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LiveSicilia.it / Province / Trapani / Trapani, arrestati Fazio e Morace Corruzione, indagata anche Vicari

Trapani, arrestati Fazio e Morace
Corruzione, indagata anche Vicari

Il deputato candidato sindaco e l'imprenditore accusati di corruzione. Rolex e Mercedes in cambio di favori. Coinvolti politici nazionali. 

Terremoto sul voto
di Salvo Cataldo e Riccardo Lo Verso
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TRAPANI –  Ci sarebbe un giro di corruzione dietro la gestione dei fondi per il trasporto marittimo. I carabinieri di Palermo e Trapani su ordine della Procura della Repubblica del capoluogo siciliano, hanno arrestato Girolamo Fazio, deputato regionale, capogruppo del Misto a Palazzo dei Normanni, ed ex sindaco di Trapani, attualmente in corsa per la poltrona di primo cittadino, l’armatore Ettore Morace, figlio del patron campano del Trapani Calcio Vittorio, e il funzionario regionale Giuseppe Montalto. Tutti i particolari dell’operazione, denominata ‘Mare Monstrum’, in una conferenza stampa dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Bernardo Petralia. 

>CHI È GIROLAMO FAZIO

L’inchiesta si muove su due piani, uno regionale e l’altro nazionale. In Sicilia, infatti, si è giocata la partita per l’assegnazione dei finanziamenti che sono serviti a garantire i collegamenti con le isole minori. Qui, secondo l’accusa, sarebbe intervenuto un patto illecito affinché La Ustica Lines di Morace ottenesse più finanziamenti di quanti in realtà gliene sarebbero spettati. La partita nazionale, invece, avrebbe portato all’approvazione di un emendamento alla legge finanziaria che abbatteva dal 10 al 4% la parte di Iva che le compagnie di navigazione devono pagare allo Stato sui biglietti venduti. Da qui il coinvolgimento di politici nazionali e regionali che in cambio avrebbero ottenuto regali e posti di lavoro.

Tra gli indagati c’è anche il sottosegretario Simona Vicari per concorso in corruzione. Avrebbe ricevuto un Rolex in cambio di un favore, secondo gli inquirenti.

<p>Ettore Morace</p>

Fazio, deputato regionale dal 2012 e imprenditore del settore vitivinicolo, è in corsa per ritornare a guidare il Comune che aveva amministrato per dieci anni dal 2001 al 2012. Dopo di lui la parentesi di Vito Damiano e adesso la scelta di ritentare l’elezione a sindaco, sostenuto da cinque liste civiche in una coalizione in cui ha trovato posto anche l’Udc di Mimmo Turano. Tra gli assessori designati da Fazio per queste Amministrative anche Annemarie Collart Morace, moglie di Vittorio e direttore generale del Trapani Calcio. Ettore Morace, invece, è l’amministratore delegato di ‘Liberty Lines’, società di navigazione che gestisce i collegamenti tra la Sicilia e le isole minori e che nella primavera del 2016, sotto il nome di ‘Ustica Lines’, ha acquisito Siremar cambiando denominazione e trasformandosi in un colosso dei trasporti sul mare.

E’ la seconda tegola giudiziaria sulle elezioni di Trapani in meno di 24 ore. Ieri, infatti, la notizia della richiesta di soggiorno obbligato da parte della Procura di Palermo nei confronti del senatore di Forza Italia Antonio D’Alì, anche lui in corsa per la carica di sindaco a Trapani. La richiesta della Procura affonda le radici nelle motivazioni della sentenza d’appello che nel settembre del 2016 aveva assolto l’ex sottosegretario agli Interni dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per quanto riguarda gli avvenimenti post 1994. La misura di prevenzione sarà discussa il prossimo mese di luglio. Fazio e D’Alì, un tempo insieme all’interno di Forza Italia, ruppero i rapporti all’indomani dell’elezione di Damiano e adesso si apprestavano al duello finale nelle urne. Gli aLtri tre candidarti sono Piero Savona, sostenuto dal Pd e da due liste civiche, Marcello Maltese (Movimento cinque stelle) e Giuseppe Marascia (Città a Misura d’uomo).

Montalto, invece, ha un incarico esterno per conto della Regione: si tratta, infatti, del segretario particolare dell’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pistorio. Lo stesso ruolo è stato ricoperto da Montalto in passato con l’assessore  Giovanni Pizzo. Tra il 2015 e il 2016 Morace fu protagonista di un braccio di ferro con la Regione, che aveva bandito due gare per i collegamenti con le isole minori. Una mega gara per complessivi 120 milioni di euro. La Regione aveva deciso di rivedere al ribasso l’importo, ritenuto troppo alto. Morace a quel punto minacciò di fermare gli aliscafi, ma la serrata rientrò. Nella primavera 2016 la compagnia di navigazione si aggiudicò il bando. Tra coloro che espressero soddisfazione per l’esito positivo della vicenda c’era anche Fazio.

> CHI È GIUSEPPE MONTALTO 

L’inchiesta. Secondo gli inquirenti Fazio avrebbe minacciato un dirigente che aveva revocato il bando e si sarebbe attivato per non fare nominare un consulente sgradito a Morace. Tra i beni oggetto della corruzione posti di lavoro, una Mercedes, biglietti per le navi. Ci sono politici nazionali indagati che sarebbero stati remunerati con due Rolex per Natale. Nell’inchiesta entra pure il gruppo Franza di Messina che per cercare di battere la concorrenza di Morace avrebbe cercato di creare un dossier contro Morace.

All’alba i Carabinieri dei nuclei investigativi di Palermo e Trapani hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura.

Le indagini secondo gli inquirenti avrebbero accertato reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico, rivelazione del segreto d’ufficio ed installazione di apparecchiature atte ad intercettare conversazioni telefoniche.

Oltre alle misure cautelari nei confronti di Fazio, Montalto e Morace, il gip ha disposto la sospensione dal pubblico ufficio di Orazio Gisabella, militare dell’Arma dei Carabinieri, in servizio fuori dalla Sicilia.

L’indagine è stata incentrata sulla figura dell’armatore Ettore Morace, proprietario della Liberty Lines – compagnia di navigazione con sede in Trapani e leader nel settore del trasporto passeggeri su imbarcazioni veloci – e prendeva avvio dal riscontro di gravi irregolarità circa l’affidamento, proprio a favore della Liberty Lines, dei servizi di collegamento a mezzo unità veloci per le isole Egadi ed Eolie. Gli inquirenti hanno accertato un sovradimensionamento della compensazione finanziaria, ottenuto attraverso l’indebita ingerenza di Salvatrice Severino, già dirigente del servizio 2 trasporto regionale aereo e marittimo dell’assessorato alle infrastrutture e trasporti, nonché del deputato regionale Mimmo Fazio.

Gli inquirenti ritengono di avere rilevato “una reale cointeressenza economica” tra Morace e Fazio “tale da poter ipotizzare il reato di abuso d’ufficio nella condotta di quest’ultimo. Si è, altresì, registrato un notevole attivismo del Morace nel tessere una vasta e diversificata rete di supporto politico-istituzionale, a livello regionale e nazionale, finalizzata al rafforzamento della posizione di quasi monopolio della Liberty Lines e all’aggiudicazione di fondi regionali “gonfiati”.

Secondo gli inquirenti, Morace “gode del forte appoggio del Sottosegretario di Stato al Ministero dei Trasporti, senatrice Simona Vicari (il cui fratello è anche dipendente della Liberty Lines)”. “Attraverso l’interessamento della stessa – si legge in una nota -, Morace riusciva ad ottenere nel periodo monitorato: la presentazione e l’approvazione di un emendamento alla legge di stabilità dello Stato con il quale veniva ridotta l’imposta d’Iva dal 10% al 5% per i trasporti su navi veloci, causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni di euro e, conseguenziale, notevole arricchimento della società Liberty Lines; il ritiro della proposta di nomina di un consulente, inviso a Morace, all’assessorato Regionale ai Trasporti; il capo della segreteria dell’assessore ai Trasporti della Regione, Giuseppe Montalto, sfruttando il suo ruolo, otteneva da Morace: l’assunzione di un amico giornalista, presso l’ufficio stampa di Liberty Lines; la più che favorevole liquidazione del trattamento di fine rapporto con “Siremar s.p.a.” dell’amica Marianna Caronia”.

Morace, secondo gli inquirenti, “si attivava anche per ottenere un intervento presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) per la regione Siciliana al fine di ottenere il ribaltamento della sentenza del TAR Sicilia del 21 febbraio 2017, dispositivo con il quale era stato rigettato il ricorso presentato dalla Liberty Lines avverso l’annullamento in autotutela della gara d’appalto per i trasporti su navi veloci per il 2016. Tale annullamento era stato operato dalla Regione Siciliana, a causa delle riscontrate sovracompensazioni. Di fatto, con la decisione del TAR, la compagnia di navigazione aveva perso 24 milioni di euro”.

Infine, Morace, unitamente al fratello Gianluca, avrebbe imbastito, secondo l’accusa, un’attività di intercettazione abusiva nei confronti di un dipendente, sospettato di essere in accordo con la concorrenza. L’attività veniva attuata con l’ausilio di un’agenzia di investigazioni private del capoluogo campano e attraverso l’installazione di uno spyware sul telefono cellulare del dipendente. Attraverso tale attività illecita, gli armatori Morace riuscivano ad incamerare importanti informazioni che confermavano i loro sospetti. Il “Gruppo Franza”, infine, avrebbe posto a sua volta in essere manovre per danneggiare il concorrente Morace condotte anche grazie al concorso di Gisabella.

“I tempi delle indagini e della politica sono diversi e a volte possono crearsi sovrapposizioni temporali. Quando questo capita, comunque, in mancanza di una conoscenza precisa dei fatti, nessuno è autorizzato a parlare di giustizia a orologeria”. Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi al termine della conferenza stampa sugli arresti per corruzione a Trapani. “Se guardiamo l’origine e lo sviluppo di questa indagine e la sua rapidità (circa dieci mesi, ndr) – ha aggiunto – parlare di giustizia a orologeria è affrettato e ingeneroso”.

Quanto alla richiesta di soggiorno obbligato fatta ieri dalla dda di Palermo nei confronti del senatore Antonio D’Alì, concorrente di Fazio nella corsa a sindaco, “la sentenza di appello dalla quale sono stati tratti elementi importanti per la definizione della proposta è stata depositata il 14 aprile scorso. La preparazione di un provvedimento in tempi così brevi risponde da sola a qualunque obiezione”

Pubblicato il 19 Maggio 2017, 08:36
24 Commenti Condividi
Commenti
  1. Guglielmo 4 anni fa

    Buongiorno è ovvio che in questo buco si inseriranno le anime.caste e pure dei pddioti e grilli parlanti,vero? Che squallore…..

    Rispondi
  2. osservatore 4 anni fa

    tra la vicenda D’Alì e quella di Fazio rischiano di rimanere al palo 192 candidati al consiglio.
    Andrebbero spostate le elezioni, nominando un commissario.

    Rispondi
  3. Salvatore 4 anni fa

    Vuoi tu vedere che nella Terra del “Commissario Maltese” qualcosa sta cambiando e che la nomina del dott.
    Morvillo a Procuratore capo porterà ulteriore bene.
    A chi mordera’ il naso stavolta Fazio?

    Rispondi
  4. mandrake 4 anni fa

    ma perche’ questo diverso trattamento? uno ai domiciliari e l’altro in carcere, sarebbe stato meglio entrambi in carcere. o no ??????

    Rispondi
  5. Ex 4 anni fa

    La procura di è scatenata, cosa aspettava i riflettori accesi delle elezioni?

    Rispondi
  6. petrus 4 anni fa

    Mi consenta, gentile “Guglielmo”. Ma il suo mi sembra davvero un commento di desolante vacuità, futilità e inconsistenza…

    Rispondi
  7. Arturo 4 anni fa

    Vorrei far notare che il procuratore aggiunto di Palermo, dott. Petralia, è trapanese.

    Rispondi
  8. Salvatore 4 anni fa

    Non lo sapevo , sono contento e l’ho sempre apprezzato , mi spiace che andrà a Reggio Calabria, comunque la Costituzione Italiana continuerà ad essere onorata da un suo vero servitore.
    Grazie dott. Petralia.

    Rispondi
  9. ciros 4 anni fa

    il pd casto e puro mi sembra una esagerazione……

    Rispondi
  10. spallino antonino 4 anni fa

    non si salva nessuno

    Rispondi
  11. Kosco 4 anni fa

    Chi ci salverà? Speriamo nelle prossime elezioni.

    Rispondi
  12. Giuseppe 4 anni fa

    Petrus, giusto per evidenziare lo stato d’animo mio e penso di Guglielmo…ma che penserebbe se arrivasse un avviso di garanzia a Renzi per la vicenda Consip il giorno dell’apertura del G7 a Taormina? sarebbe “normale”?

    Rispondi
  13. petrus 4 anni fa

    Ora capisco perchè tanti giovani diplomati o laureati non hanno un lavoro o vengono superati da altri concorrenti, se non hai un politico alle spalle “NON HAI DOVE ANDARE”

    Rispondi
  14. petrus 4 anni fa

    VEDI I FRATELLI DEI POLITICI COME TROVANO LAVORO SUBITO, NON HANNO BISOGNO DI CERCARSELO ALL’ESTERO.

    Rispondi
  15. antonio 4 anni fa

    Sarebbe interessante conoscere la decisione del CGA.
    L’avete notato che i politici impazziscono per i rolex?

    Rispondi
  16. Cico (l'originale) 4 anni fa

    Dimissioni di Pistorio subito!

    Rispondi
  17. Sicilianu sugnu 4 anni fa

    A questo punto l’ANM farebbe bene a presentare un proprio candidato Sindaco e delle proprie liste.

    Rispondi
  18. nauseato 4 anni fa

    @Giuseppe
    Ha ragione, non sarebbe normale, come non lo fu per Berlusconi a Napoli ma gli arrivò lo stesso!

    Rispondi
  19. Giuseppe 4 anni fa

    alle elezioni subito e tutti a casa i siciliani da quel popolo intelligente che sono alle urne sapranno ben cosa fare

    Rispondi
  20. Giuseppe 4 anni fa

    Vadano tutti a casa tutti

    Rispondi
  21. Vedi tu! 4 anni fa

    Il Rolex fa cafone
    Diteglielo

    Rispondi
  22. Peto 4 anni fa

    Meglio la vicari vero’ quella che riceveva scelta….uno meglio dell’altro

    Rispondi
  23. tarantella 4 anni fa

    ecco si spendono i soldi dei contribuenti, per far ingrassare ancora di piu’ i gia’ ricchissimi “imprenditori”. Vergogna dovrebbero essere condannati all’ergastolo.

    Rispondi
  24. tarantella 4 anni fa

    LUI IN MERCEDES E IO ?????….. VERGOGNA VERGOGNA, GLI DOVREBBERO CONFISCARE PURE LE MUTANDE. ALL’ARMATORE AUMENTAVANO I CONTRIBUTI E LUI ELARGIVA MERCEDES, ROLEX, BIGLIETTI ECC.., SE HO CAPITO BENE ERA UNA SPECIE DI GIROCONTO? O NO?????

    Rispondi

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