Il ritorno di Orlando nelle borgate | Giunta, il sindaco non vuole politici - Live Sicilia

Il ritorno di Orlando nelle borgate | Giunta, il sindaco non vuole politici

Tour de force per rispondere a Ferrandelli. La giunta dovrebbe essere tutta nuova.

Le Amministrative di Palermo
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PALERMO –  La fase due della campagna di Leoluca Orlando è cominciata. Un Professore ringalluzzito è tornato a farsi vedere nelle borgate. E chi lo ha visto in questi giorni lo racconta come un uomo rinato, più pimpante ed entusiasta rispetto al sindaco un po’ sotto tono e irritabile visto al primo confronto pubblico al Don Bosco Ranchibile. La cura della strada fa bene a Orlando, confermano i suoi. Il sindaco è tornato a stringere mani e a battere le strade di Palermo, un pezzo forte del suo repertorio. La prima tappa del tour è stata Cruillas. Poi è toccato al Capo e alla Noce. Domani Orlando sarà al Cep, mentre sabato è previsto un tour dello Zen. Il tour de force nella Palermo popolare avrà un’accelerazione dalla settimana prossima quando il sindaco avvierà un tour quotidiano nei mercatini rionali.

Il Professore, insomma, prova a marcare il territorio, insidiato dalla presenza prolungata di Fabrizio Ferrandelli, quello che gli orlandiani hanno da tempo individuato come il vero avversario di questa campagna elettorale. Il cuffarismo di nuovo corso che accompagna il giovane ex deputato regionale è il competitor dal quale lo stesso orlando ha messo in guardia i suoi in una lunga riunione nel fine settimana. “Siamo tornati allo scenario del 2001”, ha detto espressamente il sindaco ai fedelissimi, rievocando la sfida, perduta, contro Cuffaro alle regionali che portarono il politico di Raffadali a Palazzo d’Orleans.

E così, gli ultimi giorni di campagna, quelli decisivi, si tradurranno anche visivamente nel derby delle borgate di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi. Quelle borgate dove Ferrandelli è stato molto attivo negli ultimi mesi, ascoltando e raccogliendo proposte. Quelle periferie a cui Orlando vuole spiegare i progressi realizzati dalla sua giunta e i piani per il prossimo quinquennio, in una narrazione tra presente e futuro che sarà il leit motiv della comunicazione del programma elettorale del sindaco perfezionata nelle ultime ore.

Intanto, sono queste le ore decisive per partorire i nomi dei primi assessori. Orlando ha già fatto sapere ai suoi di avere intenzione di scegliere nomi nuovi e non riconfermare, almeno in questa fase, gli uscenti. Si parla di tecnici, ricostruisce oggi Repubblica, una scelta che è quella di Ferrandelli, e non di politici. Il che significa che gli alleati del Pd, dopo aver rinunciato a nome e simbolo, dovranno anche rassegnarsi a non avere un proprio volto immediatamente riconoscibile nella squadra del Professore. E l’idea dell’invisibilità prolungata a qualche dem non sarebbe andata troppo a genio.


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