Tecnis, presentata istanza |di amministrazione straordinaria - Live Sicilia

Tecnis, presentata istanza |di amministrazione straordinaria

La pronuncia del Mise dovrebbe arrivare nel giro di un paio di settimane.

CATANIA – I vertici di Tecnis presentano l’istanza di ammissione alla amministrazione straordinaria al Mise. L’ipotesi era nell’aria da qualche giorno e da pochi minuti è diventata realtà. I vertici del colosso delle costruzioni hanno presentato istanza di amministrazione straordinaria al Ministero dello Sviluppo Economico. Positiva la reazione del segretario della Fillea etnea, Giovanni Pistorio, che analizza le ricadute sulla tenuta occupazionale del gruppo. “Se l’istanza sarà accolta dal Ministero, ma non dovrebbero esserci dubbi in merito,  con la nomina dell’amministratore straordinario si apre nei fatti una nuova fase nel corso della quale potranno essere garantiti il completamento delle opere in corso di esecuzione, il pagamento delle spettanze ai creditori quindi pure dei lavoratori, l’avvio di nuove attività  in portafoglio ordini e con la messa insicurezza il rilancio delle attività del colosso meridionale delle costruzioni che ha sede a Catania e che qui chiediamo che continui ad operare”, commenta il sindacalista.

“Parliamo di una misura che non è stata ideata per la progressiva liquidazione dei beni e del patrimonio ma, viceversa, è lo strumento ideato per il mantenimento ed il rilancio delle attività delle aziende strategiche in crisi”, spiega. “Adesso , attendiamo la nomina dell’Amministratore Straordinario a cui competono le scelte importanti sotto il profilo della linee strategiche da adottare. Per quanto riguarda noi rappresentanti delle sigle sindacali catanesi che operano nel settore delle costruzioni si farà di tutto per assicurare ai lavoratori il lavoro ed i salari maturati ed in corso e si continuerà a chiedere che questo colosso possa essere rilanciato nel complesso delle sue attività”. La road map, in caso di via libera del Ministero, prevede infatti la nomina di un commissario da parte del Mise. Sono quindici i giorni di attesa prima della pronuncia del Ministero che, secondo i sindacati, dovrebbe accogliere senza problemi la richiesta dell’azienda.


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