Il gelataio ucciso dal fratello |Parla il medico legale - Live Sicilia

Il gelataio ucciso dal fratello |Parla il medico legale

Il colpo mortale è stato quello che ha raggiunto Giuseppe Consoli all'altezza del naso.

Il processo
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CATANIA – L’omicidio del gelataio Giuseppe Consoli a Misterbianco il 14 marzo 2014 scosse un’intera comunità. Soprattutto perché a sparare quattro colpi di pistola era stato il fratello della vittima, Luigi Consoli, che ora sta affrontando il processo davanti alla Corte d’Assise di Catania. Nel corso dell’ultima udienza è stato ascoltato il medico legale Giuseppe Ragazzi che ha raccontato il sopralluogo sulla scena del crimine e gli esiti dell’esame autoptico disposto dal pm Agata Consoli. “Non era possibile svolgere un’ispezione cadaverica accurata anche perché il cadavere era sulla sede stradale. Quindi si è proceduto in un secondo momento a determinare la lesività”, ha spiegato Ragazzi rispondendo alle domande del pm. “Abbiamo ricostruito che Consoli è stato attinto da 3 colpi d’arma da fuoco a canna corta. Un quarto colpo lo ha colpito di striscio. I primi due lo hanno colpito alle spalle e non hanno interessato regioni vitali. Il colpo mortale è stato quello a livello della piramide nasale, che ha perforato il capo dall’alto in basso. L’ogiva è entrata nella seconda vertebra cervicale, fratturandola”.

Il medico legale ha fornito ulteriori dettagli sull’autopsia e poi è stato esaminato dai difensori di Luigi Consoli, gli avvocati Andrea Gianninò e Francesco Antille. La difesa ha chiesto dettagli sul grosso coltello di 50 centimetri trovato sotto il cadavere nel momento del delitto. Ragazzi ha parlato che nella lama sono state trovate piccolissime particelle di sangue (insignificanti per inserirli in una presunta ricostruzione). Se per l’avvocato di parte civile Miriam Condorelli, quella mannaia forse era stata posta da qualcuno prima dell’arrivo del medico legale e dei carabinieri. Invece per la difesa quel coltello dimostrerebbe che tra i due ci sia stato una lite e che l’imputato avrebbe risposto a una minaccia del fratello. Ricordiamo che il movente è riconducibile alla spartizione del territorio di Misterbianco per la vendita dei gelati. Pippo avrebbe avuto la colpa di sconfinare e questo avrebbe messo nuova acredine in un rapporto già conflittuale trai i due fratelli Consoli. La difesa ha ottenuto dalla Riesame (dopo il rinvio della Cassazione) l’annullamento dell’aggravante dei futili motivi. Nel corso della sparatoria rimase ferita anche la moglie del gelataio ucciso, Giuseppina Pappalardo, che si è costituita parte civile insieme ai familiari. Il processo è stato rinviato a ottobre.

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