Finanziaria, resta solo il voto finale | Tutte le norme approvate - Live Sicilia

Finanziaria, resta solo il voto finale | Tutte le norme approvate

La cronaca della seduta di venerdì.

Palazzo dei Normanni
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18 min di lettura

PALERMO – La maggioranza ha traballato a lungo. E con essa il governo. Fino al punto da spingere il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone a inviare un sms ai big dei partiti della coalizione: “I deputati sono sempre assenti, i partiti lacerati, in queste condizioni è impossibile approvare la Finanziaria”. Ma alla fine, sarà stato il richiamo del presidente, sarà stata la voglia degli uomini del Pd di dedicarsi alle ultime ore prima delle primarie, la necessità generale di assicurare alcuni finanziamenti necessari, gli articoli della legge di stabilità sono stati approvati. E con essa, alcune norme molto attese e discusse. Ma l’Aula, proprio alla fine, e dopo oltre dodici ore di seduta, ha deciso di confermare un po’ il trend degli ultimi giorni: proprio sul voto finale alla legge di stabilità è mancato il numero legale. E così Ardizzone ha dovuto rimandare quel voto a oggi.

Il più è fatto, però. Nonostante per oltre due giorni, l’Aula sia rimasta ad esempio, inchiodata sull’articolo 13, quello che prevedeva l’acquisto da parte del Fondo pensioni degli immobili che una volta erano della Regione, attraverso la creazione di un fondo immobiliare. Di fatto, la Regione ha sostituito col “mattone”, il finanziamento da 59 milioni che per legge deve assicurare all’ente che si occupa delle pensioni dei dipendenti regionali. Ma come detto, i dubbi e le critiche erano stati tanti. A cominciare dall’effettivo valore degli immobili, passando per il pagamento del mutuo che attualmente grava anche sui proprietari privati degli immobili che fanno capo a Banca Intesa e Unicredit. La polemica ha raggiunto toni molto aspri anche oggi, quando il deputato del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri ha parlato di “truffa” e di “bugie dell’assessore all’Economia Baccei”. Quest’ultimo ha risposto con altrettanta durezza: “La matematica parla chiaro, se lei non capisce non è un mio problema”. Alla fine la norma passerà solo attraverso una riscrittura concordata anche con l’opposizione. Per prevenire, infatti, i rischi di questa operazione immobiliare, la Regione ha deciso di spostare di due anni il finanziamento al Fondo, di fatto “mettendo da parte” i soldi nel caso in cui la vendita degli immobili, considerati in molti casi fatiscenti e inagibili da diversi deputati, non dovesse andare a buon fine. L’approvazione non ha allontanato però le polemiche. Per il deputato centrista Totò Lentini “abbiamo rifilato una patacca al Fondo pensioni mettendo le mani sulle pensioni dei regionali”, per il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone si deve parlare di “una mera operazione finanziaria tutta a perdere, messa in atto da un governo che prima di andare via tenta di sottrarre ciò che può”. In questo caso, la liquidità del Fondo, appunto.

L’altra norma chiave era ovviamente quella relativa ai finanziamenti per i disabili. Una norma che doveva rispondere alle polemiche di questi mesi che hanno visto scendere in campo, al fianco dei portatori di handicap, anche alcuni vip. Alla fine, l’articolo è passato, garantendo per i prossimi anni qualcosa come 240 milioni di euro l’anno per l’assistenza. In particolare, per il 2017, quindi, gli stanziamenti arriveranno dal Fondo regionale creato a marzo (36 milioni), dalla quota vincolata ai Comuni (34 milioni), dai trasferimenti per i Comuni destinati ai all’abbattimento delle barriere architettoniche (15 milioni), dal contributo alla Sicilia del Fondo nazionale per le non autosufficienze (68 milioni). I restanti 80 milioni per ognuno dei prossimi tre anni sono il frutto dell’emendamento di Crocetta che ha reperito i fondi da un taglio all’Irfis (53 milioni), dagli introiti delle tasse automobilistiche (27 milioni). Soldi che sono confluiti nei fondi globali del bilancio. Dal 2018, la copertura verrà garantita anche dalle entrate relative all’Iva (63 milioni) e dalla riduzione del Fondo per i disabili (59 milioni). A questi nel 2017 vanno aggiunti anche 50 milioni per l’assistenza sanitaria nel 2017 frutto dei risparmi ottenuti dalla Centrale unica degli acquisti. La norma prevede che siano gli stessi disabili a scegliere tra l’erogazione diretta alle famiglie e la gestione tramite le cooperative del settore.

Una norma invece probabilmente renderà più agevole il cammino verso la stabilizzazione di circa 6 mila precari. Si tratta dei cosiddetti “Asu”, che vengono sostanzialmente trasferiti nel bacino degli Lsu, con un sostanziale vantaggio: anche loro, adesso, come gli altri precari, potranno essere coinvolti nelle procedure di stabilizzazione che dovranno compiersi nei prossimi anni negli enti locali siciliani. Buone notizie anche per i sette articolisti precari del comune di Milo che potranno rientrare nella dotazione organica dell’ente, essendo stati ingiustamente e immotivatamente esclusi dai processi di stabilizzazione. Una norma voluta da Forza Italia e sostenuta, dice il capogruppo Falcone, anche dai “colleghi Foti, Raia, Vinciullo”.

Rientra poi a sorpresa una norma inizialmente stralciata. È quella che prevede l’esenzione del ticket per gli inoccupati che fanno parte di un nucleo familiare con reddito che non superi 11 mila euro. Passa anche la norma che prova a offrire garanzie occupazionali agli ex lavoratori dell’Aras, ente recentemente fallito. In pratica i lavoratori potranno essere messi sotto contratto (a tempo determinato) dall’Istituto Zootecnico, ente di cui dovrà avvalersi l’Associazione italiana allevatori per una serie di attività. Una norma passata nonostante i dubbi dello stesso assessore all’Agricoltura Cracolici. Torna nel testo anche una norma relativa ai trasporti: vengono prorogate di due anni, di fatto, le concessioni alle autolinee, in scadenza quest’anno. Niente gara pubblica, per il momento.

Queste le norme più importanti, insieme ai soliti finanziamenti per enti e associazioni. Per il voto finale, come detto, si dovrà attendere domani, così come per la legge “salva sindaci” che dovrà evitare la decadenza dei primi cittadini siciliani. Ma al di là del merito dei provvedimenti, resta sul tappeto l’impressione di un film giunto già alle battute finali, nonostante i sei mesi che separano dalle prossime elezioni. La maggioranza non c’è più, dispersa per i rivoli delle urgenze personali e politiche. Il governo balbetta, e non governa più. La testa è già alle varie competizioni elettorali. Ma c’è ancora molto da fare. Molte delle norme non approvate in questa Finanziaria, oltre alle tante stralciati a inizio sessione da Ardizzone, sono confluite nel cosiddetto “collegato”. Un testo che, tra chiusure di enti (come Riscossione Sicilia), e provvedimenti-marchetta, sembra fatto apposta per dare il colpo di grazia a questa legislatura, e per far saltare in aria definitivamente i Palazzi del potere siciliano.

 LA DIRETTA DELLA SEDUTA

00.38 Manca il numero legale. Niente di fatto. Per il voto finale della Finanziaria si dovrà attendere domani.

00.35 Si va al voto finale della Finanziaria.

00.33 Via libera agli ultimi articoli, quelli tecnici, della Finanziaria. Si va verso l’approvazione della manovra.

00.31 Si passa all’esame delle tabelle.

00.28 Gli articoli passano rispettivamente per appena due e un voto.

00.27 Chiesto il voto segreto su due articoli della “salva sindaci”.

00.18 Di Giacinto: “Qui c’è un partito dei consiglieri comunali e un partito dei sindaci. Fermiamoci, ragioniamo e rimandiamo tutto al collegato di maggio”.

00.08 Cordaro: “Questa legge resuscita Comuni dove c’è già un decreto di scioglimento. E’ una vergogna. Questa norma, tra l’altro, non appartiene alla materia finanziaria. E non può essere trattata in questa sessione”.

23.35 La norma che abroga la decadenza automatica per i sindaci che non hanno approvato i bilanci è in un emendamento che tra poco andrà in discussione.

23.32 Cappello (M5S): “Dopo che le assenze della maggioranza ci hanno inchiodato qui per tre giorni, non intendiamo andare oltre. A mezzanotte intendiamo fermarci”.

23.10 Approvato anche l’articolo 3 con i finanziamenti agli enti. Ecco quali sono.

23.00 Si esaminano gli emendamenti che prevedono modifiche ai finanziamenti. Il deputato Pd Apprendi chiede 150 mila euro per le imprese cooperative, riducendo il finanziamento per l’incremento turistico in Sicilia. Poi l’emendamento è ritirato.

22.56 Polemiche in Aula sulla possibilità di aggiungere dei finanziamenti a quelli già previsti. “Quello per il garante dell’infanzia è previsto dalla legge” ha detto ad esempio il capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro.

22.44 Giunge in Aula un testo esitato dalla Commissione bilancio. Ma insieme a questo, ecco arrivare anche singoli emendamenti con richieste specifiche per questo o quell’ente.

22.32 Aula ripresa. Si riparte dall’articolo 3 sul rifinanziamento delle leggi di spesa. In pratica, si tratta dei contributi a enti, associazioni e per varie finalità (dal contrasto al dissesto idrogeologico, ai soldi per le fondazioni antiracket), previsti nel lungo elenco dell’Allegato 1.

21.21 Seduta sospesa. Riprenderà alle 22.30.

21.20 Approvata la riscrittura che prevede le garanzie per gli ex lavoratori Aras. Questi passeranno a un albo: poi l’Istituto zootecnico potrà utilizzarli con contratti a tempo determinato per attività svolte dall’Associazione italiana allevatori.

21.10 Pronta una riscrittura dell’articolo su Aras. Nel frattempo rientra nel testo la norma sull’esenzione del ticket per gli inoccupati che fanno parte di un nucleo familiare con reddito che non superi 11 mila euro: subito approvata.

20.58 Approvato l’articolo 45 che prevede l’abrogazione e modifica di norme.

20.55 Accantonato per il momento l’articolo sui lavoratori Aras.

20.45 Si continua a discutere dei 115 lavoratori ex Aras. Quale la soluzione? Tra le proposte, l’utilizzo da parte dell’Istituto zootecnico, il transito nel bacino dei lavoratori delle partecipate e quella del governo che prevede l’intervento dell’Associazione italiana allevatori.

20.28 L’assessore all’Agricoltura Cracolici: “Non sono stato io, ma il tribunale di Palermo a far fallire l’Aras. Ed è l’esito di una condizione che andava avanti da tanto tempo”.

20.10 Si discute dell’articolo 34 che riguarda le garanzie per i lavoratori ex Aras.

19.50 Per il 2017, quindi, gli stanziamenti per i disabili saranno di circa 240 milioni, frutto del Fondo regionale (36 milioni), quota vincolata ai Comuni (34 milioni), trasferimenti per i Comuni destinati ai all’abbattimento delle barriere architettoniche (15 milioni), contributo alla Sicilia del Fondo nazionale per le non autosufficienze (68 milioni). I restanti 80 milioni per ognuno dei prossimi tre anni sono il frutto dell’emendamento di Crocetta che ha reperito i fondi da un taglio all’Irfis (53 milioni), dagli introiti delle tasse automobilistiche (27 milioni). Soldi che sono confluiti nei fondi globali del bilancio. Dal 2018, la copertura verrà garantita anche dalle entrate relative all’Iva (63 milioni) e dalla riduzione del Fondo per i disabili (59 milioni). A questi nel 2017 vanno aggiunti anche 50 milioni per l’assistenza sanitaria nel 2017 frutto dei risparmi ottenuti dalla Centrale unica degli acquisti. La norma prevede che siano gli stessi disabili a scegliere tra l’erogazione diretta alle famiglie e la gestione tramite le cooperative del settore.

19.30 L’articolo sui disabili prevede uno stanziamento complessivo di 238 milioni di euro annui. Verranno reperiti, tra le altre voci, dal Fondo regionale, dalla quota vincolata ai Comuni, dalle entrate relative all’Iva, dalla riduzione dei trasferimenti al Fondo pensioni e dai risparmi ottenuti dalla Centrale unica per gli acquisti.

19.20 Approvati il comma 11 dell’articolo 29 sui trasporti.

19.18 Approvato l’articolo 15 che prevede gli stanziamenti per i disabili siciliani. 

18.55 Al centro della discussione sono le modalità di erogazione dei contributi ai disabili: diretti o tramite le cooperative?

18.30 Alla ripresa dell’Aula riprende la discussione sull’articolo relativo ai disabili siciliani.

18.15 Tanti gli emendamenti sull’articolo relativo ai disabili. Aula sospesa.

17.52 Alongi (Ncd) chiede garanzie per i disabili psichici.

17.51 Si passa al delicatissimo articolo 15: è quello che prevede gli stanziamenti per l’assistenza ai disabili.

17.50 Approvato l’articolo 26.

17.48 Crocetta: “Con questa norma rendiamo visibili e trasparenti anche i subappalti”.

17.47 Si passa all’articolo 26 sulla pubblicazione del rendiconto semplificato per il cittadino.

17.42 Approvato anche l’articolo sugli ex sportellisti. La norma prevede il passaggio dei circa 1.600 lavoratori al Ciapi di Priolo, entr in house della Regione che si occuperà delle politiche attive per il lavoro.

17.41 Grande soddisfazione da parte dei due coordinatori regionali del dipartimento Lsu del sindacato Csa Mario Mingrino e Vito Sardo per l’applicazione del comma 9 dell’articolo 22 presentato dal deputato Mimmo Turano e controfirmato e votato dall’Assemblea Regionale oggi pomeriggio. “Finalmente anche per questa categoria di lavoratori grazie al nostro impegno in questi anni – dicono i due sindacalisti – inizia il vero percorso di stabilizzazione. Certo che questo è il primo passo. Molto c’è da fare, ma tutti i deputati hanno voluto dare un forte e vero segnale di cambiamento”.

17.40 Approvato l’articolo sul precariato. Prevede sostanzialmente il passaggio degli Asu nella categoria degli Lsu e quindi avere diritto, così, a entrare nei processi di stabilizzazione

17.30 Un appello congiunto sottoscritto da IRSAP e Sindacati all’Assemblea regionale siciliana affinché voti l’emendamento al ddl 1276/A, ad oggi in discussione in Assemblea, modificativo dell’articolo 19 della legge regionale n. 8/2012 istitutiva dell’Irsap, l’ente regionale che si è sostituito ai consorzi ASI nella gestione degli agglomerati industriali, per risolvere l’annosa questione dei lavoratori precari ex Asi in liquidazione e dei pensionati.

Nel documento sottoscritto dal commissario straordinario IRSAP, Mariagrazia Brandara, prima firmataria e dai rappresentanti delle sigle sindacali Sadirs Sicilia, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas, Ugl, si chiede al Presidente Ardizzone e ai deputati, “di prestare la massima attenzione all’emendamento proposto, che allo stato, risulta essere stato stralciato ed inserito nel c.d. collegato al disegno di legge di stabilità all’esame dell’Assemblea valutando contestualmente la possibilità di farne oggetto di discussione ed approvazione nella seduta odierna”.

“L’emendamento in esame ha lo scopo pratico di includere, tra i soggetti che sarebbero transitati all’Irsap a seguito dell’approvazione della relativa pianta organica, anche i cosiddetti precari – come si legge nel documento congiunto sottoscritto oggi da IRSAP e sindacati -. La versione attuale dell’articolo 19 della legge regionale n. 8/2012, infatti, consente il transito del personale di provenienza consortile all’Irsap subordinatamente alla condizione che detto personale sia stato assunto, a seguito di concorso, o comunque in applicazione di legge, entro il 31 dicembre 2008. Nel corso della discussione del precedente disegno di legge 1133-1155 stralcio I dell’anno precedente, il Governo regionale aveva predisposto un emendamento (distinto con estremi 23.3) che, in maniera più generalizzata, consentiva il transito all’Irsap anche al personale a tempo determinato. Su decisione del presidente della commissione bilancio, è stato chiesto un parere alla commissione Lavoro, che aveva espresso parere favorevole – e di legge ancora -. Il presente emendamento con maggiore precisione indica espressamente i bacini di lavoratori interessati al transito all’Irsap, ovvero, oltre ai soggetti che siano stati assunti a tempo indeterminato, alla data di approvazione della legge in discussione, purché in applicazione di legge, anche il personale assunto a tempo determinato, entro il 31 dicembre 2008, che abbia ininterrottamente mantenuto il proprio rapporto di lavoro, e che transita all’Irsap per la prosecuzione del residuo rapporto di lavoro instaurato con gli enti consortili di provenienza”.

“L’approvazione di questo emendamento non comporta ulteriore onere finanziario, trattandosi di personale (circa 90 lavoratori ex Asi ed Eas) che svolgeva già la propria attività lavorativa presso i consorzi ASI oggi sostituiti dagli Uffici periferici dell’Irsap, beneficiari di contributi regionali- dice il Commissario straordinario IRSAP Sicilia, Mariagrazia Brandara – ma di fatto consentirebbe il transito all’Irsap di questi lavoratori precari, garantendo così omogeneità di trattamento e sanando di fatto una situazione che lavoratori e sindacati con loro attendono di risolvere da lungo tempo”.

17.20 Di Giacinto (Psi): “Dobbiamo fare in modo che anche gli Asu possano entrare nelle procedure di stabilizzazione nella pubblica amministrazione, come in passato era accaduto per altri Asu”.

17.11 Sull’articolo a favore dei precari intervengono anche Formica, Forzese, D’Asero, Cani e Alloro.

16.50 Turano: “Gli Asu non vengano considerati dei figli illegittimi della Regione”.

16.49 Serve del tempo per riscrivere l’articolo sui finanziamenti ai disabili, si passa allora all’esame dell’articolo 22 relativo agli Asu e agli Lsu.

16.40 Si passa all’esame dell’articolo 15: è quello che prevede i finanziamenti per l’assistenza ai disabili

16.39 Viene approvata la norma che prevede l’acquisizione degli immobili da parte del Fondo pensioni. Passa una proposta avanzata anche dai deputati dell’opposizione.

16.36 L’articolo per il momento regge. Respinto l’emendamento soppressivo.

16.35 Si vota la soppressione dell’articolo sull’operazione immobiliare. 

16.30 Riprende l’esame dell’articolo 13. 

16.11 Prende la parola l’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici: “Nella battaglia politica ci sta tutto. Ma dobbiamo essere chiari ed evitare una dietrologia che rovescia la verità. La possibilità che la Regione torni a essere proprietario di quegli immobili potrebbe essere un successo per questo parlamento. E non c’è nessun pericolo per i dipendenti della Regione”.

16.09 Tensione tra il presidente Ardizzone e il deputato Forzese, dopo che il presidente dell’Ars ha fatto notare al parlamentare le sue assenze durante questa sessione di finanziaria.

16.03 Forzese (Centristi): “Si faccia chiarezza su come si voglia plasmare questa finanziaria regionale. Se qualcuno pensa ancora a sgambetti come è avvenuto sugli articoli 29 e 30, eliminandoli, sappia che per quello che ci riguarda si deve tornare alla finanziaria snella di cui si è parlato oppure c’è il concreto rischio di non cavare un ragno dal buco. Ci sia un chiarimento immediato oppure la finanziaria non la votiamo”

15.55 Falcone (Forza Italia): “Non mi permetto di discutere della moralità dell’assessore. Ma la proposta del governo è davvero fragile. E l’ultima versione insinua persino altri dubbi”. Il deputato avanza una proposta alternativa.

15.48 Assenza (Forza Italia): “Il presidente della Regione afferma di avere denunciato in Procura due anni fa, ma per due anni non ha modificato niente. Questa degli immobili è una operazione truffaldina, a favore del socio privato, qualunque esso sia”.

15.44 L’assessore all’Economia Baccei: “Io non mi faccio dare del bugiardo da nessuno. Il valore degli immobili comprende anche l’estinzione del mutuo: questa è matematica, ma forse l’onorevole Cancelleri non arriva a capirlo. Lei può urlare, votare contro, ma del bugiardo lei non può darmelo nè in questa Aula, nè fuori da quest’Aula”.

15.36 Cancelleri (M5S): “Nei documenti di Baccei ci sono tante ‘non verità’, se non vogliamo chiamarle menzogne. Le banche non sono i proprietari del Fondo, ma solo i finanziatori. I veri proprietari non li conosciamo ancora. E noi toglieremo loro anche l’onere di pagare un mutuo da 105 milioni. Questa è solo una speculazione finanziaria fatta con i soldi dei dipendenti regionali”.

15.33 Greco (Mpa): “Avevo chiesto di accantonare questo articolo. E credo sia ancora una soluzione attuale. Dopo cinque rinvii, il governo non riesce a dare una copertura diversa: insomma, bisogna togliere dal patrimonio di Banca Intesa e Unicredit delle catapecchie e dobbiamo comprarcele noi col Fondo pensioni”.

15.31 Rinaldi (Forza Italia) solleva anche dubbi sul pagamento del mutuo che grava sugli immobili.

15.21 Di Mauro (Mpa): “Siamo alla terza versione dell’articolo 13. E in effetti meritava molta attenzione. Credo che il lavoro fatto ieri sera, alla fine sia servito. Anche se ad esempio il terzo comma andrebbe eliminato. Io propongo per due anni di evitare il trasferimento degli immobili al Fondo”.

15.16 Lentini: “Presidente, c’è da ridere con lei. E mi metterò a piangere per tutte le volte che ho cercato voti per lei. E ora vi mettete pure a giocare con i telefonini… Vergogna. Se siete veramente uomini, dimettetevi e dimettiamoci tutti”.

15.07 Riprende la seduta. Interviene Lentini (Centristi): “La spiegazione di Baccei non è condivisa da nessuno. Questo è un affare patacca. I disabili? Abbiamo perso tempo e il governo deve rimediare. Ma non è questo il modo”.

14.01 Aula sospesa: si riprende alle 15.

13.53 L’assessore regionale all’Economia Baccei illustra all’Aula una simulazione su cosa succederebbe nel caso in cui l’operazione di acquisto degli immobili da parte del Fondo pensione venisse fatta e nel caso in cui non venisse fatta. Secondo l’assessore, l’operazione è vantaggiosa per la Regione e non intaccherebbe le pensioni dei regionali.

13.50 Ardizzone: “Sentiamo l’assessore Baccei, sospendiamo la seduta e riprendiamo alle 15. Dopo un quarto d’ora, si voterà la norma”.

13.47 Nello Musumeci: “Sono state 22 le sospensioni decise dal presidente Ardizzone da ieri mattina, non certo per la volontà di Ardizzone, ma per le condizioni del’Ars. Intanto i 12 articoli da trattare sono diventati 16 e si discute di una maggioranza che non c’è, non solo numericamente, ma anche politicamente: non c’è una strategia, non c’è un’anima. E chiedete che sia l’opposizione a garantire il numero legale. Questo governo non ha una maggioranza e si criminalizzano i pensionati della Regione e si strumentalizzano i disabili. Sull’articolo 13, non ci può essere alcun accordo con l’opposizione. E se è davvero strategico, inutile allungare questa agonia. Serve un atto di coraggio, un colpo di reni: serve che 46 deputati decidano di sciogliere l’Assemblea”.

13.43 Grasso (Grande Sud): “Alcuni deputati sono qui per lavorare all’approvazione della manovra. Ma nella maggioranza credo si giochi un’altra partita. Il presidente Crocetta si chiarisca con la sua maggioranza e ci dica che intenzioni abbiano”.

13.41 Dopo una breve sospensione, riprende la seduta d’Aula.

Il caos. E una suggestione, clamorosa. “Non approviamo questa Finanziaria e andiamo a casa”, circola tra i corridoi di Palazzo dei Normanni. Dove l’aria è pesante davvero. Anche e soprattutto a causa delle assenze e delle divisioni evidenti della maggioranza. E anche, pare, per la “fretta” di un grosso pezzo di quella coalizione: il Partito democratico sembra avere già la testa alle primarie.

Ma che la situazione oggi sia davvero al limite, è provato dall’allarmato sms che il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha inviato ai big della maggioranza: a Fausto Raciti, Gianpiero D’Alia, Totò Cardinale e Dore Misuraca ha spiegato che “in queste condizioni è impossibile votare la manovra”.

Un concetto, del resto, ribadito in Aula, dove Ardizzone ha dovuto constatare nuovamente gli ampi vuoti tra gli scranni di Sala d’Ercole. Soprattutto dalla parte dei partiti che – teoricamente – dovrebbero sostenere il governo Crocetta. “Senza gli attori non si può fare un film” ha ironizzato Ardizzone che ha poi avvisato: “Da adesso in poi passeremo alle votazioni”. Un avvertimento alla maggioranza, appunto, sulla soglia dell’esame del contestato articolo 13 che prevede la creazione di un fondo immobiliare all’interno del Fondo pensioni. “Dobbiamo fare chiarezza” ha chiesto oggi anche il vicecapogruppo del Pd Giovanni Panepinto. Ma l’impressione chiara è che, ormai, ciascuno vada per conto suo. E la manovra resta al palo: mancano poche ore ormai al 30 aprile, ultimo giorno dell’esercizio provvisorio. E c’è ancora una intera Finanziaria da approvare. O da affossare definitivamente.


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