Candidati sindaco faccia a faccia | Confronto sui piani per la cultura - Live Sicilia

Candidati sindaco faccia a faccia | Confronto sui piani per la cultura

Un momento del terzo confronto tra i candidati sindaco di Palermo

Al terzo incontro presenti Orlando, La Vardera, Lomonte e Spallitta. Assenti Ferrandelli e Forello

Palermo - verso le amministrative
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PALERMO – Tre minuti a testa, interventi in ordine alfabetico, nessun applauso: queste le regole del terzo incontro tra candidati sindaci di Palermo, all’interno del planetario di villa Filippina. Il tema della tavola rotonda, a cui sono presenti Ismaele La Vardera, Ciro Lomonte, Leoluca Orlando e Nadia Spallitta, è la visione di cultura di ciascun candidato. Assenti Fabrizio Ferrandelli, leader dei Coraggiosi, e Ugo Forello del Movimento cinque stelle, che si è dovuto recare a Roma per chiarire la vicenda della registrazione sulla gestione di Addiopizzo.

Promosso dall’associazione Extroart-Fondazione Wanted, l’incontro aveva al centro i punti programmatici dei candidati a sindaco sulle future attività culturali. “Non ci interessa la situazione attuale – ha specificato Ludovico Gippetto, promotore dell’iniziativa – ma i progetti e le visioni per il futuro. L’idea è far nascere un Tavolo permanente sulle attività culturali, per sviluppare un confronto tra l’amministrazione e gli operatori culturali”.

La Vardera, appoggiato da Centro-destra per Palermo, Noi per Salvini e Fratelli d’Italia, apre il suo intervento con sportività, congratulandosi con Orlando per il risultato di Palermo Capitale della Cultura 2018: “È giusto essere intellettualmente onesti”. Poi passa a esporre i suoi piani, che prevedono l’istituzione di un parlamento della cultura e di una banca dati per portare i talenti a Palermo. “La cultura è l’amo attraverso cui portare lo sviluppo nella città – dice – e un’assise permanente favorirebbe l’obiettivo di fare della cultura un volano di questo sviluppo”. L’ex collaboratore de Le Iene cita anche il “dovere” di fare rinascere la Vucciria: “Oggi è un luogo in cui la sera ci si trova in mezzo allo spaccio di stupefacenti, ma noi dobbiamo farlo diventare un luogo di spettacoli”.

Ciro Lomonte, candidato del movimento Siciliani Liberi, riprende un tema, quello del festino di Santa Rosalia, che ha citato spesso come punto di partenza per un rilancio culturale di Palermo: “Il festino dovrebbe essere ripreso come manifestazione di tutto il centro storico, e di rilancio della potenzialità di Palermo”. Per Lomonte il problema è che il mondo della cultura a Palermo “ragiona per circoli chiusi: da architetto mi è capitato di accorgermene organizzando dei convegni, e su questo si deve intervenire”. Il primo punto di intervento per Lomonte è quello delle arti: “Ci sono artigiani mortificati, mentre l’arte può permettere a tanti giovani di rimanere e può diventare un’attrattiva”.

“Dobbiamo parlare di cultura prima di parlare di economia”: Orlando riassume così l’approccio attraverso cui vorrebbe fare crescere la città, rivendicando manifestazioni come Manifesta, Palermo Capitale della Cultura e Palermo Città dei Giovani come esempi di questa visione. “Nel dopoguerra si diceva che prima bisognasse diventare ricchi e poi colti – dice Orlando – e mentre qualcuno si è arricchito gli altri sono rimasti analfabeti. Noi invece dobbiamo fare al contrario”. Per questo, dice Orlando, bisogna allontanarsi dalla “cattiva modernità”, che avrebbe creato quartieri in cui si concentra la gente con lo stesso reddito, e “cercare di creare la città antica, quella in cui l’aristocratico, l’artigiano e l’operaio vanno dallo stesso fruttivendolo”. Orlando conclude parlando delle grandi manifestazioni culturali dei prossimi mesi: “Non metteremo le statue nelle gioiellerie come hanno fatto a Zurigo, ma porteremo l’arte nelle borgate”.

La dimensione internazionale della cultura è il tema su cui insiste di più Nadia Spallitta, candidata dei Verdi. “Si deve portare il mondo a Palermo – dice Spallitta – e per riuscirci dobbiamo costruire un auditorium, un centro congressi, e riqualificare arti e mestieri”. Spallitta racconta poi della propria passione per il cinema, e della sua idea di istituire una Scuola di cinema a Palermo. “La cultura deve essere di dimensione metropolitana, oltre che internazionale – dice Spallitta – e per incoraggiare questa dimensione possono essere impiegati vari fondi europei”.

In chiusura di dibattito ogni candidato ha avuto altri due minuti per rispondere a una domanda sulla tutela dei monumenti e delle persone che si occupano di cultura. Per La Vardera, “occorre portare l’arte nelle borgate, non viceversa”, mentre Lomonte sottolinea la necessità di fare orientamento scolastico, perché “dietro la cultura c’è una vita, non è una cosa astratta”. Parla di scuola anche Orlando, secondo cui “Palermo ora è una città educativa, pensiamo che l’educazione non vada delegata solo alle scuole”. Spallitta conclude l’incontro ponendo l’attenzione sulle strategie politiche: “Verissimo, bisogna portare la cultura alle periferie, ma l’attrattore principale del turismo è il centro, ed è da lì che si deve partire a ristrutturare e valorizzare”.

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