Licenziamenti alla Ksm | Lavoratori in piazza a Palermo - Live Sicilia

Licenziamenti alla Ksm | Lavoratori in piazza a Palermo

Il corteo dei lavoratori Ksm a Palermo

A rischio oltre 500 lavoratori che hanno manifestato davanti alla Prefettura.

La vertenza
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PALERMO – “Oggi siamo qui per discutere dei licenziamenti ingiustificati intimati dalla KSM. Ingiustificati non perché manchino i livelli occupazionali, piuttosto per le gare d’appalto che vengono aggiudicate a costi orari ben al di sotto delle tabelle indicate dal ministero del lavoro e a cui tutte le aziende si presentano”. Queste le parole di Salvo Marrone, della Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali Affini Turismo, che assieme ad altri lavoratori e sindacati ha aderito a un nuovo corteo tenutosi questa mattina a Palermo, con tappa alla Prefettura. La KSM, società del settore della vigilanza privata, ha recentemente indetto il licenziamento di 516 guardie giurate in tutta la regione Sicilia, di cui circa 300 solo a Palermo. “Noi siamo qui – spiega lo stesso Marrone – per sensibilizzare ancora una volta le istituzioni nei controlli, nel rispetto dei contratti; sempre più imprese creano una concorrenza sleale con un abbattimento dei costi, a scapito però della qualità del servizio e soprattutto della sua sicurezza. Trattandosi di guardie giurate, queste stanno in luoghi sensibili come aeroporti, banche, ospedali, e in altre parole si mette a rischio anche la sicurezza dei cittadini. Siamo qui per chiedere quindi un incontro alla prefettura di Palermo, al fine di trovare soluzioni alternative che possano scongiurare questi licenziamenti. Ci siamo già riuniti precedentemente in altri sit in, ben riusciti, raggiungendo varie prefetture territoriali della Sicilia, dove abbiamo chiesto di istituire un osservatorio che ci permetta di vigilare e trovare rimedi su quanto sta vivendo il settore della vigilanza oggi”.

Il corteo è stato promosso dalla sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Sicilia. Salvo Marrone ha infine concluso: “Dopo oggi, saremo impegnati a prendere contatto con la prefettura di Ragusa e Siracusa ove alcuni istituti locali ricorrono a dei contratti che noi definiamo ‘pirata’, dal momento che usano tariffe di paga oraria ancora più bassa di quelle riconosciute dal nostro contratto e che regolamenta il settore della vigilanza. Chiederemo quindi che questi istituti si adeguino al nostro contratto”.

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