Palermo, ritardi nel closing | Il futuro è ancora un giallo - Live Sicilia

Palermo, ritardi nel closing | Il futuro è ancora un giallo

Paul Baccaglini e Maurizio Zamparini

Una trattativa, mille dubbi. Cosa c'è nel futuro dei sogni e delle ansie dei tifosi?

Calcio e finanza
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PALERMO – E ora che la palla ha smesso di rotolare in campo che si fa? Del Palermo che si è congedato dal campionato di serie A con la terza vittoria “inutile” della gestione Bortoluzzi restano solo i fischi dei (pochissimi) tifosi palermitani che hanno assistito all’ultimo atto della stagione in cui l’Empoli è stato condannato a seguire il Palermo nel campionato cadetti. Al fischio finale del signor Rizzoli, nel capoluogo siciliano la parola più pronunciata è stata “closing”. Il calcio giocato lascia spazio alla programmazione della prossima stagione. O meglio, così dovrebbe essere. Una fase bloccata, però, dall’annunciato e non ancora perfezionato passaggio di proprietà del club di viale del Fante da Zamparini al fondo rappresentato dall’italo americano Paul Baccaglini.

Maledetta riservatezza. Il vincolo di segretezza imposto dagli attori finanziari in campo in questa partita, fatta di clausole, due diligence e un nugolo di avvocati e banchieri al lavoro per garantire gli interessi delle parti in causa, tiene il popolo rosanero di tutto il mondo con il fiato sospeso. Una riservatezza che, se da un lato è stata imposta per garantire il buon fine del passaggio di proprietà per volontà degli investitori, dall’altro inizia a minare la credibilità dell’intera operazione che avrebbe dovuto concludersi il 30 aprile scorso come annunciato dal nuovo presidente con un passato da Iena. Così, mentre le parti discutono su dettagli e garanzie senza spiegare alla piazza cosa sta accadendo in nome del vincolo di riservatezza, si susseguono le più disparate ipotesi impossibili da confermare e anche da smentire sui mille perché del ritardo del closing.

La frattura Cascio-Baccaglini e l’affare stadio. In ambienti finanziari internazionali circola la voce secondo cui alla base dell’impasse ci sia una frattura tra Paul Baccaglini e Frank Cascio, l’italo americano che per primo contattò Zamparini per acquistare il Palermo, salvo poi essere giudicato non abbastanza solido dal patron friulano per portare avanti l’operazione. Uno stop al quale Cascio non si sarebbe rassegnato al punto da tentare una seconda volta l’assalto, agendo nell’ombra in questa nuova trattativa gestita da Paul Baccaglini. Una frizione tra i due proprio a ridosso del famigerato 30 aprile avrebbe causato lo slittamento del closing con Paul Baccaglini costretto a ricominciare l’attività di foundraising con altri soggetti interessati a entrare nell’affare. Sullo sfondo della seconda fase della trattativa tra Zamparini e Baccaglini ci sarebbe un nuovo accordo tra i due che prevede un ruolo attivo del patron friulano nell’affare della costruzione del nuovo stadio. Cambiamenti che avrebbero reso necessario dell’altro tempo prima del closing per riformulare gli accordi tra le parti. Se siano solo rumours di salotti finanziari non palermitani o le reali motivazioni di questo ritardo nessuno, tranne i soggetti vincolati dalla riservatezza (Zamparini e Baccaglini), può dirlo.

La valutazione del Palermo retrocesso. Il silenzio, che non aiuta, porta anche a un’altra soluzione del giallo del ritardato closing. Un’altra teoria che circola in città è quella secondo cui Zamparini e Baccaglini abbiano avuto ripensamenti circa la valutazione del prezzo di cessione del club in caso di retrocessione in serie B, come avvenuto. Secondo i fautori di questa teoria il tira e molla tra il gruppo acquirente e l’ex presidente del Palermo si sarebbe risolto nei giorni scorsi e, come tutti si augurano, il closing sarebbe in questo caso imminente.

Il ruolo di Zamparini. Di ex al momento Maurizio Zamparini ha solo la carica di presidente passata a Paul Baccaglini lo stesso giorno in cui è stata svelata la sua identità urbi et orbi. Che l’imprenditore friulano si voglia realmente fare da parte dopo la cessione del club e delle aziende del gruppo ad alcuni addetti ai lavori sembra più una boutade. Si tratta del partito che muove qualsiasi ragionamento dal postulato secondo cui Zamparini senza calcio non può vivere. E così un’altra soluzione del giallo sul mancato closing porta proprio al ruolo che dovrà ricoprire “sor Maurizio” quando e se verrà perfezionato il cambio di proprietà. In un primo momento lo stesso Zamparini aveva comunicato (alla faccia del vincolo di riservatezza) che avrebbe mantenuto un ruolo di consigliere di amministrazione e di consulente di un Paul Baccaglini poco addentro per sua stessa ammissione al mondo del calcio. Una pista che col passare delle settimane si è decisamente raffreddata così come le dichiarazioni e il tour de force mediatico di Baccaglini. Lo spettro di Zamparini aleggia sempre sul futuro del Palermo secondo i più scettici. Ma anche in questo caso il vincolo di riservatezza tinge di giallo il closing e gli assetti del prossimo Palermo.

Settimana decisiva. Maledetto vincolo di riservatezza, senza quello la nube di dubbi che aleggia su viale del Fante non ci sarebbe e il Palermo, anche con la retrocessione in serie B, potrebbe iniziare la sua nuova vita con maggiore chiarezza e prospettiva. L’auspicio è che si faccia presto e che questo lunedì di fine campionato segni l’inizio di quella che i giornali bollano come la classica “settimana decisiva”.


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