Vucciria, viaggio nel degrado| Quei turisti inconsapevoli cronisti - Live Sicilia

Vucciria, viaggio nel degrado| Quei turisti inconsapevoli cronisti

Il pub sequestrato all'interno di Palazzo Lo Mazzarino-Merlo

Il sequestro di un pub in piazza Garraffello ripropone il tema del degrado nel quartiere. LE FOTO

PALERMO – “Uwe ti ama”, ha scritto Uwe Jäntsch sulla facciata diroccata di palazzo Lo Mazzarino-Merlo. Una provocazione, non nuova e neppure la sola, dell’artista austriaco che ha scelto di vivere a Palermo. Un gesto d’amore, a suo modo, per un angolo di città che crolla ogni giorno di più.

Il degrado alla Vucciria si mostra impietoso agli occhi dei turisti (GUARDA LE FOTO). Non sanno che le loro fotografie oggi immortalano un fatto di cronaca. È di ieri, infatti, la notizia dell’ultimo scempio. Un uomo, Carlo Mazzè, ha creduto che il degrado e l’incuria lo autorizzassero a prendere possesso del corpo basso dello storico edificio per aprirvi un pub, il Borracho Drink.

Negli ultimi due anni i sigilli sono stati apposti e rimossi più volte. Nessuna autorizzazione, né commerciale né sanitaria. Un locale notturno fuorilegge, insomma. A mali estremi rimedi estremi: da ieri Mazzè è sottoposto all’obbligo di soggiorno a Palermo, con il diktat di restare a casa tra le 18 e le 24. E cioè nelle ore in cui la Vucciria si accende di una vita notturna scomposta e illegale. Birra a fiumi e musica a palla. I blitz della polizia si ripetono. Gli agenti arrivano, portano via tutto, fioccano denunce e multe che probabilmente nessuno poi pagherà. La tranquillità dura giusto il tempo dei controlli. Poi, torna tutto come prima. Con gli impianti che sputano watt, i venditori di alcool abusivi, giovani e meno giovani che buttano giù i cicchetti uno dietro l’altro, i fumi sprigionati dalla carne cotta alla brace in piazza.

Con una frequenza disarmante i taccuini dei cronisti vanno aggiornati con risse, scippi ai danni di turisti e aggressioni. Come quella subita da un attore palermitano, pestato e derubato; da due giovani fidanzati, presi a calci e minacciati con il vetro di una bottiglia; da una donna che vide la folla proteggere l’uomo che l’aveva rapinata per aiutarlo a fuggire. I residenti protestano, ma chi può cerca di andare via.

Ed è in questo contesto che un uomo di 53 anni si ritiene legittimato a impossessarsi del pianterreno di un palazzo storico che i proprietari – sono dei privati cittadini – probabilmente mai avranno la possibilità economica per ristrutturalo. Di soldi ce ne vorrebbero parecchi per ridare dignità all’edificio del 1500 dove viveva la famiglia Mazzarino. È qui che nacque Giulio Raimondo Mazzarino, cardinale e diplomatico.

Nella piazza dell’abbandono c’è una speranza, a cui non resta che aggrapparsi. Le transenne coprono il cantiere per la ristrutturazione della fontana, opera del maestro Vincenzo Gagini e sfregiata negli anni dai vandali. I lavori finanziati dall’amministrazione comunale proseguono. È lecito chiedersi chi e come proteggerà il monumento, una volta restaurato. Si parla di un progetto per l’acquisizione dei palazzi della piazza e di un restauro complessivo. Nel frattempo i turisti fotografano. Cronisti, a loro insaputa, giusto il tempo di un clic.


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