e dove le concessioni di cittadinanza sono passate da una media di sette all’anno a quasi tremila. Catania non concede nulla neanche sulle periferie, che secondo alcuni sarebbero state trascurate dalla giunta Orlando: “è l’ora di finirla con questa retorica delle periferie – dice Catania – chiedete a un abitante di Brancaccio se si sente più o meno periferia, adesso, con il tram che lo porta in centro in pochissimo tempo”.

Accanto a Catania interviene anche Barbara Evola, assessore alla scuola e candidata nella lista di Sinistra Comune. Per Evola, la giunta di cui fa parte avrebbe portato avanti un disegno comune e organico su Palermo, una visione che ha abbracciato anche il mondo della scuola: “sono finiti gli interventi rapsodici, e Palermo non è più una comunità sfilacciata – dice Evola – ora c’è una comunità che decide insieme”. Entrambi i candidati sottolineano più volte l’esistenza di questa visione unitaria, e quando parlano di quello che non hanno fatto pensano già al futuro. Per Catania si tratta del campo nomadi della Favorita: “il mio più grande fallimento da assessore, ma ora va preso come obiettivo e sgomberato al più presto”. Per Evola, si tratta di continuare a dare sempre più servizi pubblici forti.

Per entrambi gli assessori, lo spettro è quello di un ritorno indietro, a chi ha amministrato Palermo negli anni dal 2001 al 2012. “Vivo nel terrore che tornino quei barbari e il loro sistema di potere – dice Catania – perché si nascondono dietro uno dei candidati attualmente in corsa”. Il riferimento è a Ferrandelli, appoggiato dall’ex presidente della Regione Cuffaro, ma Catania cita anche il Movimento cinque stelle: “Non sanno neanche raccogliere le firme, e oggi hanno presentato un programma in cui copiano quello che noi stiamo già facendo”.

La manifestazione è stata chiusa da Leoluca Orlando, che ha rivendicato la visione di “città nuova” presentata da Catania ed Evola. Orlando ha promesso un’ulteriore difesa delle società pubbliche, soprattutto nel campo dei rifiuti e dell’acqua, con l’obiettivo di arrivare a una copertura idrica pubblica in tutta la provincia di Palermo: “La gestione delle risorse idriche è un settore importantissimo, e non possiamo metterlo in mano ai privati – ha detto Orlando – dietro la gestione privata di acqua e rifiuti ci sono sempre le multinazionali e le mafie”.

 

 

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