Artisti unici per la Jacaranda |L'omaggio di RespirArt - Live Sicilia

Artisti unici per la Jacaranda |L’omaggio di RespirArt

Sono già al lavoro gli artisti che sabato 10 e domenica 11 giugno arricchiranno con le loro opere la mostra botanica “Dove fiorisce la jacaranda”.

 

villa trinità
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MASCALUCIA – Concentrati, segnati dalle tracce del proprio lavoro, emozionati ed aperti a raccontarsi: ecco alcuni degli artisti che il 10-11 Giugno, nella verdissima Villa Trinità di Mascalucia, arricchiranno con le loro opere l’esposizione botanica “Dove fiorisce la jacaranda”, voluta dal barone Salvatore Bonajuto e giunta alla quinta edizione. Attraversando i viali dal profumo agrumato fino ad un ampio spiazzo, lo sguardo è attratto da una grande massa quasi sferica e dall’uomo intento a perfezionarla.

E’ Giampaolo Osele, architetto, pittore e scultore trentino sceso in Sicilia per confrontarsi con le suggestioni laviche. “Mi ha molto colpito la differenza di colori tra le Dolomiti e l’Etna; ma una trentina d’anni addietro mi sono anche accampato sullo Stromboli, di notte, in mezzo ai boati”. Quel che semplicemente colpisce un osservatore abituale, può farsi percezione artistica entro un animo meglio disposto ad accoglierla. La sfera, dalla struttura realizzata in ferro, malta e cemento, è una metafora trasparente ma non per questo priva di fascino: “Volutamente irregolare, rappresenta il globo terrestre; la copertura in rame darà l’idea dello spessore dell’atmosfera, strato esile e preziosissimo che dobbiamo impegnarci a mantenere intatto”, ci spiega lo scultore. A metà del globo sarà fissato anche una sorta di Equatore realizzato con antichissime scorie di rame provenienti dall’altopiano di Lavarone: qui, durante l’Età del Bronzo (3500-1200 a.C.) esisteva un fiorente centro metallurgico.

Accanto a noi Marco Nones, scultore polimaterico, è intento a delineare una strana figura a forma di guscio. Impasta calce e paglia, alle quali poi aggiungerà dei lapilli. “I gusci sono ‘raccoglitori di memorie’, piantati nel terreno perché il vento li riempia. Naturalmente si tratta di materiali biologici”, illustra l’artista, ideatore del parco RespirArt in Val di Fiemme insieme alla moglie Beatrice. E’ lei a mostrarci una serie di realizzazioni del marito: sono sculture in legno con favi, corteccia, cere che creano effetti cromatici sempre mutevoli. Ma anche giochi sperimentali come la pittura mediante dischi di ghiaccio pigmentati e poggiati su tela: i materiali appartengono al paesaggio e la terra ha un ruolo dominante. Molte opere di Osele sono invece fortemente ispirate dal mare e dai suoi abitati: spicca una nutrita serie di pesci surreali creati con fili metallici, ossa e vegetali. Abbiamo chiesto ai due artisti nordici se questa particolare versione di parchi naturali, nei quali la natura si lega all’arte umana, può a loro parere attecchire anche in Sicilia.

“L’ispirazione proviene dall’Europa centrale: è una forma di sfruttamento sostenibile del territorio e finora ha avuto un ottimo riscontro”. Accende notevoli suggestioni e possibilità il parco botanico nascosto nel cuore di Mascalucia, che sarà il primo nel territorio etneo. Anche Nones è fiducioso: “Perché no? La vostra terra ha ospitato tutti! RespirArt è stata la realizzazione di un sogno, ma anche un modo per vivere tutto l’anno la bellezza di un luogo apprezzato in inverno per lo sci ma svalutato nei mesi estivi. Oltretutto il parco ha creato nuovi posti di lavoro e continua a polarizzare artisti a livello internazionale, come il grande Hidetoshi Nagasawa”. Le strutture metalliche delle opere hanno beneficiato della capacità di Salvatore Cordaro, fabbro taorminese erede della locale tradizione del ferro battuto. Le sue mani parlano più del grosso album nel quale conserva le foto di pezzi unici, forgiati lungo decenni di lavoro. Ma una figura intenta, che attorno a sé sembra proiettare un alone di silenzio colmo di creatività, non può mancare d’incuriosirci.

E’ Alessandra Bruno, la pittrice, completamente immersa nel clima “altro” di questo giardino. Ci mostra, sorridente, un’installazione composta da dischi in cartone dipinti ad acquarello: figure che appaiono come espressione sublimata dei colori circostanti e degli elementi naturali; nette pennellate molto simili all’ “Ensō” della tradizione Zen, figura circolare che simboleggia illuminazione creativa e comunione col cosmo. Concetti non separati dallo spirito della mostra, che negli esterni del parco ospiterà il suo aspetto commerciale, mentre accoglierà i manufatti artistici tra le pareti di un antico palmento. Sembra che anche il padrone di casa, allievo della Bruno, abbia deciso di esordire esponendo finalmente alcuni dei propri quadri. Ma di questo diranno meglio i visitatori alla fine della settimana: le sorprese, siamo certi, non mancheranno.

 


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