Rapina alla zona industriale |Due arresti, decisivo il dna - Live Sicilia

Rapina alla zona industriale |Due arresti, decisivo il dna

Uno dei due è finito in manette nella maxi inchiesta Penelope che ha decapitato il clan Cappello-Bonaccorsi.

Operazione della Squadra Mobile
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Alfredo Ferrera

CATANIA – Fatta luce sugli autori che hanno messo a segno la rapina in una ditta di spedizioni nella zona industriale di Catania. Le indagini, scattate ad agosto dello scorso anno dopo il colpo, hanno permesso di portare alla richiesta di arresto, accolta dal Gip, di Alfredo Ferrera, 34 anni, e Hanchi Balahassen, 44 anni. I due sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Catania. I due sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro e con altre persone da identificare, di rapina aggravata e di ricettazione di autovettura.

HANCHI Balahassen

 

 

LE INDAGINI. Nella tarda mattinata del 10 agosto 2016, personale della Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio – Squadra Antirapine – si recavano presso una società di spedizioni ubicata alla zona Industriale dove tre rapinatori, armati di pistola, minacciando di morte uno dei dipendenti, lo costringevano a consegnare le chiavi della cassaforte dalla quale asportavano la somma di 64 mila euro circa. Gli investigatori procedevano nell’immediatezza alla visione delle immagini dell’impianto di video-sorveglianza che consentiva di acquisire informazioni in ordine all’abbigliamento ed alle fattezze fisiche degli stessi, nonché di accertare che i malviventi erano fuggiti a bordo di una Fiat Stilo di colore blu, provento di furto. L’autovettura veniva rinvenuta da personale delle Volanti nella zona del lungomare Kennedy ed al suo interno personale del locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica rinveniva e sequestrava dei guanti in lattice, indumenti, tra cui due “scaldacollo” utilizzati dai rapinatori. Il materiale sequestrato veniva sottoposto ad accertamenti tecnici di natura biologica volti all’individuazione di tracce di Dna. L’analisi delle immagini registrate dai sistemi di video-sorveglianza consentiva di ricostruire il percorso fatto dall’autovettura con cui erano fuggiti i malviventi, nonché di identificare i due degli autori. Nel corso delle indagini venivano eseguite perquisizioni nelle abitazioni dei due arrestati dove venivano sequestrati, segnatamente al Ferrera una maglietta ed un paio di jeans, mentre ad Hanchi dei pantaloncini grigio-verdi, tutti indumenti che corrispondevano a quelli indossati dai malviventi al momento della rapina, così come rilevato dalle immagini. Le risultanze dell’analisi di natura biologica effettuata dalla Polizia Scientifica sui reperti in sequestro, consentivano di appurare che su uno “scaldacollo” rinvenuto all’interno della vettura sequestrata vi era un profilo genetico identico a quello di Hanchi mentre da altro “scaldacollo” vi era un profilo genetico compatibile con quello di Ferrera. Ferrera è stato condotto in carcere, mentre ad Hanchi il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere dove già era detenuto per altra causa.

ARRESTATO NELL’OPERAZIONE PENELOPE. Hanchi è stato arrestato per droga nell’ambito dell’perazione “Penelope”, condotta dalla Squadra Mobile nel gennaio scorso, in esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di 31 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Cappello – Bonaccorsi).

 


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