L'ex sindaco Bonaccorsi: |“Contro di me una strategia” - Live Sicilia

L’ex sindaco Bonaccorsi: |“Contro di me una strategia”

L'ex sindaco di Giarre rivendica i risultati ottenuti e risponde a tutte le accuse.

GIARRE – L’atmosfera iniziale è quella di una reunion tra ex compagni di liceo, emozionati di ritrovarsi tutti insieme a distanza di anni. Ma l’incontro pubblico dell’ex sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi al Teatro Rex è in realtà molto di più. Nessun amarcord ma la volontà di chiarire, ad un anno dalle proprie dimissioni, tutti i passaggi che lo hanno spinto ad abbandonare il timone e soprattutto quella di difendere il proprio operato dalle accuse ricevute. In poco più di un’ora di monologo, accompagnato da slide, l’ex primo cittadino ripercorre i passaggi cruciali della propria sindacatura scandita, così ribadisce Bonaccorsi, da attacchi mediatici frutto di un disegno ben preciso e premeditato. “Sono basito per la cattiveria, il livore e l’astio che c’è stato in quell’anno e mezzo nei miei confronti – dichiara – E’ stata messa in atto una strategia del discredito con conferenze stampa organizzate un giorno sì ed uno no dai Soloni della finanza locale”.

L’obiettivo sarebbe stato quello di screditarlo professionalmente. Drammatica la situazione finanziaria trovata all’insediamento. “Il Comune era in una situazione di pre dissesto – spiega l’ex sindaco – C’era un disavanzo di parte corrente di circa 2 milioni di euro all’anno. Le spese annuali erano superiori alle entrate di circa 2 milioni. Come se non bastasse il Comune era in stato di deficitarietà strutturale. Il fondo cassa era pari a zero. Il disavanzo di competenza era di 1 milione e 738mila euro, mentre quello di amministrazione era pari a 4 milioni e 844mila euro. Questa era la difficile situazione che abbiamo trovato”.

Bonaccorsi rivendica la bontà dei provvedimenti adottati in campo finanziario, su tutti il piano di riequilibrio. “Il 18 settembre 2014 ci viene approvato, prima dal Ministero e poi dalla Corte dei Conti, il piano di riequilibrio. In tutta la Sicilia – dice con orgoglio l’ex primo cittadino – ne vengono approvati solo cinque: Catania, Giarre, Tremestieri, Avola e Bagheria. Il comune non spende un euro per quel piano di riequilibrio. Nel dicembre del 2014, primo comune in Sicilia, viene approvato in giunta il Bilancio di previsione 2015”.

In quel momento sarebbe iniziata la campagna di discredito. “Nel febbraio 2015 – ricorda Bonaccorsi – si costituisce il gruppo di Articolo 4. Ci dicono che non vogliono poltrone. E’ vero, non volevano poltrone. Volevano la città. Qui c’è stato il primo tentativo di affiliarmi. Mi hanno detto che se fossi passato con loro avrei avuto assicurata quella consiliatura ed anche quella successiva. Ho risposto che avrei continuato fino alla fine con chi era stato con me durante la campagna elettorale. Sono iniziate le campagne stampa. Volevano screditarmi dal punto di vista professionale. E’ nata in quel momento – prosegue – la banda del “buco”.

Questo buco lievitava: prima 5 milioni, poi 6, poi 8 e poi a 11 ci siamo fermati”. Iniziano gli esposti alla Corte dei Conti ma anche le interrogazioni parlamentari, prima all’Ars, poi persino alla Camera dei Deputati. Improvvisamente la situazione finanziaria dell’ente diventa d’interesse nazionale. In quel momento per Bonaccorsi inizia la fase più difficile. “Il 9 febbraio 2016 la Corte dei Conti ci chiede che il rendiconto – spiega l’ex sindaco – Andava approvato. Parte dell’opposizione, in cambio dell’approvazione del Rendiconto, chiesero un cambio di passo politico. Ho scelto di salvare la città ed ho azzerato la giunta. Sapevo che comunque la mia consiliatura in quel momento era finita. Avevo dovuto sacrificare me stesso e i miei assessori per salvare la città dal discredito. Non avrei mai potuto fare una giunta politica con altri. Il 22 marzo mi dimetto. Da quel momento sono rimasto in silenzio”.

Il fuoco di Bonaccorsi non risparmia l’attuale amministrazione targata Città Viva. “Ho votato D’Anna perché lo ritenevo il migliore tra i mali – dichiara l’ex primo cittadino – Da quel momento al governo della città c’era chi nei tre anni precedenti diceva di avere una soluzione per ogni problema. Dalla protezione civile alla spazzatura, a tutto. Ma ogni giorno diventavo l’alibi delle loro incapacità, della loro inefficienza”. Il sindaco cita alcuni episodi. “Avrei potuto parlare e anche ridere dei primi tre tentativi di delibera per approvare il bilancio di previsione 2016 – dice ancora Roberto Bonaccorsi – Quello che io ho approvato nel dicembre 2014. Bastava copiarlo e aggiornarlo. Così poi hanno fatto alla fine. Avrei potuto parlare delle conferenze stampa dove si annunciavano servizi e ancora la gara si doveva fare. C’era lì il soggetto che avrebbe dovuto gestire quel servizio, ma la manifestazione d’interesse si sarebbe fatta 15 giorni dopo. Non voglio entrare nel merito dei reati. Avrei potuto parlare, e questa è una cosa grave, del campo di calcio. Da protagonisti del bene comune sono diventati protagonisti del bene privato. All’improvviso viene tolto alla città la disponibilità di un bene per darlo ad un privato. Non voglio entrare nel merito degli aspetti amministrativi, di come è stato compiuto quell’atto. Con me succedeva l’inverso. Un bene era stato venduto, parlo del Centro sociale di via Berlinguer. Siamo riusciti a sottrarlo al privato, a farcelo finanziare e restaurare. Purtroppo – conclude – è lì da quando mi sono dimesso e l’erba è ad altezza d’uomo”.

L’ex primo cittadino rivendica con forza l’opera di risanamento delle casse comunali. “Ho lasciato – spiega Bonaccorsi – una disponibilità di cassa di 1milione e 240mila euro e un credito residuo di spettanze dallo Stato pari a 4 milioni e 702mila euro. Quel piano di riequilibrio ha fruttato all’ente 3 milioni e mezzo di euro. Cioè quei cinque comuni che in Sicilia hanno avuto approvato il piano di riequilibrio sono stati finanziati con un contributo straordinario. I primi 2 milioni ci sono stati liquidati, gli altri matureranno. Quello di Giarre Parcheggi – prosegue l’ex sindaco – è uno scandalo. E’ stato un contenzioso difficile ma lo abbiamo vinto. Un’entrata inserita nel piano di riequilibrio. Ci sono 1milione e 200mila euro che non sono mai stati richiesti alla Giarre Parcheggi. Ci si è affrettati a riconoscere un debito fuori bilancio di 7000 euro. Questo sfiora il danno erariale. Dov’è quel buco di 11milioni di euro? Vadano a scusarsi con la città”.

Infine lancia due sfide all’attuale amministrazione. “Voglio sfidare i protagonisti del bene comune – conclude Roberto Bonaccorsi – Chiedo al sindaco di rendere pubblica la corrispondenza che da qualche mesa ha con la Procura della Corte dei Conti, non con la sezione controllo. Loro che sbandierano la loro trasparenza. Spero di non essere più tirato in ballo ma se il sindaco ha qualcosa da obiettare su quanto detto, sono pronto ad un confronto pubblico con il sindaco. Scelga lui la sede, la data ed il conduttore”.


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